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Lo smartcourt è il futuro. Un terreno di gioco monitorato da telecamere HD che registrano tutto e, grazie a particolari algoritmi, possono verificare in tempo reale se una palla è dentro o fuori, registrare un match e i suoi dati, mostrare il replay istantaneo in slow motion o fotogramma per fotogramma di un colpo. Tra i primi a installarlo la FIT al Centro Tecnico di Tirrenia e un circolo da poco inaugurato a Brescia
di Enzo Anderloni | 05 settembre 2019
E se l’invasività del digitale può talvolta suonare fastidiosa nella quotidianità, la sua applicazione al campo da tennis permette semplicemente di veder realizzati alcuni vecchi sogni degli appassionati della racchetta.
Il primo e più semplice esempio: un campo intelligente, dotato di telecamere ad alta definizione, gestite con il software adeguato, è in grado di offrire a qualunque partita di tennis (dalla sfida tra amici al torneo sociale o amatoriale) lo stesso servizio di “occhio di falco” previsto nelle prove del Grande Slam e del circuito professionistico. Pensate che nuova serenità: quella sfida con vostro cognato che rischiava sempre di finire in rissa perché in certe situazioni di punteggio lui diventava improvvisamente miope e i vostri attacchi quasi sempre “fuori di tanto così, può cambiare completamente sapore.
Il campo intelligente ha un totem con monitor touch screen, lì a centro campo tra una panchina e l’altra. Fermate un attimo il gioco, toccate lo schermo chiedendo il replay e, proprio come Federer contro Nadal agli Open d’Australia 2017, la traiettoria del vostro colpo decisivo si delinea graficamente lasciando il segno nel punto d’impatto. Con buona pace della miopia di vostro cognato.
Non ci credete? Lo abbiamo visto con i nostri occhi al Timing Tennis di Brescia, circolo nuovo e molto funzionale, che nella bellissima struttura fissa coperta ospita tre campi ‘hard’. Lì, è stato previsto che uno fosse ‘intelligente’, lo smartcourt realizzato da Eyes On, azienda italiana con sede a Trento. Fondatori e anime della Start-Up innovativa Mario Sgro e Stefano Marcon, primi nel nostro Paese a capire le potenzialità di un’evoluzione “intelligente” del campo da tennis.
L’impianto è relativamente semplice: si basa su quattro telecamere ad alta definizione (se ne possono aggiungere una quinta per una visione globale e altre per visualizzare aspetti particolari del gioco) collocate ad altezze e con angolazioni mirate, collegate a un totem con touch screen, consultabile in tempo reale, sul quale possono essere visualizzati immagini e dati di quello che si sta svolgendo sul campo.
L’esempio iniziale della verifica del punto di rimbalzo della palla è solo una delle funzionalità offerte dallo smartcourt di Eyes On: viene definita “line calling”.
Più interessante in termini di ausilio allo sviluppo della performance sul campo è l’enorme massa di informazioni che il sistema è in grado di offrire sulla sessione di gioco, si tratti di partita o allenamento.
Avere un campo intelligente (il costo base è intorno agli 8.000€ per soluzioni indoor e 9.000€ per l'outdoor. Il sistema è anche adattabile alle coperture pressostatiche ) significa poter disporre (e quindi poterla fornire agli utilizzatori) della misurazione della velocità e della rotazione di ogni colpo. Si può verificare la precisione, il punto di atterraggio della palla. Si possono misurare i metri percorsi dal giocatore nella sua azione. Perfino le calorie consumate. Quella tipologia di dati che oggi troviamo nelle sezioni dedicate all’interno del sito dell’Atp e ci divertiamo a consultare per approfondire l’andamento delle partite dei campioni nei grandi tornei.
Disporre dello smart court significa dunque poter pianificare allenamenti specifici e poi poterne verificare giorno per giorno la qualità, monitorando i miglioramenti degli atleti in termini di regolarità, precisione, e persino gestualità.
Lo smartcourt porta il gioco davvero in un’altra dimensione sul piano della consapevolezza. E va immediatamente un passo oltre tutti i dispositivi portatili (da applicare al polso o alla racchetta) per rilevare dati di gioco. Offre più libertà e più accuratezza. Senza per questo trascurare l’aspetto ludico: nel caso della proposta di Eyes On, tra le quattro modalità di registrazione dei dati proposte da sistema, oltre a Esercizi, Partita, Servizi e Risposte, c’è quella delle Sfide. Una proposta nuova e socializzante.
Non si tratta delle classica partita ma di gare di abilità. Il giocatore si cimenta nel cogliere delle zone bersaglio, che assegnano punteggi direttamente proporzionali alla difficoltà, con un numero prefissato di colpi. L’obbiettivo è fare più punti dell’avversario, stabilire un record.
Per un tennista che non frequenta il circuito professionistico poter giocare su un campo intelligente è un’esperienza davvero particolare, anche solo nell’utilizzo della funzione “line calling”: che bello potersi dimenticare delle discussioni sulle palle dubbie.
Il primo campo così l’ha subito richiesto la Federazione Italiana Tennis per il suo Centro Tecnico Nazionale di Tirrenia. Adesso Eyes On, dopo le prime installazioni in Trentino e quella del Tennis Timing di Brescia, arriverà nelle grandi città. Il futuro passa dalla raccolta dei dati e da una loro lettura intelligente. Per migliorare. Anche la qualità del tennis.
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