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Lo scudetto della veronese Zantedeschi: "Un sogno che si avvera"

Nel corso della stagione regolare di A1 aveva vinto 11 partite su 14 tra singolo e doppio. Ma Aurora ha anche vissuto la sua miglior stagione a livello internazionale: in singolare ha raggiunto la posizione numero 364 (oggi è 404), mentre in doppio ha sfiorato la top-100 (adesso è 107)

07 dicembre 2024

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Vincere lo scudetto con l'At Verona Falconeri, da veronese. Vincerlo grazie a un doppio, da (quasi) doppista. Aurora Zantedeschi non poteva sperare di meglio, dalla finale del Campionato di A1 femminile. Le si chiedeva il massimo, per conquistare questo tricolore. E lei ha dato tutto: ha vinto il singolare, battendo Marina Bassols Ribera, la meglio classificata dell'intero confronto (se parliamo di singolare), eppure travolta dai tagli e dall'energia della tennista veneta. Poi si è ripetuta nel doppio che ha consegnato all'At Verona il 3-1 definitivo, a fianco di un'altra doppista di razza, Angelica Moratelli.

Aurora che nel corso della stagione regolare aveva vinto 11 partite su 14 tra singolo e doppio. Aurora che ha appena vissuto la sua migliore stagione anche a livello internazionale: in singolare ha raggiunto la posizione numero 364 (oggi è 404), mentre in doppio ha sfiorato la top-100 (adesso è 107), giocando a Palermo la sua prima finale nel Tour e vincendo ben sei titoli nel circuito ITF.

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Una giocatrice atipica, Aurora. Una che ha finito gli studi (liceo scientifico) prima di dedicarsi anima e corpo al tennis, e che adesso raccoglie i frutti di un tennis completo e divertente, fatto di tagli persino inconsueti per il circuito femminile attuale: servizi in kick, drop shot, variazioni continue. E un ottimo adattamento tra singolo e doppio, tra terra e veloce.

Prodotto del vivaio dell'At Verona, la Zantedeschi è il simbolo della squadra anche per il fatto di essere nata e cresciuta in città: "Per noi - ha detto - era già tanto essere giunte alla prima finale, non partivamo favorite ma proprio per questo siamo riuscite a giocare libere". Nel doppio, in avvio di secondo set, Aurora ha pure accusato un fastidio muscolare alla coscia destra, ma nulla che potesse impedirle di rendere al meglio. Anzi, proprio nel secondo parziale è arrivato un dominio delle venete, capaci di chiudere per 6-0.

Anastasia Abbagnato e Aurora Zantedeschi (foto Fioriti/FITP)

Anastasia Abbagnato e Aurora Zantedeschi (foto Fioriti/FITP)

C'è però un altro dettaglio non di poco conto, a rendere ancora più curioso questo scudetto di Verona e di Aurora Zantedeschi: proprio lei, la 24enne veronese, nel corso degli ultimi mesi ha fatto coppia con entrambe le giocatrici che poi ha battuto nella finale tricolore: Giorgia Pedone (due volte) e Anastasia Abbagnato. Un modo per comprendere i dettagli, una volta trovatasi dal lato opposto della rete, per capire quali potevano essere le chiavi per avere la meglio.

"Per me - ha spiegato - è una grande emozione essere arrivata al tricolore, per giunta da elemento del vivaio, un ruolo che come si sa è particolarmente importante. L'At Verona è il circolo dove sono cresciuta, vincere con loro è impagabile. La mia stagione? Diciamo che è iniziata così così, ma poi è andata in crescendo e mi sono tolta tante soddisfazioni. Sono maturata, ho incontrato persone che mi hanno fatto evolvere. Questa vittoria mi dà ulteriore fiducia per il 2025, anno in cui spero di continuare il mio percorso sulla falsariga di quello che è stato il 2024, in particolare negli ultimi mesi. Il doppio? Mi faccio anche io la domanda se sia il caso di concentrarsi su quella specialità, ma per adesso sento di non aver ancora dato tutto in singolare e dunque continuerò a insistere su quello. L'obiettivo, a breve, è giocare uno Slam in entrambi i tabelloni".

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