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Eventi nazionali

Gesti bianchi a Milano: un libro-tributo a Gianni Clerici gratis oggi in edicola

Un inedito volume, che raccoglie il meglio degli articoli di Gianni Clerici riguardanti il grande tennis a Milano, curato da Carlo Annovazzi, in edicola con "la Repubblica" a Milano e Lombardia nel giorno in cui prendono avvio le Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals 2022

di | 08 novembre 2022

Newport per chi è appassionato di tennis è un punto di riferimento unico. All’ingresso c’è un vecchio campo in erba che ricorda che lì sono nati gli Us Open. Alla destra di questo campetto c’è la Hall of Fame il luogo dove sono ricordati i numeri uno del nostro sport. Due sono gli italiani. Uno è qui con noi, Nicola Pietrangeli; l’altro è Gianni Clerici”.

Introduce così la serata Carlo Annovazzi, prestigiosa firma de “la Repubblica” e grande appassionato di tennis, praticante e adepto dei sacri riti del gioco, che presenta all’Aspria Harbour Club di Milano, un progetto che ha curato con amore: “Gesti bianchi a Milano”. Una raccolta molto selezionata di articoli firmati da Gianni Clerici su “la Repubblica”, riguardanti solo e solamente il grande tennis giocato nel capoluogo lombardo dove oggi prendono avvio le Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals 2022, il più grande evento mondiale per giocatori professionisti under 21.

L’ultimo torneo milanese che Gianni Clerici, lo scriba, il più grande scrittore di tennis del giornalismo italiano (forse mondiale), ha raccontato quando nel 2019 fu vinto da Jannik Sinner. Proprio in concomitanza con il via al torneo “la Repubblica” è in edicola a Milano e dintorni offrendo in omaggio ai suoi lettori il libro con i pezzi milanesi del mitico Gianni, scomparso lo scorso 6 giugno. Un modo per rendere omaggio a un fuoriclasse del mondo della racchetta (prima categoria da giocatore ancora prima che da scrittore) nel momento in cui il tennis è in pieno boom e l’Italia ne è l’epicentro mondiale, con 10 giocatori tra i primi 25 under 21 del mondo.

Collegato in remoto con Aspria Harbour Club c’è il direttore di “la Repubblica” e del gruppo Gedi, Maurizio Molinari, che sottolinea i tre motivi che hanno spinto a realizzare l’iniziativa: “Il primo è che Gianni Clerici è stato uno dei giornalisti più bravi nella storia del nostro giornale, distinguendosi per la sovrapposizione di sport e letteratura. Il secondo è che il libro lega “la Repubblica”,  alla città di Milano, una delle più importanti per il nostro giornale, una città che sa innovare. Il terzo è che il tennis è uno sport sinonimo di libertà, creatività: distingue le democrazie dalle autocrazie, che non lo amano”.

Nel salottino dall’Harbour con Annovazzi ci sono il n.1 della Federazione Italiana tennis, Angelo Binaghi, e il n.1 della storia del tennis italiano Nicola Pietrangeli, ma anche la signora Marianna e i figli di Gianni Clerici, Carlotta e Luigi. E tante firme del giornalismo italiano, sportivo e non solo. Gente che ha colto l’occasione dell’iniziativa di Annovazzi e de “la Repubblica” per un tributo a un grande maestro che ci manca. E che dopo una vita straordinaria vissuta intingendo la penna a bordocampo si sarebbe ancora emozionato ed entusiasmato per lo sbocciare dell’era più florida del tennis italiano.

Nel campo della letteratura sportiva Clerici è stato quello che Nicola è stato in campo sportivo - ha tenuto a sottolineare Binaghi – Un simbolo, riconosciuto in tutto il mondo. Io sono pro-tempore, Nicola e Gianni sono per sempre. Ho sempre avuto un rapporto molto particolare con Gianni Clerici. Siamo partiti tanti anni fa con un’analisi del tennis italiano identica: peggio di così non si poteva andare. Ci sentivamo almeno una volta all’anno, ci differenziava solo una cosa: mentre io non potevo non avere la speranza di cambiare questo mondo, lui era molto scettico sul fatto che questo potesse avvenire perché riconduceva i mali del sistema a origini profonde, derivanti da certi difetti del nostro Paese che nello sport uscivano in modo particolare. Ne gli ultimi anni ci siamo sentiti meno e mi dispiace, perché avrei voluto commentare con lui i grandi progressi del nostro sport e credo che i nostri ragazzi in futuro ci daranno grandi soddisfazioni. E’ un peccato che lui non ci sia più per scriverne”.

Commozione e affetto nel racconto di Nicola Pietrangeli che ricorda un faccia a faccia sul campo quando era ancora giovanissimo con un Gianni Clerici appena promosso in prima categoria: “Era il 1952: mi battè 6-4 6-4 e alle fine mi disse: ragazzino, sei bravo, mi sa che farai qualcosa nel tennis. Tanti anni dopo fu proprio lui che insistette con il suo amico collega giornalista americano Bud Collins, che faceva parte del comitato della Hall of Fame, perché mi prendessero in considerazione per l’inserimento tra gli immortali”.

“Gesti Bianchi a Milano” è frutto di un lavoro certosino di Annovazzi che è andato a rileggersi tutti gli articoli riguardanti manifestazioni tennistiche milanesi che Gianni Clerici scrisse dal suo arrivo a Repubblica nel 1988. “Ho lasciato da parte quelli più legati all’andamento della singola partita e scelto quelli in cui Gianni faceva Gianni, cazziava la Federazione, cazziava Milano perché il Forum non era raggiungibile con i mezzi pubblici. Poi i tornei nel tendone, il Palatrussardi, Palasharp, il ritorno al Palalido e infine le Next gen. Una manifestazione che non gli piaceva moltissimo. Per uno storico, fedele alla sacra liturgia tennistica, erano come un sacrilegio, con la gente che si poteva muovere in tribuna durante il gioco, i suoni, le grandi scritte luminose. Però arrivò Sinner, allievo di Riccardo Piatti, un suo discepolo. Nel suo ultimo articolo scrisse che mai aveva vinto un talento italiano come Sinner”.

Oggi il libro, come dicevamo, è in edicola gratis insieme a Repubblica, in tutta Milano e Lombardia. Il luogo dove cominciano le Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals e quello dove il presidente Binaghi immagina un torneo ancora più grande. “Rincorrevano da almeno 10 anni il sogno di riportare il tennis nel Nord Italia, a Milano. Ci siamo riusciti con un torneo, le Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals, che si è rivelato anche più grande di quello che pensavamo all’inizio. Ora è tutto è cambiato, lo scenario del tennis mondiale, la percezione del tennis nel nostro Paese. C’è addirittura un italiano alla guida del tennis mondiale. Dopo Milano abbiamo esagerato: abbiamo portato il grande tennis a Bologna, Firenze, Napoli. E soprattutto le Nitto ATP Finals a Torino. Ora penso sia il momento di ripartire da Milano, con un evento di altissima levatura, dialogando non solo con il Comune e con la Regione ma anche con il Governo. Abbiamo un nuovo ministro dello Sport che conosce benissimo la realtà del tennis, le sue potenzialità e quelle di Milano. Ci sono tutti i presupposti. E’ ragionevole pensare a un grande appuntamento invernale a Milano”.

Giusto per proseguire quella storia del tennis a Milano che chiude “Gesti Bianchi a Milano”. Un libro fatti di piccole storie del passato ma scritto con uno stile unico e attualissimo: “Gianni era avanti: riusciva a dare descrizione della situazione, dell’evento complessivo, prescindendo dai risultati delle partite – conclude Carlo Annovazzi - Descrizioni umane, descrizioni tecniche che sono sempre attuali. Gli articoli raccolti nel libro non sono pezzi vecchi: c’è una narrazione che è quantomai attuale. Si cerca tutti i giorni di arrivare ai suoi livelli che però sono inarrivabili”. Provare (a leggere) per credere.


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