-
Eventi nazionali

Serie A1: la favola di Romano, a fianco di un top 10

Un ragazzo di appena 19 anni, Filippo Romano, ha giocato in doppio con un compagno che tra meno di un mese giocherà le Nitto Atp Finals a Torino, Andrea Vavassori. Anche questo può succedere in un campionato avvincente e pieno di storie da raccontare come la nostra massima serie

16 ottobre 2024

20241016_Vavassori_Romano_ok.jpg

Non è un segreto che il Campionato di Serie A1 nasconda, ogni domenica, storie da incorniciare. Come quella andata in scena domenica 13 ottobre sui campi del Tennis Club Santa Margherita Ligure e che ha visto in campo una promessa del nostro tennis come il 19enne Filippo Romano, un ragazzo con ancora un futuro tutto da scrivere, e una star del circuito professionistico come il 29enne Andrea Vavassori.

Che ci crediate o no, il numero 6 del ranking Atp di doppio, quest’anno vincitore del misto agli US Open con Sara Errani e finalista di Australian Open e Roland Garros con Simone Bolelli, ha preso di corsa il primo aereo disponibile da Shanghai per essere in Italia in tempo per giocare la partita di campionato con il team di Santa Margherita Ligure. 

“Ha dato un segnale forte a tutta la squadra - ha raccontato il capitano del team ligure Marco Lavagnino - e, nonostante fosse molto stanco per il lungo viaggio, ha voluto essere in campo almeno per il doppio, in coppia con Filippo”. 

“Per noi - continua Lavagnino, classe 1975, tecnico nazionale FITP che dal 2017 guida il team - è stata una lieta sorpresa. Ha dato un esempio molto chiaro ai suoi compagni perché, se uno molto impegnato nei tornei come lui ha trovato il tempo di venire a giocare un doppio in Serie A, sicuramente tutti gli altri componenti si sono sentiti molto più motivati. Andrea è un vero e proprio uomo-squadra. Ne abbiamo visti tanti di professionisti in questi anni ma un ragazzo come lui è difficile trovarlo. Anche quando non gioca è a bordo campo ad incitare i compagni. Domenica scorsa mi ha anche affiancato in panchina durante un singolo, una cosa non da tutti. Si merita tutti gli straordinari risultati che sta ottenendo. Una presenza fondamentale per la squadra anche perché continua a dare preziosi consigli, soprattutto ai ragazzi del vivaio”. 

Come Filippo Romano, 19enne nativo di Sarzana, che proprio con Vavassori ha giocato e vinto (6-4 7-6 contro la coppia Marco Furlanetto/Lorenzo Carboni del Tc Italia di Forte dei Marmi) ottenendo il punto decisivo per il successo di Santa Margherita Ligure.

Numero 807 del ranking Atp (ma in doppio è già n.254), Romano non nasconde l’emozione per il match di domenica scorsa: “Ogni volta che vedo Andrea - ci ha raccontato da Edgbaston, in Inghilterra, dove è impegnato in un Itf M25 - è come un sogno che diventa realtà. Giocare con lui poi è incredibile. Nonostante mi sia capitato più volte di allenarmici, non riesco ancora a farci l’abitudine a dividere il campo con lui. Che bello! Mi insegna tanto e mi aiuta anche fuori dal campo. È una persona fantastica, molto umile sia dentro che fuori dal campo, e anche domenica mi ha dato continuamente consigli sulle posizioni dove giocare per essere più efficace”.

Amante della volée, Filippo è un doppista molto distante da un grande colpitore da fondo campo come Simone Bolelli, il compagno storico di Vavassori: “Preferisco il gioco al volo, non proprio come Andrea ma anche io preferisco schemi che prediligono il gioco a rete”.

Filippo Romano

Filippo Romano

Andrea Vavassori (foto Serafini)

Andrea Vavassori (foto Serafini)

Giocatore coraggioso, dall’alto dei suoi 189 centimetri, Romano punta tutto su un tennis aggressivo che ha nel servizio l’arma più insidiosa per gli avversari. “Il mio obiettivo è crescere nella classifica Atp di singolo, cercando di avvicinarmi alla mia classifica di doppio dove in realtà sono salito anche troppo (tra i due ranking ci sono più di 550 posizioni, ndr) e questo può crearmi problemi a collegare gli impegni nei tornei. Il problema è che se continuo a giocare con Andrea nel doppio miglioro troppo (ride, ndr) per cui per un po’ dovrò metterlo da parte”.

“L’esempio di Vavassori mi fa sognare in grande, anche perché lui non è mai stato uno alla Musetti (per parlare di uno che è nato vicino a me), precocissimo intendo, ma di questo non si è mai fatto un problema. Si è rimboccato le maniche e sta facendo una carriera invidiabile e scrivendo pagine importanti della storia del tennis italiano. Osservandolo penso che forse anche io posso farcela. Il suo livello di tennis è mostruoso - conclude il giocatore toscano - ma se potessi rubargli qualcosa non sarebbe un colpo in particolare ma il suo atteggiamento positivo. Sempre ‘carico’, Andrea è una persona bellissima con un cuore d’oro”.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti