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Ai SuperTennis Awards la toscana vince il premio di miglior giocatrice del 2024. Un riconoscimento che ne conferma i progressi nel corso di una stagione iniziata da top30 e chiusa da n.4 del mondo: "Mi diverto in campo, sono fortunata e non c'è motivo per non sorridere"
di Ronald Giammò | 04 dicembre 2024
Jasmine Paolini (foto Sposito/FITP)
Occhi all'insù verso il maxi schermo su cui vengono proiettate le sue imprese: i titoli, le superfici che cambiano e il suo sorriso sempre identico a sé stesso. Quel che è cambiato, dodici mesi dall'ultima volta che era salita su questo palco, c'è il ranking. Top30 ieri, nl4 del mondo oggi. "Sì, mi ricordo che l'anno scorso era stata una buonissima stagione ma quest'anno è andata ancora meglio - esordisce la toscana prima di ricevere il premio come miglior giocatrice del 2024 - E' stato un anno pieno di emozioni, tantissime prime volte, non avevo mai vinto due partite in uno Slam, un anno pieno di tante belle esperienze".
Un successo costruito grazie all'apporto e al sostegno di tante persone, "e qualcuna me la dimenticherò", ci tiene subito a dire Jas: "Devo ringraziare le persone che hanno reso possibile tutto ciò, da Renzo a Tathiana e non ultima la Federazione che ci ha supportato da tutti i punti di vista, specialmente quello sanitario con specialisti che ci hanno seguito e che ci seguono in ogni torneo, è stato davvero un anno di persone importanti".
Piero Chiambretti intervista Sara Errani e Jasmine Paolini ai SuperTennis Awards (Foto Sposito/FITP)
Cambiato lo status, si spera possa cambiare ora anche la percezione che le avversarie avranno di lei. Su una cosa però concordano tutte, da Sabalenka a Zheng, dalla polacca Swiatek all'americana Pegula: che dietro a quel suo sorriso ci sia una persona gentile e brillante, positiva e in grado di godersi la vita e il tennis. Lei sperava che avessero "un po' più paura di me", risponde schernendosi. Ma è sincera quando invece riflette e dice di "divertirsi in campo, cerco di farlo vedere. Mi ritengo molto fortunata e non c'è motivo per non sorridere".
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