SuperTennis Awards, Sinner: "L'affetto del pubblico il successo più importante"

Alla fine il momento più atteso è coinciso anche con quello più scontato. Nessuno ha fatto meglio di Jannik Sinner nel 2024 e bacheca e ranking sono lì a testimoniarlo. Un'annata folle, partita dall'Australia con il suo primo titolo in uno Slam e proseguita poi con altri successi tra Masters 1000 e ATP 500, fino al secondo acuto Slam di New York e al gran finale andato in scena a Torino con le Nitto ATP Finals e a Malaga dove con l'Italia è riuscito a bissare il successo ottenuto l'anno scorso in Coppa Davis. Ma se c'è una cosa di cui Sinner va più fiero, è "l'affetto del pubblico".

"E' sicuramente la cosa più bella" ha raccontato dal palco il numero uno del mondo. "Abbiamo avuto dei momenti non semplici quest'anno. Vediamo solo quel che si vede in campo e lì ho fatto cose incredibili, non c'é tanto da aggiungere. Fuori sono successe tante cose. Ho avuto intorno a me persone oneste, ho avuto la fortuna di poter parlare molto apertamente con loro, ci siamo tenuti tanto dentro, ci sono stati momenti difficili e ora ho ancora l'occasione di ringraziare il mio team, le persone che mi sono vicine e il pubblico che mi sostiene dal primo gennaio".

Si sa, mantenersi al vertice è operazione molto più complicata dell'essere riusciti a raggiungerlo. E Sinner, dopo aver smaltito una prima, piccola tranche di vacanze - "Un po' ne ho fatte ma e adesso piano piano ci rimettiamo a lavorare" - è già proiettato per il 2025: "Obiettivi per il 2025? A Wimbledon quest'anno stavo giocando bene, Simone (Vagnozzi, suo coach, ndr) lo sa. Mi sono sentito bene specialmente la prima settimana e poi abbiamo perso al quinto (contro Medvedev ai quarti, ndr). Wimbledon è un torneo a cui teniamo ma è solo un torneo, ce ne sono tanti altri e speriamo di cominciare di nuovo molto bene la stagione, ci prepareremo e staremo a vedere".

E' toccato poi a colleghi e rivali rendere omaggio al leader del ranking, capace di perdere solo sei volte in tutta l'anno.

Sinner è "potente", per Taylor Fritz; "gentile", per Alexander Zverev. "Fenomenale", lo descrive Andrey Rublev; è "umile", per il norvegese Casper Ruud e "solido" per il rivale Daniil Medvedev. Lui ringrazia, modesto come sempre. E richiesto di scegliere una parola per descriversi l'altoatesino ci ha pensato un attimo per poi scegliere la definizione di un "ragazzo molto determinato". "Mi considero una persona normale - ha infine salutato congedandosi - sono solo bravo a giocare a tennis". Sicuro che sia tutto qui, Jannik?

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