-
Itf

Davis, Nadal lotta e commuove, ma vince van de Zandschulp

Nel primo singolare tra le due squadre Rafa, dopo oltre tre mesi di stop, rende la vita complicata all’olandese. E se questa sia stata davvero la sua ultima partita in carriera lo scopriremo solo vivendo

di | 19 novembre 2024

20241119_GettyImages_2185608468.jpg

Alla fine un bacio ed un “gracias” sussurrato ad una folla commossa, che si intuisce dal labiale. Le lacrime che il campione non riesce più, o semplicemente non ha più voglia di trattenere. E’ l’immagine con cui Rafa Nadal lascia (?) il tennis agonistico. Un saluto a modo suo: sul campo, lottando e combattendo fino all’ultimo. Vincere sarebbe stato il top ma va bene anche così.

Capitan David Ferrer aveva scelto di schierarlo come secondo singolarista nella sfida tra Spagna e Olanda che ha aperto la Final 8 - la fase a eliminazione diretta di Coppa Davis - che si sta disputando sul veloce indoor del Palacio de Deportes José María Martín Carpena di Malaga (live su SuperTenniX). Forse anche lui ha sperato nell’ennesimo miracolo sportivo: ma i sogni sono una cosa, la realtà un’altra. Pur giocando al massimo delle sue attuali possibilità Rafa Nadal ha ceduto per 64 64, in un’ora e 52 minuti di partita, a Botic van de Zandschulp che ha così conquistato il primo punto per gli “orange”.

L’ultima di Rafa

Gli occhi pieni di lacrime, le mani che tremano mentre risuona l’inno nazionale spagnolo. Il “Gracias Rafa” enorme del Palacio de Deportes José María Martín Carpena di Malaga sold-out. In tribuna c’è la famiglia al gran completo con gli occhi altrettanto lucidi. Un flusso di amore infinito che s’interrompe solo per il minuto di silenzio in memoria delle vittime dell’alluvione che ha colpito la Spagna nelle scorse settimane. Poi riprendono gli applausi, gli incitamenti, i “vamos”, desiderando che la passione possa prendere in giro la logica. Almeno un’ultima volta.

Un Rafa Nadal commosso mentre risuona l'inno spagnolo (foto Getty Images)

Un Rafa Nadal commosso mentre risuona l'inno spagnolo (foto Getty Images)

Nadal, che ha da tempo annunciato la volontà di chiudere la carriera con queste Finals non giocava un match ufficiale dalla sfida di secondo turno dei Giochi Olimpici di Parigi persa contro Djokovic. Il suo è un ritorno in nazionale a cinque anni dall’ultima volta: n.154 ATP e finalista a Bastad nel luglio scorso, in Davis aveva perso in singolare solo all’esordio contro il ceco Jiri Novak. Da allora ha infilato una serie di 29 successi: considerando solo i singolari, è la terza serie più lunga nella storia della Coppa dopo quelle di Baghdatis (36) e Borg (33). Nadal ha vinto tutti i sei incontri giocati nelle quattro finali di Davis disputate (2004, 2009, 2011 e 2019) e in due occasioni è stato suo il punto decisivo: nel 2011 contro l’argentino del Potro e nel 2019 contro il canadese Shapovalov. Ora contro l'olandese Botic van de Zandschulp ha perso l'ultimo singolare giocato con la maglia della nazionale.

Il 22 volte campione Slam aveva vinto tutti gli ultimi 32 incontri giocati con la maglia della Spagna, tra singolo e doppio: è la più lunga striscia di successi di sempre nella competizione (Rafa non perdeva in Davis dal 2005, dalla sconfitta in doppio in coppia con Feliciano Lopez contro gli azzurri Daniele Bracciali e Giorgio Galimberti).

Rafa Nadal in Davis a Malaga

Rafa Nadal in Davis a Malaga

Un match storico (in ogni senso e caso)

Detto ciò, quella era la carriera, oggi è un’altra storia. Via le lacrime, fuori la grinta: perché almeno quella è sempre la stessa. E ce n’è bisogno, perché l’olandese van de Zandschulp, n.80 ATP, è un avversario fin troppo pericoloso per la versione attuale del mancino di Manacor. Ad ogni modo Nadal recupera da 15-30 e chiude con un diritto alto sottorete il punto che gli permette di partire bene (1-0) nel primo set per la gioia del pubblico. Fa un po’ più di fatica il “tulipano” a tenere il suo turno di battuta (1-1). Fa un po’ fatica Rafa, ma tiene anche se è di nuovo costretto a risalire da 15-30 (2-1).

Sia l’olandese che lo spagnolo tengono un turno di battuta immacolato ma il “Vamos” di Rafa è un plus (3-2). Come il pugno verso il campo (perché “signori si nasce”) dopo il servizio che gli permette di restate avanti (4-3). Nel nono game Nadal concede le prime due palle-break del match: la prima la spreca l’olandese sotterrando in rete il rovescio lungolinea ma sulla seconda il passante di rovescio incrociato non perdona ed arriva il break per l’Olanda (5-4). In quello successivo l’olandese manca un primo set-point ma sul secondo la risposta di rovescio di Rafa è in corridoio (6-4).

Lunga pausa prima dell’inizio della seconda frazione. Alla ripresa subito problemi per il 38enne maiorchino, che recupera da 0-30 ma poi mette largo il diritto inside-out sulla palla-break e van de Zandschulp porta a casa l’1-0. Nadal sbaglia una risposta non impossibile e l’olandese conferma il vantaggio (2-0).

Con un rovescio che atterra giusto nell’angolino Rafa interrompe a cinque la striscia positiva del suo avversario (2-1). Il buon Botic, però, va per la sua strada e, pur con tutto il rispetto, non ha alcuna voglia di regalare l’ennesima giornata di gloria al maiorchino e giusto per stare tranquillo si prende un secondo break (4-1). Ci prova fino all’ultimo Rafa, come sempre ha fatto nella sua leggendaria carriera, si riprende uno dei due break portando a casa un game da 12 punti e undici minuti di durata (4-2).

Non contento, annulla una palla del 5-2 all’olandese e con una prima robusta si rifà sotto (4-3). Botic non molla (5-3) ma nemmeno Rafa (5-4). Nel decimo game arriva il match-point per l’Olanda e Nadal manda in rete l’ultimo (?) diritto in recupero (6-4).  E poi è il tempo degli abbracci: all’avversario, bravo a non farsi sopraffare da quanto lo circondava, a capitan Ferrer e a tutti i compagni di squadra. “Gracias Rafa”. 

David Ferrer abbraccia Rafa Nadal (foto Getty Images)

David Ferrer abbraccia Rafa Nadal (foto Getty Images)

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti