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Filippo Volandri ha voluto il 22enne bergamasco Samuel Vincent Ruggeri, come sparring partner nella settimana di Davis. Una presenza a sorpresa ma non troppo, considerata l'ottima stagione dell'attuale numero 275 Atp
di Cristian Sonzogni | 17 settembre 2024
C'erano Matteo Berrettini, Flavio Cobolli, Matteo Arnaldi, Simone Bolelli e Andrea Vavassori. E poi c'era lui, il sesto uomo: Samuel Vincent Ruggeri. Filippo Volandri ha voluto il 22enne bergamasco, come sparring partner nella settimana di Davis. Una presenza a sorpresa ma non troppo, considerata l'ottima stagione dell'attuale numero 275 Atp, capace di una presenza regolare (e proficua) nel circuito Challenger, dove è stato in grado di fare match pari (e oltre) con diversi avversari di valore.
Esempi? Ne abbiamo: vittorie su Filip Krajinovic, Lloyd Harris, Nikoloz Basilashvili, Pablo Carreno Busta e Richard Gasquet. 'Quasi vittoria' su Fabio Fognini a San Marino (“sconfitta che – dice il giovane orobico – ha lasciato qualche strascico”) e altre prestazioni importanti, anche se non sempre concluse con un successo.
Del resto bisogna imparare, un passo alla volta. Come Samuel ha sempre fatto in ogni momento della sua carriera. “I miei genitori – spiega – non erano a Bologna con me. Mi hanno detto semplicemente, 'vai e allenati bene'. Poi adesso sta a me fare tesoro di questa settimana con i campioni”. Una settimana che – in un certo senso – cambia la vita. Perché significa che quelle belle sensazioni registrate durante il 2024 non sono passate inosservate a chi di dovere.
“Volandri mi ha cercato e non potevo certo dire di no, anche se avrei avuto un Challenger da giocare. Ma di Challenger ce ne sono ogni settimana, la Davis è unica”. Una Davis nella quale peraltro ha ritrovato un ambiente in qualche modo famigliare: “Conosco bene Flavio Cobolli, vederlo vincere in azzurro è stato emozionante. Gli altri li ho conosciuti a Bologna. Anche Sinner, che mi ha stupito parlandomi della mia stagione: non pensavo che il numero 1 del mondo potesse avere informazioni su di me...”.
Samuel Vincent Ruggeri, Andrea Vavassori e Simone Bolelli (foto Sposito/FITP)
A volte si abusa della parola gruppo, ma in questo caso 'gruppo' è la chiave per capire un'Italia mai così bella. Se il numero 1 Atp ha avuto la sua (meritata) settimana di riposo, gli altri si sono fatti in quattro – anzi in cinque – per non farlo rimpiangere. Con il risultato sotto gli occhi di tutti: tre partite, tre vittorie. Per nulla facili, ma prese col cuore.
“Di tutte le Nazionali – continua Vincent Ruggeri, padre orobico e madre belga – credo che la nostra sia quella davvero meglio costruita, dove tutti si mettono a disposizione degli altri in ogni momento. Si respira un clima straordinario, sono orgoglioso di averne fatto parte”. Una settimana utile, che ha permesso un assaggio di tennis da top 50, top 30 (e oltre): “Sentire sulle corde diritto e servizio di Berrettini è... accidenti, un bell'impatto. Ma anche trovarmi dall'altra parte della rete la coppia Bolelli/Vavassori. Sono esperienze impagabili, che porterò con me, anche ricordando l'atteggiamento di tutti i compagni, sempre votato al lavoro”.
Samuel Vincent Ruggeri con Matteo Berrettini (foto Sposito FITP)
Lavoro del resto è un'altra parola chiave, per il bergamasco, che è stato numero 40 al mondo tra gli Under 18 nel periodo del Covid, marzo 2020: quella pandemia che proprio dalle sue parti – in Val Seriana – ha colpito durissimo. “Ora devo rimettermi in cammino, giocherò due Challenger in Francia, poi la Serie A. E poi... vediamo”.
Con Malaga sullo sfondo, chissà che un bis da sparring possa arrivare presto, in attesa di un sogno che ovviamente cova sotto la sabbia: “Flavio (Cobolli, ndr) si è ritrovato nella mia stessa posizione prima di me, stavolta era in campo da protagonista. Non nego che ci ho pensato: la maglia della Nazionale è l'obiettivo per cui mi impegno quotidianamente, da sempre”. Di questa Nazionale così piena di stelle, poi, sarebbe qualcosa di enorme. Significherebbe aver aggiunto una stella a un gruppo che non smette mai di crescere e stupire.
Flavio Cobolli in allenamento in Coppa Davis. Alle spalle il capitano Filippo Volandri e Samuel Vincent Ruggeri (Foto Sposito/FITP)