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Tennis & Olimpiadi, un amore difficile. Sinner stava male, ma molte altre diserzioni sono strategiche

Molti infortunati più o meno evidenti, qualcuno misterioso dell’ultima ora, qualche decisione politica (russi e bielorussi) e qualcun altro, come Sabalenka e Jabeur, che non volevano rischiare di arrivare impreparati sul cemento americano

di | 29 luglio 2024

Torneo Olimpico (foto Getty Images)

Fra tennis e Olimpiadi il rapporto non è mai stato facile. I protagonisti della racchetta hanno troppe più occasioni, leggi gare importanti e quindi possibilità di successi e di guadagni, durante la stagione, di altri colleghi atleti di altri sport. Basti pensare a quelli delle discipline di contatto, come judo, lotta e pugilato, al tiro, ma anche ad atletica e nuoto. Se Jannik Sinner non ce l’ha proprio fatta a presentarsi al via, debilitato dalla tonsillite, per puntare al podio, da numero 1 del mondo, in singolare e doppio, molti colleghi hanno rinunciato ai Giochi estivi per motivi anche meno validi e documentabili. Col chiaro intento di curarsi, riposarsi e presentarsi quindi al meglio in occasione dell'imminente lunga estate calda sul cemento nordamericano che culmina con gli US Open di New York.

ECATOMBE
Dopo Sinner (ammalato) e Hurkacz (col ginocchio malandato), Holger Rune ha rinunciato per problemi al polso, come Alex De Minaur (problemi all’anca) ed Andy Murray, con la schiena a pezzi, che ha ritirato l’iscrizione al singolare per dedicarsi solo al doppio con Dan Evans e dare l’addio al tennis pro proprio ai Giochi dov’ha vinto due ori individuali. Prima di loro avevano disertato anche i russi Andrey Rublev e Kharen Khachanov, il bulgaro Grigor Dimitrov, gli statunitensi Ben Shelton Sebastian Korda. 

Andy Murray e Daniel Evans (foto Getty Images)

Non meglio precisati "motivi di salute” hanno impedito il viaggio a Marketa Vondrousova, campionessa di Wimbledon 2023 e argento all’Olimpiade di Tokyo 2021, che comunque ha sempre qualche acciacco. Come lei non hanno sfruttato il diritto a disputare i torneo olimpico l’ucraina Anhelina Kalinina, la romena Sorana Cirstea, la belga Elise Mertens, e quindi le russe Daria Kasatkina, Liudmila Samsonova, Anastasia Pavlyuchenkova, Veronika Kudermetova, Anastasia Potapova, Anna Blinkova ed Elina Avanesyan che, come la bielorussa Victoria Azarenka, avrebbero dovuto gareggiare come atlete neutrali, senza inno e bandiera. 

Dopo il sorteggio del tabellone di singolare e misto è saltata per una forte bronchite e il divieto dei medici di mettersi in viaggio anche Elena Rybakina, russa di nascita e residenza anche se targata Kazakistan. Anche il britannico Cameron Norrie s’è ritirato a tabellone già sorteggiato, denunciando un infortunio dell’ultima ora alla schiena, ed è stato sostituito dal fratello di Stefanos Tsitsipas, Petros, classificato appena numero 727 del mondo. 

Aryna Sabalenka (foto Getty Images)

SINCERITA’
Schietta come sempre, anche per rimettersi in sesto dopo un periodo affatto brillante di risultati e l’infortunio alla spalla che le ha fatto disertare Wimbledon, la due volte regina degli Australian Open, la bielorussa Aryna Sabalenka, ha rinunciato da tempo all’Olimpiade “per il calendario troppo pieno” e il poco tempo che avrebbe avuto a disposizione per riadattarsi al cemento dopo le prove di Parigi sulla terra rossa.

Stesse motivazioni strategiche anche per la tunisina Ons Jabeur, già alle prese con un problema al ginocchio che si trascina da tempo. Così l’amore fra tennis e Olimpiadi continua ad essere difficile.

Il Cenrtrale "Philippe Chatrier" in versione...olimpica (foto Getty Images)


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