-
Itf

Berrettini, una Davis da 10 nell'anno della rinascita: "Mi mancavano momenti così"

Matteo Berrettini si gode da protagonista il secondo trionfo azzurro di fila in Davis. Imbattuto quest'anno in nazionale, ha vinto tre titoli in stagione e può aspirare a una testa di serie all'Australian Open

di | 24 novembre 2024

L'esultanza di Matteo Berrettini in Davis (Foto Sposito/FITP)

L'esultanza di Matteo Berrettini in Davis (Foto Sposito/FITP)

Sorriso e sollievo, gioia e orgoglio. Le emozioni che vibrano, tra il campo e la panchina azzurra mentre cala il Martello di Matteo sul Palacio de Deportes Jose Maria Martin Carpena di Malaga. Matteo Berrettini si prende il centro della scena nella sua prima finale di Davis. Una finale conquistata e vissuta da protagonista, vincendo il primo singolare con sedici ace e almeno tre punti da manuale.

"E' incredibile, ho trovato delle splendide soluzioni in campo, la cosa più importante è essere riuscito ad arrivare integro, mi mancavano questi momenti" ha detto a caldo dopo la finale. "Il mio livello di tennis è sempre stato lì ma non è facile giocare al tuo meglio quando sei assente a lungo, l'obiettivo era stare meglio dopo ogni partita e l'ho raggiunta".

Che ci tenesse da morire era chiaro già dal messaggio alla vigilia a Volandri, alla vigilia della Final 8: "Schierami dove vuoi, in singolare, in doppio o anche solo da capo tifoso". Ex numero 6 del mondo, primo italiano in finale a Wimbledon nel 2021, l'anno scorso aveva vissuto l'atmosfera della finale e del secondo trionfo nella storia azzurra in Davis solo in qualità di tifoso speciale. Un trionfo bello da vivere ma allo stesso tempo amaro e malinconico, come ha raccontato nel messaggio pubblicato in video attraverso i profili social della Federazione Italiana Tennis e Padel.

Stavolta, E ha festeggiato una stagione che vale come una rinascita, l'ennesima di una carriera con tanti stop ma sempre una ripartenza in più. Quest'anno ha scelto Francisco Roig come nuovo allenatore, salvo chiudere la collaborazione al termine della stagione. Gli effetti si sono comunque visti: dopo Jannik Sinner e Carlos Alcaraz è il giocatore che ha vinto più titoli Atp in singolare (3, a Marrakech, Gstaad e Kitzbühel) ed è tornato in Top 40, in una posizione che potrebbe anche consentirgli, se dovesse far bene nei tornei australiani, di arrivare all'Australian Open 2025 da testa di serie.

5974C082-8C0D-4267-A8BE-FD13188ECDDE
Play

"Giocare per la Nazionale che è speciale. Una volta da ragazzo in una finale di serie A1 dove c’è l’inno nazionale il ‘Bole’ (Simone Bolelli; ndr) mi ha detto: ‘pensa come ti sentirai quando difenderai i colori dell’Italia’. A volte devo darmi dei pizzicotti per rendermi conto che è tutto vero” ha detto dopo la vittoria in semifinale su Kokkinakis.

"Matte", incitato dai tifosi italiani e anche da tanti stranieri o neutrali che ne apprezzano le sue qualità, si gode appieno l'emozione speciale di ritrovarsi in nazionale.

Il terzo titolo nella storia azzurra, il secondo consecutivo, ha anche la sua firma. Se l'Italia è riuscita in una doppietta in Davis che mai nessun'altra nazione aveva completato dal 2013 quando la Repubblica Ceca di Thomas Berdych e Radek Stepanek trionfava per il secondo anno di fila, il merito è anche di un Matteo rilanciato dall'atmosfera di gruppo. Lui che di questa squadra ha saputo essere elemento carismatico non solo in campo, come accaduto l'anno scorso prima nella fase a gironi a Bologna dopo lo 0-3 contro il Canada, poi a Malaga. 

L'amicizia maturata con Jannik Sinner si è rivelato un altro dei tasselli del successo italiano. "Io e Jannik siamo due ragazzi profondi. Siamo nati in due posti molto diversi, cresciuti con un background, ma siamo simili. Due ragazzi che amano quello che fanno e hanno superasto momenti difficili" ha detto Matteo Berrettini.

"Sto prendendo spunto dalla sua voglia di migliorare sempre, anche se lo guardi e ti chiedi cosa ci sia da migliorare" ha detto Matteo, che ha dato un voto 10 alla stagione di Jannik. 

Dieci è anche il voto che merita Matteo, imbattuto in singolare in Davis nel 2024. Un dieci per quel che è stato, dieci per quel che ha mostrato, dieci per quello che da qui, dopo questo trionfo, potrà ancora mostrare. 

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti