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Lorenzo de luxe: "In questo momento sento di poter battere chiunque"

Una vittoria importante quella contro Zverev: altra conferma dello stato di grazia di Musetti in queste ultime settimane. "Credo di non aver mai giocato così bene nella mia carriera", dice il carrarino

di | 01 agosto 2024

Un Lorenzo Musetti in versione patriottica (foto Getty Images)

Come ci si sente a entrare nella Storia? Nella grande, immensa, felice, epica storia olimpica italiana? Attenzione, diciamolo anche per esorcizzare: si fa ancora tranquillamente in tempo a prendere due medaglie di legno, anzi - come le ha ribattezzate felicemente un collega dopo la polemica Pilato-Di Francisca, medaglie di carbone -, ma intanto, registriamo, la spedizione tennistica ha dato alla causa olimpica due semifinali, cento anni dopo l'unico precedente, con tutto che, notoriamente, questi ragazzi sono meno sensibili al fascino dei cinque cerchi (sul tema chiedere sempre al povero Vavassori). 

E in effetti, Musetti qui non voleva proprio venirci, ma siccome non gli costava fatica e non aveva niente altro da fare, eccolo qui, a liquidare avversari come bicchieri d'acqua, in totale stato di grazia tennistica. “Sì, credo di non aver mai giocato così bene nella mia carriera – racconta Lorenzo -, o meglio: di non aver mai abbinato questa qualità del tennis alla continuità di rendimento e alla professionalità del lavoro”. Parole importanti, che in effetti la vittoria su Zverev contiene tutte.

“Non lo definirei il match perfetto, ho concesso un break, ma quasi… Non gli ho mai permesso di fare mai punti facili, ho giocato ogni quindici come se fosse l’ultimo, ho cercato di sfiancarlo, insomma stavolta mi dico bravo”.

Anche per l’alta percentuale di prime palle. “E’ migliorata, soprattutto nei momenti importanti, specialmente nel primo set lui ha fatto pochi quindici in risposta: mi ha aiutato tantissimo a vincere questo match”.

Tutta la gioia di Lorenzo Musetti (Getty Images)

Fiducia, consapevolezza di sé, lucidità. “In questo momento sento di poter battere chiunque – racconta Lorenzo -, sono fiducioso anche per il resto della stagione, il percorso che sto facendo mi induce a dirlo. Djokovic o Tsitsipas in semifinale? Due campioni che conoscono benissimo queste condizioni, qui con Nole l’ultima volta è stato un match molto equilibrato, con Tsitsipas è un po’ che non giochiamo contro, non sta vivendo il suo momento migliore, ma sulla terra dà il meglio. Comunque sarà un match complicato, speriamo di ribaltare il pronostico”.

Gli citano il bronzo del 1924 di Uberto De Morpurgo, l’unica medaglia olimpica del tennis italiano. “Speriamo davvero di poter riscrivere la storia, anche se in parte lo abbiamo già fatto, ma arrivati a questo punto non voglio e non posso accontentarmi”. E’ caccia grossa, insomma. “Ormai l’esultanza con il tricolore in vista è un marchio di fabbrica, l’ho fatto dopo aver battuto Monfils e continuo a farlo: speriamo di metterci anche una medaglia”.

Lorenzo Musetti e Alexander Zverev (Getty Images)

Per la polemica del giorno, oggi tocca alla chiusura del tetto, “Si è chiuso in modo automatico, l’arbitro ci ha detto che è normale così, Zverev ha voluto aspettare che fosse tutto coperto, io invece volevo riprendere subito. Poteva condizionarmi, ma sono stato bravo a mantenere la concentrazione”.

Sul tema, interviene anche capitan Volandri, orgoglioso del suo ragazzo. “Una grande partita, a differenza del match con Fils in cui è partito lento, abbiamo lavorato per far sì che partisse molto più pronto. Lorenzo è stato bravo a fine primo set quando Sascha è rientrato. E quando si è chiuso il tetto. La regola prevede che si debba giocare durante la chiusura, ma si è aspettato che venisse chiuso del tutto su pressione di Zverev".  Quisquiglie per questo Musetti.

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