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Italia e Australia si affrontano per la quattordicesima volta in Coppa Davis, la seconda consecutiva dopo la finale dell'anno scorso: diretta SuperTenniX sabato dalle 13. Riviviamo le grandi sfide fra queste due nazionali
di Alessandro Mastroluca, da Malaga | 22 novembre 2024
Stesso posto, Malaga. Stesso stadio, il Palacio de Deportes Jose Maria Martin Carpena. Un anno dopo è di nuovo Italia contro Australia in Davis. Stavolta non c'è in palio il titolo come dodici mesi fa, ma un posto in finale.
Gli azzurri incontrano gli Aussies per la 14ma volta, la seconda consecutiva dopo la finale dell'anno scorso a Malaga. Grazie ai successi di Jannik Sinner e Matteo Arnaldi, rispettivamente su Alex De Minaur e Alexei Popyrin, l'Italia ha trionfato per la seconda volta in Coppa Davis. Gli azzurri hanno battuto l'Australia anche in occasione del primo titolo, nel 1976, nella semifinale Interzone.
Complessivamente, l'Australia ha vinto otto dei 13 scontri diretti, compresi i primi tre in una finale per il titolo. L'ultimo confronto con il formato classico (quattro singolari e un doppio, al meglio dei cinque set) risale al quarto di finale del 1993 vinto dagli australiani a Firenze.
La prima finale di Davis fra Italia e Australia si è giocata nel 1960, sull’erba del White City Stadium di Sydney. L'Italia ci arriva dopo la rimonta da 0-2 che Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola orchestrano contro gli USA nella finale Inter-Zone a Perth. L'Italia si guadagna così il diritto di sfidare i campioni in carica, lo squadrone di Roy Emerson e Rod Laver che aveva battuto Pietrangeli al quinto set in semifinale a Wimbledon. L'Australia vince 4-1: decisivo il successo in doppio di Emerson e Fraser contro Sirola e Pietrangeli.
Anche nel 1961, al mitico Kooyong di Melbourne, la finale fu tra Australia e Italia, con un nuovo successo dei padroni di casa (5-0).
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L'Australia accompagna le tappe più significative della storia azzurra in Coppa Davis. Nel 1976 li battiamo al Foro Italico di Roma, nella Finale Inter-Zone. Per arrivarci l'Australia ha sconfitto la Nuova Zelanda in un incontro iniziato a febbraio a Brisbane e finito a giugno a Nottingham, prima di Wimbledon, a causa di un improvviso ciclone tropicale.
La prima giornata si chiude 1-1, un po' come previsto. Ma ci si arriva per vie opposte a quelle attese. Corrado Barazzutti vince il match sulla carta più difficile, contro il baffuto John Newcombe che però non è quello dei giorni migliori, 7-5 6-1 6-4. Panatta cede in tre set contro John Alexander che prende costantemente la rete e lo attacca sistematicamente sul rovescio. L'australiano, numero 8 del mondo come best ranking nel 1975 e futuro deputato per il partito liberale, vince 7-5 6-3 6-4. La vera impresa che sposta gli equilibri la completano in doppio Paolo Bertolucci e Adriano Panatta capaci di dominare 6-3 6-4 6-3 Tony Roche e John Newcombe, cinque volte campioni a Wimbledon. Quella che dovrebbe essere l'ultima giornata si rivela una maratona infinita, quanto gradita ai tifosi. Barazzutti perde al quinto contro Alexander, il singolare decisivo vede di fronte Panatta e Newcombe, che invano il capitano Fraser ha cercato di sostituire con Ross Case. L'allora numero 1 azzurro chiude 5-7 8-6 6-4 6-2 e riporta l'Italia in finale di Coppa Davis dopo quindici anni. Il resto è storia.
Adriano Panatta, Paolo Bertolucci, Nicola Pietrangeli e Corrado Barazzutti scendono dall'aereo con il trofeo dopo il trionfo in Coppa Davis nel 1976 (Foto FITP)
L’anno seguente, nel 1977, Italia e Australia si ritrovano di fronte, stavolta nella finale per il titolo, sull’erba del White City Stadium di Sydney. La superficie è la migliore possibile per gli australiani, già avanti 2-0 dopo la prima giornata. Bertolucci e Panatta tengono vive le speranze azzurre vincendo il doppio, tre set a zero contro gli specialisti Dent e Alexander, ma all’indomani John Alexander firma il punto del definitivo 3-1, battendo Panatta 11-9 al quinto.
Nel 1980 l'Italia, con Vittorio Crotta capitano, vince 3-2. la finale Inter-Zone del 1980 che si apre con la vittoria di Panatta su Paul McNamee. L'atmosfera si accende durante il secondo singolare Barazzutti-Alexander, colpito da una monetina dopo il contestato punto che ha chiuso il terzo set. Il match viene sospeso per oscurità dopo quattro game del quarto parziale, alla ripresa l'azzurro si arrende. L'Italia vince anche il doppio contro McNamara e McNamee, campioni di Wimbledon, e nell'ultima giornata centra la sua sesta finale in Davis. Si giocherà a Praga contro la Cecoslovacchia, e sarà condizionata dalle decisioni fin troppo casalinghe dell'arbitro Antonin Bubenik.
Nel 1984 l’Italia – nel frattempo traghettata da Gianni Ocleppo e Claudio Panatta – torna a far visita all’Australia, sull’erba di Brisbane. Trascinati anche da un giovane Pat Cash, gli Aussies vincono 5-0.
L’ultima sfida fra Italia e Australia con il vecchio formato della Coppa Davis risale ai quarti del World Group del 1993, a Firenze. La prima giornata si chiude sull'1-1: successi di Pescosolido su Woodforde e di Fromberg su Furlan. In doppio i Woodies, Woodforde e Woodbridge, battono Canè e Nargiso che pure hanno vinto il primo set e mancato un set point nel secondo. Canè restituisce speranza agli azzurri con il successo in quattro set su Woodforde che vale il 2-2, ma nell'ultimo singolare Pescosolido si arrende a Fromberg.
Vent'anni dopo, lo scenario della finale è Malaga. Si gioca al meglio dei tre incontri, tutti al meglio dei tre set. Il momento chiave è il successo di Matteo Arnaldi che ci porta avanti 1-0. Il sanremese batte Alexei Popyrin 75 26 64 dopo aver mancato tre set point prima di chiudere il primo parziale e dopo aver salvato otto palle break su otto nel terzo. Nel match decisivo Jannik Sinner vince il terzo singolare su tre giocati alle Finals e completa quella che per l'Italia è la Davis della della squadra, dell'unità nella molteplicità. Nel match decisivo, Sinner domina 63 60 Alex De Minaur e l'Italia diventa l'undicesima nazione con almeno due titoli nella storia della manifestazione dopo USA (32), Australia (28), Gran Bretagna (10), Francia (10), Svezia (7), Spagna (6), Russia (3), Repubblica Ceca (3), Germania (3) e Croazia (2).