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Le parole di Matteo Berrettini dopo la vittoria su Joao Fonseca nel primo singolare del confronto Italia-Brasile in Coppa Davis a Bologna: "Vedere i ragazzi urlare in panchina mi ha spinto a chiuderla al secondo set". I complimenti a Fonseca: "Alla sua età non avevo neanche un punto nel ranking". E poi l'orgoglio per la qualità di questa squadra: "Insieme agli USA siamo quelli con più scelte"
11 settembre 2024
"Mi erano mancati questa atmosfera, il calore del pubblico. Bisognava godersela, divertirsi, stare qui, volevo prendere il calore della gente e fare del mio meglio: è quello che ho fatto". Così Matteo Berrettini ha commentato a clado il successo 61 76 sul diciottenne Joao Fonseca che ha aperto il confronto tra Italia e Brasile nel Girone A di Coppa Davis a Bologna.
"I giocatori pù forti sono quelli che non mollano mai nemmeno nelle situazioni più difficili" ha spiegato Berrettini, che quest'anno ha vinto tre titoli nel circuito maggiore, a Marrakech, Gstaad e Kitzbuhel. "E poi il tennis è strano, e la Davis è una competizione particolare" ha proseguito l'azzurro che ha recuperato da sotto 0-4 nel tie-break e festeggiato il quinto successo su sette singolari giocati in Davis dal suo debutto nel 2019.
"E' stata una grande sensazione che mi mancava da tanto tempo per tante ragioni - ha ancora sottolineato Berrettini una volta sedutosi in conferenza stampa - E' stata simile a una prima volta in Davis, ma non essendo giovane come Joao sapevo cosa aspettarmi dal match, come iniziare e come restare concentrato sulle cose importanti: quella è stata la chiave del primo set. Sono davvero contento di essere qui, di aver giocato e di essermi goduto questa atmosfera".
Fonseca nel secondo set ha dato del filo da torcere, ritrovandosi addirittura a tre punti dall'aggiudicarsi il tie-break del secondo set: "Non sapevo cosa aspettarmi, non ci siamo neanche mai allenati insieme con Joao, ma ho visto dei suoi video e devo dire che è davvero bravo. A 18 anni io non avevo nemmeno un punto ATP. Ha fatto un percorso diverso e sono sicuro che farà sempre meglio, avrà un gran futuro davanti a sé e gliel'ho detto anche in campo - ha ancora raccontato l'ex n.6 del mondo davanti ai microfoni - Io ho sentito un po' di pressione in più perché perdere contro un ragazzo di quell'età e per di più in casa non sarebbe stato facile da spiegare, ma non ci ho pensato una volta sceso in campo. Ho pensato solo a dare il mio meglio ed è quello che sono riuscito a fare".
Avanti 4-0 nel tie-break Fonseca ha avuto concrete chances di prolungare il match fino al terzo set. Un momento che l'azzurro è riuscito a superare e che ha così raccontato: "Ero dispiaciuto, avrei preferito vincerla subito, ho capito di aver fatto un doppio fallo e poi lui ha giocato dei bei punti. Sul 4-0 al tie-break all'inizio mi sono detto che la sarei andata a vincere al terzo, poi ho guardato i ragazzi che erano tutti in piedi ad urlare e mi sono detto 'no, no, restiamo ancora qua'- sottolinea orgoglioso Berrettini - Vinti i due punti successivi ho sentito che ero tornato dentro al match. Questo è quello che facciamo: continuare a lottare, pensare alle cose positive e cercare di fare le cose che pagano e quindi giocare aggressivi e giocare solidi nei momenti giusti".
Da lì è iniziata una rimonta che ha riportato Berrettini sul 4-4 per poi prendere il largo concedendo al giovane brasiliano soloi un altro punto. Una prova di carattere, coincisa con la fine del match, e accompagnata da un grande urlo di liberazione: "C'era gioia, voglia di urlare con le persone che hanno visto la partita. Era un urlo di liberazione, di felicità per tante cose che sono successe e di cui non voglio più parlare - ha ancora proseguito nella sua analisi l'attuale n.43 del mondo - E' passato un anno da quando venni qui a prendere 'da fuori' il calore del pubblico e oggi l'ho preso 'da dentro'. Obiettivo raggiunto". "Sono contento del risultato e del mio livello, ma è una competizione a squadre ed è importante pensare all'obiettivo comune che è il risultato, anche giocando male, anche essendo brutti, l'importante è portare il risultato a casa. Poi prestazioni come quella di oggi, importanti e solide, con un gran atteggiamento e tante belle emozioni regalano un qualcosa in più che mi rende ancora più contento".
Al di là di avversario e condizione attuale, il ritorno di Berrettini in Coppa Davis è anche un chiaro segnale lanciato dall'Italia, campione in carica della competizione, al resto della concorrenza. Con sette giocatori tra i top50, attualmente sono ben poche le realtà tennistiche in grado di pareggiare la profondità e la qualità di cui dispone capitan Filippo Volandri. "Se sono il numero due più forte in una nazionale? Non lo so e non sta a me dirlo - ha tagliato corto in conferenza stampa il vincitore di tre titoli in stagione - Io se vengo chiamato e scelto per giocare gioco e do il mio meglio. Quel che posso dire è che siamo campioni in carica e insieme agli USA la squadra che vanta più giocatori tra cui scegliere e chiunque giochi siamo davvero forti".
Le ultime considerazioni Berrettini le riserva ai prossimi rivali degli Azzurri, quel Belgio capace di battere ieri la più quotata Olanda al termine di tre combattuti matches: "Abbiamo seguito un po' il tie di ieri, non molto sono sincero - ha chiosato Berrettini congedandosi - Se ci avessero detto che il Belgio avrebbe battuto l'Olanda non ci avremmo creduto, ma questa è la Davis e tutto può succedere. Sapevamo che Bergs è un buon giocatore, Flavio lo ha affrontato a New York e anche nel doppio hanno ottimi interpreti. E' la bellezza della Davis, specialmente in questo format".
Dopo un primo set risoltosi dopo poco più di venti minuti, Joao Fonseca nel secondo si è rivelato avversario ostico e capace di mettere in difficoltà l'azzurro costringendolo a un tie-break che lo ha visto issarsi fin sul 4-0: "Penso che nel primo set ero troppo nervoso ma è normale, era il mio primo match in Davis - ha commentato il diciottenne carioca - Nel secondo ho giocato al mio livello, un buon tennis, ma Matteo ha tirato dei gran servizi. Ho avuto le mie opportunità sul 4-0 e anche sul 4-3, non sono riuscito a convertirle ma capita: giocavo contro un ex top10, oggi top30, è difficile, per di più in quest'atmosfera. Adesso dobbiamo guardare avanti, siamo il Brasile, dobbiamo continuare a lottare. Ora tocca a Thiago, poi al doppio e poi ancora partita dopo partita".
Rotto il ghiaccio, Fonseca si è poi detto ottimista per il futuro che lo attende. A partire già dalla prossima sfida: "Ho saputo che avrei giocato ieri. Avrei potuto giocare anche il quinto match contro la Svezia se Thiago avesse perso, ero pronto, non è capitato allora ed è capitato invece qui. Adesso mi sento pronto per il prossimo match, occorre farsi trovare pronti mentalmente perché alte occasioni arriveranno".