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Jannik Sinner e Lorenzo Sonego raccontano i segreti della sintonia in campo e fuori. I due hanno completato la vittoria decisiva in doppio contro l'Olanda in Coppa Davis
di Alessandro Mastroluca, da Malaga | 23 novembre 2023
Un'intesa vincente in campo nata fuori dal campo. La vittoria di Jannik Sinner e Lorenzo Sonego nel doppio decisivo contro l'Olanda matura per una sintonia umana prima che tecnica. Hanno giocato poco insieme, ad Adelaide a inizio anno e una partita a Indian Wells. In Davis non erano mai scesi in campo insieme, ma contro Wesley Koolhof e Tallon Griekspoor non si è visto.
"La sintonia con Sonny nasce perché siamo due persone semplici, e le persone semplici si trovano facilmente - ha detto Sinner -. Se ci dai una Play, noi giochiamo a FIFA: finora insieme, contro sulla partita secca chissà come potrebbe andare... Giochiamo tanto anche a carte, a burraco, e ormai vince sempre lui". "Siamo due persone umili, ci siamo stati simpatici da subito" racconta Sonego, che ha ricevuto un complimento sincero e non scontato da Sinner.
In doppio, ha ammesso l'altoatesino, "non ho giocato molto negli ultimi anni, ma Lorenzo mi ha reso le cose semplici. Siamo grandi amici anche fuori dal campo e questo rende tutto più facile". E' questo il segreto, che forse tanto segreto non è, di questa Italia che passa attraverso le difficoltà, rimonta e vince.
Un'Italia che sorride come Lorenzo Sonego, che scatena anche in conferenza stampa l'ilarità del capitano Filippo Volandri tra le domande in inglese e quelle in italiano. "Ci provo a essere serio ma non ci riesco" gli sussurra all'orecchio.
"E' speciale essere parte di questa squadra e giocare per l'Italia. Sono molto contento che il capitano mi abbia scelto per questo doppio. Ho cercato di mettere tanta energia in campo, e di lasciare tutto quello che avevo. E' bello avere in squadra Jannik come giocatore e ancora di più come persona, perché mette tranquillità nel team. Poi ha affrontato partite di altissimo livello, può alzare il livello di tutti noi".
Si torna al tema della pressione, quella che gli uomini forti devono affrontare per realizzare destini forti. "La pressione è un privilegio, non ci sono tanti giocatori che ce l'hanno - ha detto Jannik Sinner -. In Davis poi hai una responsabilità diversa. Per me è bello che l'ultimo evento della stagione sia una competizione a squadre, perché può darti una bella energia. Noi siamo come una famiglia e oggi in campo si è visto".