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Il Gold Coach Wta Adriano Albanesi racconta la crescita impetuosa della kazaka, ma analizza anche le altri giovani emergenti del circuito femminile. Gauff, Vondrousova, Anisimova... Ecco chi potrà arrivare davvero in alto già nei prossimi anni
di Alessandro Nizegorodcew | 25 febbraio 2020
“Elena Rybakina è una Kvitova destrorsa. Sa essere devastante con i colpi da fondocampo come Petra, ma si muove meglio della campionessa ceca. Mi aspettavo un grande salto di qualità ma, onestamente, non in maniera così rapida”. Adriano Albanesi, Wta Gold Coach e direttore tecnico del Circolo Antico Tiro a Volo, racconta così la crescita della ventenne kazaka, che in stagione vanta un incredibile record di 20 vittorie e 4 sconfitte, con già 4 finali disputate.
La Rybakina ha svolto gran parte della preparazione a Roma tra i circoli Tiro a Volo, Forum e Casalotti agli ordini di coach Stefano Vukov e Adriano Albanesi, con il supporto del preparatore e nutrizionista Fabio Buzzanca e del professor Savino Traficante per l'area riabilitativa. “Stefano ha voluto creare un team che seguisse Elena nella sua pre-season – spiega l’ex allenatore di Lesia Tsurenko – e, dopo i primi giorni di adattamento, abbiamo capito tutti le sue qualità straordinarie”. Insieme ad Albanesi abbiamo deciso di analizzare il mondo Next Gen al femminile, partendo inevitabilmente dalla tennista del momento.
Quali sono le grandi qualità della kazaka e dove può arrivare?
“Da quando ho visto Elena la prima volta ho pensato che potesse arrivare nell’Olimpo del tennis, ma che bruciasse le tappe in questa maniera non credo se lo aspettasse nessuno. Le qualità sono eccezionali: nonostante sia alta (184 centimetri, ndr) si muove piuttosto bene e colpisce in maniera mirabile in corsa. A volte, paradossalmente, soffre maggiormente la palla al corpo. Durante la preparazione invernale ho avuto modo di allenarmi in campo con lei e posso assicurare che la palla è davvero veloce e pesante; superiore nettamente alla media della Wta. In questo momento riesce a comandare e trovare vincenti contro chiunque e nessuna avversaria riesce ad allontanarla dalla riga di fondo. Tranne le giocatrici che variano tanto”.
Se dovessi scegliere una Next Gen da allenare, dunque, chi sceglieresti?
“Adesso sorprendo tutti: la cinese Xinyu Wang, diciotto anni e intorno al numero 170 del mondo. Mi sembra una piccola Na Li. È la classica giocatrice computer che mi piacerebbe far diventare estrosa”.
Chiudiamo costruendo la Next Gen perfetta. A te la parola…
“Prima di servizio e mentalità di Elena Rybakina. Seconda di servizio di Andreescu. Scelgo poi il dritto di Dayana Yastremska, che a volte è ancora ballerino ma allo stesso tempo devastante come pochi. Volée e manualità di Vondrousova, rovescio di Anisimova e fisico di Coco Gauff”.