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Arnaldi e Passaro salutano Milano. Nakashima e Lehecka ok

Giornata di verdetti, oggi, alle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals. Con il ceco Jiri Lehecka a prendersi il primo posto utile per le semifinali nel Gruppo Verde, a spese di un Matteo Arnaldi provato dalle fatiche dei giorni scorsi. Out anche Passaro

10 novembre 2022

Giornata di verdetti, oggi, alle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals. Con il ceco Jiri Lehecka a prendersi il primo posto utile per le semifinali nel Gruppo Verde, a spese di un Matteo Arnaldi provato dalle fatiche dei giorni scorsi. Il primo match del giovedì non ha comunque tradito le attese, offrendo a tratti un tennis davvero spettacolare. Peccato per il ligure di Sanremo (n.134 Atp), che pur offrendo la solita prestazione di cuore ha dovuto cedere il passo a un avversario di valore, numero 74 Atp: 4-3 4-1 4-3 lo score finale in un’ora 18 minuti.

Il primo parziale, dopo 3 palle break salvate a testa, se lo aggiudica Lehecka al tie-break. Fatali per Matteo due diritti finiti di poco fuori. Complice un calo soprattutto al servizio, il secondo set vola via veloce nonostante il ligure provi più volte a riagganciare l’avversario, bravo a non perdere la concentrazione nonostante il tifo - sempre corretto - tutto colorato d’azzurro. Ancora un tie-break vinto 7-4 dal ceco chiude poi definitivamente il match.

Peccato per Il 21enne allievo di Alessandro Petrone, che oggi probabilmente ha risentito, dopo aver perso il primo tie-break, della stanchezza per le maratone dei giorni scorsi contro Nakashima e Passaro, ma che in ogni caso è stato capace di deliziare il pubblico milanese con le sue splendide traiettorie di rovescio. Arnaldi esce di scena comunque a testa altissima, portandosi a casa crediti importanti grazie a due match da ricordare, persi per pochi episodi, e fornendo comunque prestazioni che lo proiettano tra i nomi da seguire del tennis azzurro.

Ultimo esponente della grande scuola ceca, Lehecka da Mlada Boleslav, 21 anni appena compiuti (è nato l'8 novembre, a Milano gli hanno portato una torta negli spogliatoi) è ragazzo dal carattere vincente. Già stabilmente nei top 100, Jiri in questa stagione ha partecipato a tutti e quattro gli Slam, per la verità senza mai passare un turno. Il suo exploit lo ha fatto a al 500 di Rotterdam dove è stato capace di raggiungere la semifinale. Uomo per tutte le superfici, Lehecka è cresciuto ammirando Roger Federer, non a caso i movimenti rapidi sono un suo marchio di fabbrica.

“Oggi si chiude un anno molto importante per la mia crescita - ha raccontato un soddisfatto Matteo Arnaldi -. Questo torneo è arrivato come un regalo ma penso anche di essermelo meritato. Mi resta il rimpianto del match di ieri contro Francesco che avrei dovuto vincere in quattro set. Gli strascichi dei due match giocati li ho sentiti oggi, anche se credo di aver fatto una buona partita. Credo di essermela giocata, ci sono stati due tie-break e il secondo set che mi è scappato via all’inizio. Un buon punto di partenza per il prossimo anno”.

“Se mi avessero detto a inizio anno che avrei giocato match di questo livello - continua il 21enne sanremese - non ci avrei creduto. Questo format è indubbiamente divertente ma una volta all’anno è sufficiente”. Adesso per Matteo arrivano le meritate vacanze da condividere con la fidanzata australiana Mia.

Il secondo match comincia con le luci basse e un minuto di silenzio, voluto dalla Federazione Italiana Tennis e dall’Atp, in memoria di Luca Marengoni, lo sfortunato studente 14enne milanese, grande appassionato di tennis, travolto da un tram martedì scorso.

In campo ci sono il californiano Brandon Nakashima, uno dei favoriti del torneo (lo scorso anno si fermò in semifinale), ancora imbattuto in questa edizione e il 21enne umbro Francesco Passaro, alla sua prima partecipazione e attualmente 122 Atp. Le speranze di conquistare una prestigiosa semifinale, per l’azzurro, evaporano subito dopo il tie-break del primo set, vinto dall'americano. Passaro infatti aveva un solo risultato possibile per centrare la qualificazione: vincere 3 set a 0.

Perso il primo parziale, il ragazzone di San Diego, seguito in panchina da una vecchia conoscenza della Fit, Eduardo Infantino, non ha faticato per avere ragione dell'azzurro. 4-3 4-2 4-1 il punteggio finale in 62 minuti.

Nakashima, n.49 Atp, è già giocatore completo, capace quest’anno di raggiungere il 4° turno a Wimbledon e il 3° al Roland Garros e agli Us Open. In campo sembra sempre darti spazi sufficienti di manovra, ma poi la partita spesso la porta a casa lui. Per Passaro, viceversa, vale quanto detto per l’amico Arnaldi. Difficile smaltire le tossine di una battaglia come quella di ieri, durata 2 ore e 38 minuti, in così poche ore, ed essere competitivi con un giocatore solido come Nakashima.

Anche per lui, come per Arnaldi, il torneo finisce oggi ma resta la soddisfazione di aver vinto un altro match, il secondo a livello Atp Tour, e di essersi messo in tasca un assegno di circa 110.000 dollari che gli permetteranno di investire sulla sua attività futura e crescere ulteriormente.

“Un torneo pazzesco - ha commentato Passaro - giocato in un’atmosfera unica. Sicuramente è l'evento più bello a cui ho partecipato, anche perché ho potuto confrontarmi con giocatori giovani ma con più esperienza di me nel circuito. Sarà importante continuare a giocare partire di questo livello per crescere ancora”.

“Devo migliorare molto tatticamente - aggiunge Francesco - e imparare a gestire i momenti più complicati dei match. Soprattutto quando qualcosa va storto, anche perché avversari di questo livello ti danno poche chance e non puoi permetterti di sprecarle. Il format è un po’ particolare - conclude il 21enne perugino – e lo vedo come uno show per il pubblico, mentre per noi giocatori è decisamente faticoso. Poco riposo e tanto gioco in un’arena molto, molto calda. Però ci siamo divertiti”.

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