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Il rocambolesco successo al Roland Garros juniores è valso alle 17enni Pigato e Alvisi il SuperTennis Award come migliori Next Gen. Un premio da cui partire in vista di un 2021 con grandi ambizioni. E col sogno di replicare la storia di Pennetta e Vinci, avversarie in una finale Slam 16 anni dopo il successo in coppia sulla terra di Parigi
23 dicembre 2020
Due diciassettenni in mezzo ai giganti. Insieme a nomi altisonanti come Jannik Sinner e Lorenzo Sonego, Riccardo Piatti, Andrea Gaudenzi e tanti altri, nella lista dei vincitori dei SuperTennis Awards 2020 ci sono anche Lisa Pigato ed Eleonora Alvisi, premiate per essere le due migliori Next Gen del tennis azzurro al femminile.
Un premio di buon auspicio, figlio della favola vissuta sulla terra del Roland Garros, quando all’aereo per il ritorno – dopo essere rimaste fuori dal singolare – hanno preferito un tentativo col doppio, regalandosi un sogno. Sono entrate per un pelo e hanno finito per vincere cinque partite e scrivere il loro nome nell’albo d’oro, 21 anni dopo la coppia Pennetta/Vinci. Due che poi, da professioniste, si sarebbero ritrovate di nuovo insieme in una finale Slam, ma una contro l’altra per il titolo di singolare dello Us Open 2015.
Un obiettivo che le due 17enni, che prima della cavalcata di Parigi avevano condiviso la metà campo solamente in un torneo under 12, possono fissare per il futuro di due carriere ancora tutte da scrivere.
Quella della Pigato è un gradino più avanti, perché la bergamasca della Milano Tennis Academy (dove si allena con papà Ugo e Giacomo Oradini, sotto la supervisione di Francesca Schiavone) è già numero 605 del ranking Wta, grazie a un paio di titoli in singolare e a uno in doppio, col quale la scorsa settimana ha chiuso il suo 2020 a Selva di Val Gardena vincendo insieme a Matilde Paoletti.
Eleonora, invece, fra le professioniste ha giocato pochissimo e non è ancora entrata in classifica, ma solo perché nelle ultime due stagioni il lavoro col coach argentino Sebastian Vazquez (prima a Foligno, oggi a Padova) è stato interrotto a ripetizione, prima dagli infortuni del 2019 e poi dall’emergenza sanitaria che ha ridotto il 2020 a una decina di tornei.
“Avendo giocato pochi tornei negli ultimi due anni mi manca un po’ di esperienza – ha detto la pugliese di Barletta in un’intervista di qualche settimana fa –, ma sento di avere il livello per competere fra le professioniste”.
La mancanza di abitudine può essere un limite, ma a 17 anni si risolve in fretta ed Eleonora, nipote del vice presidente Fit Isidoro Alvisi, ha già dimostrato di sapersi adattare rapidamente, tanto che il Roland Garros era il suo primo Slam da under 18 e l'ha finito mettendosi il trofeo in bacheca.
Lo stesso trofeo che nel 2018 fu di Iga Swiatek, capace soli due anni più tardi di conquistare il titolo di singolare fra le professioniste. Chiedere a Pigato e Alvisi di ripercorrerne le orme è esagerato, ma già rivederle a Parigi fra un paio di stagioni per giocare fra le grandi sarebbe un risultato più che soddisfacente.
È esattamente in quella direzione che punta il mirino la Pigato: da Parigi è tornata con un ricordo che porterà con sé per tutta la vita (parole sue), ma è consapevole del fatto che i traguardi raggiunti fra le juniores hanno una precisa data di scadenza, e non garantiscono alcuna certezza per il futuro.
“Un premio fa sempre piacere – taglia corto la bergamasca – ma ora devo dimostrare di meritarmelo”. È il suo modo per dire che si augura di scalare la classifica Wta a passi da gigante, per dimostrare di essere sul serio la giovane italiana su cui puntare per il futuro.
“Vincere – continua – aiuta a trovare fiducia, e questo vale sia per il singolare sia per il doppio. In generale, in doppio mi sento più sciolta ed esprimo tutto il mio potenziale. Devo cercare di fare altrettanto in singolare, perché a volte sono ancora troppo contratta”.
Il premio fa sempre piacere, ma ora devo dimostrare di meritarmelo(Lisa Pigato)
Sarà uno degli aspetti su cui lavorare in vista di un 2021 dalle grandi aspettative. Se il calendario non subirà modifiche, Lisa inizierà la stagione con tre tornei a casa Nadal, all’Academy di Manacor del Re della terra, e per l’intera stagione si dedicherà quasi esclusivamente ai tornei Itf. Ma con un asterisco, o più precisamente quattro, accanto alle prove juniores di Roland Garros, Wimbledon, Us Open e Trofeo Bonfiglio.
Tornei che non aiutano a migliorare la classifica Wta, ma offrono ai giovani un’esperienza formativa che vale più di qualche punto e qualche dollaro. Le due giovani e i loro staff l’hanno capito, e non vogliono lasciarsi sfuggire l’opportunità. Anche perché, visto come è andata qualche mese fa a Parigi, vale la pena provarci di nuovo.
La 17enne bergamasca Lisa Pigato