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Lorenzo all'esame di maturità Next Gen: "Sempre in campo per vincere"

Il toscano di Carrara è il giocatore con miglior classifica presente a Milano e anche il favorito dei bookmakers. Ma tutto questo sembra non scalfire minimamente la sua serenità. Il primo match contro Tseng (Taipei) è stato una cavalcata trionfale

08 novembre 2022

Le Intesa Sanpaolo Next Gen Atp Finals, per Lorenzo Musetti, quest'anno sono una specie di esame di maturità. Sia chiaro, la maturità di Lorenzo è già una sicurezza, certificata dalle vittorie di Amburgo e di Napoli, dall'atteggiamento oltre che dai risultati. Però a Milano, nel torneo dell'Allianz Cloud, è un po' diverso. Qui i bookmakers – e le classifiche – dicono che Lorenzo è favorito, e mai lo era stato così chiaramente in un evento di questo tipo.

“Mi era già capitato qualcosa di simile – spiega Musetti – nel periodo in cui dovevo riconfermare i punti di Parigi 2021, e poi sono andato a Forlì e ho vinto da favorito il torneo Challenger, pur giocando piuttosto male. Qui sono più esperto, sono certamente un giocatore diverso rispetto a quello del 2021 e anche rispetto a quello di Forlì”.

L'esordio, per il toscano, non poteva andare meglio: un match sempre in controllo contro Tseng, ex numero 1 al mondo tra gli Under 18 e oggi in cerca del salto di qualità. Il risultato finale - triplice 4-2 - è la conferma di un momento positivo che dura da tanto. “Per me – spiega Lorenzo – è stato senza dubbio un esordio migliore rispetto a quello del 2021, sono contento perché ho giocato un ottimo match, con un break per set che ha fatto la differenza. Sono contento anche per il pubblico, per la bella atmosfera e per i tanti bambini che sono venuti a vedermi”.

A seguire Lorenzo, anche i tecnici Fit e alcuni campioni di oggi e di ieri. Come Flavia Pennetta e Fabio Fognini. “Fabio mi aveva detto che sarebbe venuto, siamo molto amici, siamo compagni in Davis e mi fa piacere averlo in panchina. Stiamo condividendo dei bei momenti oltre al tennis. La Davis? È un avvenimento che ormai stiamo aspettando tutti, abbiamo una squadra che al completo è competitiva con tutte, noi siamo un bel gruppo e ci proveremo”.

Il fatto che, di recente, alcuni giovani siano arrivati di prepotenza al vertice del circuito non è un buon motivo per abbassare il limite di età del torneo milanese. “Capisco il senso dell'osservazione, ma credo sia giusto mantenerlo così come è ora. Per fortuna c'è un gruppo di giovani che ha fatto ottimi risultati, io mi metto tra quelli che avrebbero potuto saltare questo evento, pensando al ranking. Ma abbassare il limite di età non andrebbe a cambiare tanto. Se ci pensiamo, Holger Rune, che ha dato forfait, ha 19 anni, ma Alcaraz quando vinse nel 2021 e Sinner quando vinse nel 2019 di anni ne avevano 18. Non ha tanto senso parlare di età, se uno è bravo a superare questo ostacolo è merito suo e deve dimostrare di poterlo fare. Magari avrebbe più senso un limite di ranking”.

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Ma allora, questo torneo, si può davvero vincere, entrando a far parte di un albo d'oro così prestigioso? “Quella parola, 'vinco', nessuno la può dire con certezza, ma del resto è così in ogni torneo. La mia mentalità è cambiata e adesso l'obiettivo che mi pongo è sempre quello di arrivare in fondo, già dall'Australia a inizio 2022 era così. Credo che questo format delle Next Gen tenda un po' ad appiattire il livello, l'obiettivo è sapersi adattare”.

Un obiettivo che, come ostacolo a margine, ha anche una superficie piuttosto veloce. “La superficie influisce tanto, ma credo di essere migliorato molto su questi campi rispetto allo scorso anno. Non mi piace troppo un campo molto veloce, però nell'ultimo periodo ho dimostrato che in futuro potrò fare bene anche sul rapido”.

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