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Non tutti i campi da padel sono uguali e le condizioni possono influenzare parecchio gli scambi, dunque un buon giocatore è quello che sa adattarsi a qualsiasi necessità. Sui campi meno rapidi la potenza rischia di diventare controproducente, ergo è meglio pensare di più e spingere di meno. Ecco qualche consiglio
di Marco Caldara | 12 gennaio 2025
Il praticante medio spesso nemmeno se ne accorge, oppure anche qualora se ne renda conto tende a dargli poco peso, perché interessato soltanto a giocare a divertirsi, magari senza nemmeno badare troppo al risultato finale. Ma nel padel, proprio come avviene nel tennis, giocare un campo più o meno rapido può fare una differenza enorme. Lo si vede nel mondo dei professionisti, costretti a utilizzare (o non) certe soluzioni a seconda delle possibilità di successo di determinate scelte, dettate anche – o soprattutto – dalle condizioni di gioco.
Come cambia il loro modo di interpretare gli scambi, su un campo lento deve cambiare anche quello degli amatori, per il semplice fatto che le soluzioni di potenza funzionano meno o non funzionano proprio. Pertanto, invece di fare del piano B un’estremizzazione del piano A, un buon giocatore è quello che sa adattarsi in ogni situazione. Anche il miglior picchiatore deve saper ragionare per trovare soluzioni alternative, altrimenti c’è il rischio di finire solo e soltanto per commettere più errori del solito, col risultato finale che ne diventa una ovvia conseguenza.
Dunque, come giocare sui campi lenti? La prima cosa da fare è dimenticare la potenza, a favore della tattica. Perché le due cose, in fondo, sono collegate: la giusta impostazione tattica del gioco permette di costruirsi occasioni più semplici per chiudere il punto, quelle nelle quali anche su un campo lentissimo la soluzione esplosiva può funzionare comunque. Pertanto, la prima cosa da fare è avere pazienza, tanta, cercando di lavorare il gioco per individuare i punti deboli della coppia avversaria. Picchiare non è proibito, ma va fatto solo quando c’è l’assoluta certezza di portare a casa il punto. Altrimenti diventa semplicemente controproducente.
Su un campo lento, come spesso accade quando il fondo è nuovo oppure fa freddo o c’è un elevato tasso di umidità (che ha effetti anche su pale e palline, rendendo il tutto più pesante e dunque meno rapido), bisogna mettersi in testa – e accettare – che gli scambi tenderanno a essere più lunghi. Dunque si corre di più, ergo un buon obiettivo può essere quello di far muovere soprattutto gli avversari, proponendo palline che li obblighino a spostarsi a ripetizione, alzarsi e abbassarsi. Il primo modo per riuscirci è cercare di prendere la rete (che nel padel è sempre cosa buona e giusta) e provare a difenderla il più a lungo possibile, giocando colpi profondi che impediscano ai rivali di passare al contrattacco.
Su un campo lento diventa ancora più importante un colpo come la bandeja, meglio ancora se indirizzata al vetro laterale, perché è la soluzione ideale per non perdere la posizione e nel contempo obbligare gli avversari a giocare dal basso, vicino alle pareti. Inoltre, è importantissimo cercare colpi che tendano a “morire” a fondo campo, perché una palla con molto rimbalzo renderà facile la vita agli avversari, permettendo loro di ridurre la distanza dalla rete e quindi passare (potenzialmente) al contrattacco.
Dunque, su un campo lento bisogna sempre prediligere la precisione alla potenza, le geometrie all’esplosività, e avere una gran dose di pazienza. Anche perché non è detto che l’impostazione tattica volta alla calma paghi da subito, ma alla lunga, in certe condizioni di gioco, lo fa nove volte su dieci. Basta crederci dall’inizio alla fine.