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Nella breve parentesi ad interim con Aranzazu Osoro, Carolina Orsi sta dimostrando – come già nel 2023 a fianco di Patty Llaguno – di avere il rendimento per ambire a un posto fra le prime otto coppie del mondo. Il problema? Deve trovare a tempo pieno una compagna di livello che investa su di lei
di Marco Caldara | 30 maggio 2024
Lo evidenziava l’occhio e lo ripetevano le statistiche, ma ora c’è anche la conferma: Carolina Orsi ha i mezzi per ambire a risultati importanti. Il suo avvio di 2024 non è stato all’altezza delle aspettative, ma si era capito che la numero uno del padel italiano non avesse grandi colpe. Tanto che, non appena le si è presentata una buona occasione, l’ha saputa cogliere al volo nella trasferta sudamericana. Il caso ha voluto che sia lei sia l’ex top-10 argentina Aranzazu Osoro si siano trovate senza partner per qualche torneo, in virtù degli infortuni delle compagne, così hanno deciso di unire le proprie strade per un paio di tornei e il campo ha dato responso positivo.
A Mar Del Plata hanno vinto un ottimo match contro le “Martas” Barrera e Caparros prima di giocare alla pari contro la coppia n.5 Virseda/Ortega, mentre mercoledì a Santiago del Cile hanno superato il primo turno rifilando un doppio 6-2 a Esther Carnicero e Marina Lobo, con la quale Carolina aveva iniziato la stagione prime di rompere per incompatibilità e assenza di risultati. Un successo tanto semplice, l’ultimo, che lascia ben sperare in vista della sfida di venerdì contro un duo forte – ma forse non imbattibile – come Virginia Riera e Sofia Araujo. In palio un quarto di finale a livello Premier Padel che sarebbe il primo per l’azzurra (e per il movimento italiano), capace di riuscirci nel vecchio World Padel Tour ma solo di sfiorare il traguardo nel nuovo circuito.
Più in generale, l’ottimo rendimento a fianco della Osoro ribadisce che la romana classe 1991 ha mezzi importanti e sa cogliere le occasioni che si trova di fronte. Come aveva dimostrato lo scorso anno nella parentesi a fianco di Patty Llaguno, prima vera big a decidere di unirsi all’azzurra, in un progetto dai risultati positivi.
In sostanza, ciò che emerge è che Carolina può essere una partner in grado di garantire determinati standard anche alle giocatrici di più alto livello. Il problema è che, per ora, nessuna di loro ha deciso di seguire la strada lanciata dalla Llaguno, che pareva poter cambiare la dimensione della romana agli occhi delle colleghe. Invece, seppur il rendimento di “Caro” rimanga ottimo e il suo profilo appaia come quello ideale per molte giocatrici di sinistra (mancina aggressiva, in grado di fare molto male dall’alto), per il momento non è ancora arrivata sul suo tavolo la proposta ideale che possa permetterle finalmente di dimostrare il suo reale valore.
Vien quasi da pensare che la ragione sia la nazionalità, intesa come meno anni di padel nel braccio e quindi meno abitudine a calcare certi palcoscenici, aspetto che si traduce in uno scoglio quando le altre big scorrono i contatti presenti sulla rubrica dello smartphone. Fatto sta che per il momento l’azzurra deve ancora affidarsi a soluzioni così così: poteva avere una buona chance a fianco della leggendaria Carolina Navarro, ma non appena le due si sono unite la spagnola si è infortunata e per il momento non ha ancora recuperato.
Così, dopo una trasferta in Sudamerica condivisa con due compagne diverse, la Orsi lascerà la Osoro – che diventa la compagna della rientrante Marta Marrero – e giocherà il P2 di giugno a Bordeaux con l’argentina Daiara Valenzuela (addirittura numero 148 del mondo: dovranno partire dalle qualificazioni), mentre per il Major di Roma dovrebbe finalmente ritrovare la Navarro, con la quale è riuscita a giocare una sola partita in due mesi. Sarà lei la compagna ideale? Pare difficile, ma per l’azzurra può rappresentare comunque un ulteriore step per crescere. E guadagnare altra credibilità.
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