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Padel

Coello si trasferisce Miami: vivere in Spagna non è più necessario?

La scelta di Arturo Coello di trasferirsi a Miami è la prima testimonianza di come oggi per i fenomeni del padel non sia più determinante vivere in Spagna. Perché il circuito è diventato molto più globale e i maggiori introiti permettono di fare scelte diverse. Anche se per gli allenamenti…

di | 14 gennaio 2025

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La notizia è della scorsa settimana: con un post su Instagram e un video sul proprio canale YouTube, Arturo Coello ha annunciato che a partire dal 2025 la sua nuova base sarà a Miami. Il numero uno del mondo vivrà in Florida e quando non impegnato nei tornei si allenerà nell’affascinante Reserve Padel, club di proprietà del noto imprenditore Wayne Boich, già organizzatore della vecchia tappa WPT di Miami. Un torneo che Coello ha nel cuore, visto che è lì che nel 2022 (anno dell’unica edizione) vinse il suo primo titolo in carriera nel circuito maggiore, a fianco di Fernando Belasteguin.

Una scelta, quella di trasferirsi negli Stati Uniti, che ha qualche contro (vedi la logistica) ma anche alcuni pro, in primis quello di provare ad aprirsi a un mercato nel quale il padel è solo agli inizi, ma ha enormi margini di crescita. E agli americani, si sa, piace toccare con mano: spesso è come se tutto ciò che accade lontano dagli States non riesca davvero a generare interesse, così come ciò che funziona in USA non è detto che lo faccia fuori. Ergo, mister Boich deve aver ritenuto che solo portando sul territorio un testimonial come il numero uno del mondo il padel possa davvero svilupparsi anche negli Stati Uniti.

Non è difficile, infatti, immaginare che alla base del trasferimento ci sia una sua volontà: deve aver proposto allo spagnolo condizioni sufficienti a far dimenticare la distanza dalla famiglia e anche la futura difficoltà – leggi impossibilità – di allenarsi col suo partner Agustin Tapia lontano dai tornei, così come con lo staff che l’ha seguito sin qui. La buona notizia, invece, è che lì il “King” troverà Juan Martin Diaz, il mancino più forte di tutti i tempi, che dopo l’addio al professionismo datato fine 2023 ha portato la famiglia proprio a Miami, sempre su spinta di Boich.

Al di là della questione di Coello in sé, quello che emerge dalla sua scelta è che il padel inizia a essere globale in tutti i sensi, ergo per un giocatore “pro” non è più strettamente necessario risiedere in Spagna, come è stato fino a qualche tempo fa. Prima dell’avvento del circuito Premier Padel, la stragrande maggioranza dei tornei si disputavano nello stesso paese, dunque non poteva esserci soluzione più logica che trasferirsi lì, come fatto negli anni da tutti gli argentini arrivati ad altissimi livelli. Oggi, invece, il circuito ha un respiro globale e – seppur per ovvie questioni logistiche rimanga consigliato – la mossa di Coello dimostra come non sia più fondamentale avere la base fra Madrid, Barcellona e dintorni.

In più c’è la questione economica: solo qualche anno fa arrivare a incassare certe cifre era impensabile persino per il numero uno (Coello nel 2024 ha superato i 490.000 euro di soli montepremi), mentre oggi circolano decisamente più soldi e ciò permette di valutare anche scelte differenti, magari più costose se a parlare sono gli spostamenti verso i tornei, ma più convenienti in termini di qualità della vita. L’unico vero punto di domanda riguarda gli allenamenti: è vero che per lunghi periodi Coello sarà costretto – dal calendario – a rimanere in Europa e dunque le sue abitudini non saranno così diverse rispetto al passato, ma in altre fasi dell’anno si troverà a vivere lontano da compagno e staff, e senza avversari di livello a portata di mano coi quali confrontarsi quotidianamente. Da quel punto di vista, vivere in Spagna fa ancora la differenza.

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