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Padel

Da fortissimo a inavvicinabile: così Tapia è cresciuto ancora

Spesso tacciato di non essere uno stakanovista delle sessioni di lavoro fisico, Agustin Tapia ha dedicato il mese di agosto ad allenarsi. Si vede: dalla ripresa del circuito sta volando e per tre tornei di fila ha proposto un livello inarrivabile per tutti. Adesso i numeri uno sembrano di nuovo imbattibili

di | 24 settembre 2024

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Sono anni che Agustin Tapia è indicato da molti come il giocatore più forte del padel mondiale. Perché sa fare cose da Messi che agli altri non vengono, mostrando una facilità che dà quasi fastidio. Perché sa essere estremamente efficace con lo smash pur non avendo un fisico da supereroe, e tanto altro ancora. Il tutto incorporato in un personaggio normale perché tale vuole essere: fuori dal campo si imbarazza ancora di fronte all’occhio delle telecamere, durante i tornei passa le sue serate nelle hall degli hotel a giocare a carte col suo team, e preferisce non mostrare troppo di sé sui social. Eppure, più passa il tempo e più sembra di un altro pianeta.

È migliorato tantissimo dal lato del rovescio e già faceva male con tutto il resto, ergo tenere il suo ritmo è diventato ancora più difficile di prima. Si è visto negli ultimi tre tornei, stravinti a fianco del compagno Arturo Coello col quale sta dominando ormai da inizio 2023. Ma mai l’aveva fatto come nelle ultime settimane e tutto sembra partire da una scelta presa nel mese di agosto. Con Galan e Chingotto sempre più pericolosi, tanto che alla pausa estiva erano loro in vantaggio per 5-4 nei face to face, il Mozart di Catamarca ha preso la decisione di rinunciare alle vacanze nella sua Argentina (una sorta di must per tutti i sudamericani trapiantati in Spagna per il padel) per allenarsi anche nel mese di agosto.

Una scelta non necessaria, visto che i numeri uno non erano affatto in crisi, ma che evidentemente ha ritenuto importante per migliorarsi ancora in vista della seconda metà di stagione. Alla faccia di chi l’ha sempre etichettato – non senza qualche ragione – come fenomenale ma un po’ pigro, come se l’enorme talento donatogli da madre natura (e i risultati che ne derivano) fosse spesso la scusa per stare alla larga da palestra e atletica.

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Proprio per le questioni appena citate, il mese estivo dedicato all’allenamento ha restituito non solo un Tapia ancora più forte, ma anche un giocatore che potrebbe finalmente aver capito che la classe non basta, nemmeno quando è sufficiente per arrivare al numero uno del mondo. Il livello medio continua ad alzarsi e per tenere il passo non basta vivacchiare, nemmeno quando il cognome è Tapia e il palmarès conta già 35 titoli, raccolti dal 2019 in avanti. Serve essere stare al top dal punto di vista fisico, e ora che se n’è reso conto anche lui potrebbero tornare a essere – o lo sono già – dolori per tutti.

Fino all’arrivo della coppia Galan/Chingotto, Coello e Tapia erano considerati imbattibili da tutti, forti di una superiorità tangibile che spesso li portava addirittura a giochicchiare per buona parte degli incontri, anche contro gli altri big, prima di alzare il livello alla bisogna e diventare inavvicinabili. Per qualche mese, invece, Galan e Chingotto gli hanno tolto la possibilità di essere sempre loro a determinare il proprio destino, battendoli più spesso che no.

Ora, però, le gerarchie sono state ristabilite: i numeri uno hanno allungato sul 7-5 il loro vantaggio negli scontri diretti, hanno rispedito al mittente le ambizioni di sorpasso degli inseguitori e si preparano per il Major del Roland Garros, con l’obiettivo di vendicare la sconfitta subita a giugno al Foro Italico. In quel duello sembrarono più vulnerabili che mai, e la “scoppola” rimediata nel successivo torneo a Genova lo confermò. Ma adesso, col nuovo Tapia, la situazione è tornata alla normalità.

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