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Padel

Dottor Tesauro, il medico che sfida (e batte) i numeri uno

Agli ultimi mondiali senior di padel di Las Vegas, il palermitano Manfredi Tesauro ha sconfitto – senza saperlo – l’ex numero uno ATP di doppio Jared Palmer. E qualche mese prima in Serie B aveva sfiorato l’impresa contro la leggenda Juan Martin Diaz. Il dettaglio? Loro sono professionisti, lui un apprezzato medico e professore universitario

di | 16 aprile 2022

Uno, Jared Palmer, la sua carriera l’ha passata sui campi da tennis, con un titolo in doppio all’Australian Open, un secondo nel tempio di Wimbledon e anche il numero uno al mondo nel ranking di specialità. L’altro, Manfredi Tesauro, l’ha invece costruita fra l’ospedale, da specialista in endocrinologia e malattie del metabolismo, e l’università, da professore di medicina interna presso l’ateneo di Roma Tor Vergata.

Eppure, con la pala in mano la sfida fra i due l’ha vinta il secondo, togliendosi una gran bella soddisfazione all’Electrolit Seniors World Padel Championship di Las Vegas, dove nella competizione per nazioni l’Italia ha chiuso al quinto posto. Merito anche delle vittorie del 51enne palermitano, che negli States ha esordito proprio con la vittoria su Palmer, in coppia – lui – con Fabrizio Anticoli. È finita 7-5 3-6 10/3, dopo una gran battaglia.

La verità? Siamo scesi in campo senza sapere chi fossero i nostri avversari – spiega Tesauro –, e abbiamo scoperto di Palmer solo al termine del match. Ci siamo accorti subito che non era uno qualsiasi e aveva una mano diversa da tutti gli altri, ma in un evento simile non è così raro. C’erano parecchi giocatori con trascorsi da ottimi tennisti. La curiosità è che io Palmer me lo ricordo anni fa, nella mia Palermo, giocare contro l’Italia in Coppa Davis insieme ad Agassi e Sampras, e vincere due punti”. Ricorda bene: era il 1995, e 27 anni dopo quello contro gli Usa è rimasto l’ultimo 5-0 incassato dalla nazionale azzurra.

La vendetta è arrivata nel Nevada con un 5-0 per l’Italia del padel, che ha vinto il Gruppo C (battendo anche Danimarca e Portogallo), poi ha perso con la Francia ai quarti di finale, e quindi ha superato Messico e – di nuovo – Portogallo nel tabellone che assegnava i posti dal quinto all’ottavo.

È stata una bella esperienza – ha detto ancora il medico siciliano, alla seconda convocazione mondiale dopo Malaga 2018 –, perché in eventi così ci si confronta con giocatori da ogni parte del mondo. Al nostro storico gruppo di over di Roma (che ha sempre composto il nucleo della nazionale, ndr) si sono aggiunti nuovi giocatori, a dimostrazione dell’esplosione che il padel sta vivendo in tutto il paese. Come Italia siamo andati discretamente: sapevamo di poter lottare per un posto fra il terzo e il sesto, quindi il quinto è un buon risultato. La sconfitta con la Francia ci è costata la chance di chiudere fra le prime 4, ma i francesi negli ultimi tempi hanno alzato il livello in maniera impressionante”.

Nell’Open a coppie over 50, invece, il professore palermitano e Anticoli hanno ceduto ai quarti di finale agli svedesi Apell/Alfrost, in un torneo vinto – a mani basse – addirittura dalla leggenda Robi Gattiker, il giocatore più vincente nella storia del padel.

Manfredi Tesauro durante un match a Las Vegas

Disputare ogni giorno sia la competizione a squadre sia l’Open a coppie è stato faticoso – continua Tesauro – ma la possibilità di giocare a fianco di ex campioni che hanno fatto la storia di questo sport ha reso tutto più facile”.

Oltre ad aver battuto una ex star del tennis, qualche mese fa Tesauro ha rischiato il colpaccio addirittura contro un ex numero uno del padel: quel Juan Martin Diaz che ha guidato la classifica mondiale per quattordici (!) anni, con Fernando Belasteguin, e vince ancora partite nel World Padel Tour. Si sono trovati l’uno contro l’altro a Roma nei play-off del campionato di Serie B, con in palio la promozione in A. Tesauro giocava per il suo Tema Padel, insieme al professionista cileno Javier Valdes; Diaz nel Bola Padel Club col 2.1 romano Marco Guercio.

C’era un sacco di gente a vedere la partita, e ce la siamo giocata: è finita 7-5 7-6, con un paio di set-point per portare la sfida al terzo. Magari sarebbe cambiato tutto, ma mi sono comunque goduto l’esperienza, e l’onore di affrontare una delle leggende della storia di questo sport”.

Manfredi Tesauro (secondo da destra) in campo con la leggenda Juan Martin Diaz (primo a sinistra)

Una possibilità mica male per uno che il padel l’ha scoperto 6-7 anni fa, da ex giocatore di tennis trascinato in campo da amici. “Mi sono accorto subito – dice ancora – che mi divertiva molto, e col tempo ho visto cambiare idea anche tante persone che inizialmente lo snobbavano. Permette di provare le stesse sensazioni agonistiche che può dare il tennis, ma in maniera meno impegnativa”.

Anche se va detto – aggiunge – che negli ultimi anni il livello si è alzato enormemente: l’arrivo nel nostro mondo di tanti ex tennisti, oltre ad aver portato un livello di gioco impressionante, ha reso tutto più professionale. Mentre io gioco tre volte a settimana, per tenermi in forma, e coi tornei ho rallentato molto. Una volta noi della vecchia generazione arrivavamo sempre in fondo, mentre oggi c’è il rischio di prendere una stesa già al primo turno. Meglio giocare fra i veterani: un circuito over sarebbe molto stimolante”.

Oltre alle soddisfazioni da giocatore, il padel ha dato molto anche al Tesauro imprenditore, uno dei primissimi pionieri del padel nella sua Sicilia. “Quando ho inaugurato il Padel Palermo insieme a mio fratello – dice –, mi prendevano in giro. Lui aveva un circolo di tennis, coi fratelli Di Mauro, e ho insistito a lungo per fargli cambiare sport. A tutti sembrava un giochino, e i business plan dicevano che sarebbe stato impossibile sopravvivere col padel. Ma ho insistito, e i tre campi che avevamo nel 2017 oggi sono diventati sette. Io, vivendo a Roma, avevo il vantaggio di vedere cosa stava succedendo nella Capitale, anche se non potevo immaginare una esplosione simile”.

E non è tutto, perché oltre che alla creazione del club, Tesauro ha lavorato anche per costruire una squadra di alto livello, Tema Padel. Lo scorso anno sono andati vicini alla Serie A, e presto ci riproveranno. “Abbiamo investito tanto nel club e nella squadra – continua –, portando ottimi giocatori stranieri e giocare per noi. Anche questo ha contribuito a far conoscere lo sport in tutta la città, dove oggi sono spuntati campi davvero in ogni angolo”. Vuol dire che aveva ragione lui, alla faccia del business plan.


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