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Sembra assurdo visto quando hanno dominato nella passata stagione, eppure le coppie Josemaria/Sanchez e Coello/Tapia hanno conservato dei margini per fare ancora di più. I numeri uno possono migliorare la percentuale nei grandi tornei, mentre le numero uno fare l’opposto: puntare ancora più forte sugli appuntamenti meno prestigiosi
di Marco Caldara | 09 febbraio 2025
L’avvicinamento alla stagione 2025 di Premier Padel, al via domani in Arabia Saudita col P1 di Riyadh, è stata accompagnata da un unico grande interrogativo: riusciranno le altre coppie a spodestare dal trono le due – Coello/Tapia nel maschile, Sanchez/Josemaria nel femminile – che governano il circuito mondiale ormai da due stagioni intere? Una domanda legittima, che avrà risposta nei prossimi mesi. Ma, girando la frittata, ne sorge un’altra: e se invece le due coppie leader aumentassero ulteriormente il gap nei confronti di inseguitori e inseguitrici? Uno scenario onestamente poco probabile, visto quanto i numeri uno hanno saputo vincere nella passata stagione, non dando mai (o quasi) l’impressione di essere nemmeno attaccabili. Eppure, nello sport si può sempre migliorare e qualche margine c’è sia per Arturo e Agus, sia per Ari e Paula.
Partendo agli uomini, Coello e Tapia riprendono dopo una stagione che li ha visti vincere 95 incontri e perderne solamente 7, conquistando complessivamente 14 titoli e arrivando in finale in 20 dei 21 tornei disputati, con la sola eccezione del P2 di Siviglia (semifinale). Nel corso dell’anno hanno perso solamente contro tre coppie: Galan/Lebron, Galan/Chingotto (5 volte) e Nieto/Sanz nella famosa finale delle Finals di Barcellona che ha interrotto a 47 la loro striscia di vittorie consecutive e fermato a 168 i giorni di imbattibilità. Hanno dominato così in lungo e in largo che si fa prima a ricordare le principali sconfitte rispetto alle vittorie: quella in finale a Roma, il k.o. in tre quarti d’ora a Genova e appunto la sconfitta nell’ultimo match dell’anno a Barcellona, scivolato via senza un vero perché dopo due match-point mancati.
Con certi dati alla mano, dove è possibile pensare di migliorare? Nei grandi tornei, quindi i quattro Major e le stesse Finals. Ne hanno vinti 3 su 5, che sono tantissimi, ma la percentuale (60%) è comunque inferiore rispetto a quella complessiva negli eventi disputati (66,6%). Volendo dunque trovare un modo per migliorarsi ancora, è lì che si può guardare, con l’obiettivo di diventare i primi a completare il Grande Slam del padel, conquistando nella stessa stagione Doha, Roma, Parigi e Acapulco.
Rispetto a quella di Coello e Tapia, la stagione di Ari Sanchez e Paula Josemaria è stata meno sensazionale se a parlare sono le statistiche, visto che le due spagnole hanno vinto 10 dei 20 tornei disputati (50%, contro il 66% dei colleghi), e hanno mancato la finale in ben sette occasioni. Eppure, il loro dominio non è mai stato in discussione nemmeno per un secondo. Perché le dirette concorrenti si sono spartite la gran parte degli altri tornei, ma anche perché quando sono arrivate in finale hanno vinto quasi sempre (10 su 13). E soprattutto perché sono state capaci di fare davvero la differenza negli appuntamenti chiave.
In fondo, la forza dei più grandi non è quella di vincere sempre, ma farlo quando conta di più. A differenza di Tapia e Coello, che invece (per ora) non fanno distinzione fra un torneo e l’altro, il loro approccio sembra già orientato verso una ricerca della miglior condizione nelle tappe di spicco. Dopotutto, per comandare (con agio) la classifica bastano quelle, più qualche altra vittoria qua e là.
Così, fra Major e Finals le due spagnole hanno collezionato quattro titoli su cinque, con la sola macchia della sconfitta ad Acapulco quando erano a due sole vittorie dal poker più ambito. In Messico hanno avvertito il peso della responsabilità, salvandosi (pur giocando così così) fra ottavi e quarti prima di cadere in semifinale. Ma poi a Barcellona sono tornate a imporre la loro superiorità, da vedere numero uno nei tornei di punta. La nuova coppia Triay/Brea promette di proporre loro delle difficoltà mai viste prima, tanto che qualcuno scommette già sulla novità come coppia da battere. Ma, volendo, anche Ari e Paula hanno ancora dei margini per crescere e allargare il loro dominio, a patto che abbiano fame di vincere sempre, anche quando il valore dei tornei cala e trascina con sé anche gli stimoli.