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Padel

La casa africana del padel? L’Egitto: ecco perché

L’Egitto vanta oltre il 40% dei club e dei campi da padel dell’Africa, ed è egiziano quasi il 90% dei giocatori africani ad aver disputato almeno un torneo internazionale. Traguardi figli dell’impegno dell’Egyptian Padel Federation, che anche attraverso i tornei del Cupra FIP Tour sta favorendo lo sviluppo di un movimento sempre più ricco

di | 11 aprile 2024

Il vantaggio acquisito dall'Argentina e da vari paesi europei resta complesso da colmare, ma grazie agli sforzi di una Federazione Internazionale sempre più grande e sviluppata il padel sta esplorando nuovi orizzonti e aprendo mercati in ogni parte del mondo. Uno dei casi più evidenti è quello dell’Egitto, di gran lunga la nazione africana che più sta investendo e si sta facendo notare nel mondo della pala. Non è un caso che il paese fosse già presente nel primissimo calendario Premier Padel datato 2022, con un P1 a Newgiza che vide il successo di Franco Stupaczuk e Pablo Lima. Poi, il torneo è stato cancellato lo scorso anno a causa dei conflitti in Israele e dell’instabilità geopolitica della regione, ma tornerà quest’anno con la seconda edizione, di nuovo in programma a fine ottobre.

Tuttavia, è soprattutto nel Cupra FIP Tour che diventa ancora più tangibile l’impegno della Egyptian Padel Federation, nata nel 2018, membro ufficiale della FIP dall’anno successivo e dal 2022 sotto l'egida del Ministero della Gioventù e dello Sport. Dal 2020 in avanti, ossia da quando esiste il circuito internazionale FIP come lo conosciamo oggi, la EPF ha già organizzato la bellezza di 22 tornei, 13 di categoria maschile e 9 di categoria femminile. Lo scorso anno sono stati quattro, mentre nel 2024 se ne sono già giocati due, mentre un terzo è in programma al Cairo nel mese di maggio e c’è da scommettere che altri ne arriveranno nel corso della stagione. Iniziative parte della mission federale di facilitare attraverso i tornei internazionali la crescita dei giocatori di casa e lo sviluppo del movimento, così da gettare le basi per raggiungere entro i prossimi cinque-sette anni le prime posizioni del ranking mondiale.

Franco Stupaczuk e Pablo Lima, vincitori della prima edizione del P1 di Premier Padel a Newgiza

Oggi in Egitto sorgono oltre il 40% dei club (più di 190) e dei campi da padel (quasi 500) dell’intero continente africano, a conferma di uno sviluppo in linea con quello di tanti paesi europei. A livello di giocatori, secondo i dati raccolti dal dipartimento di ricerca e analisi dell’International Padel Federation, sotto le Piramidi si stimano tra i 300mila e i 400mila praticanti amatoriali, ai quali si aggiungono 700mila persone interessate al gioco sui social.

Ne consegue che l’Egitto vanti quasi il 90% dei giocatori africani ad aver disputato almeno un torneo internazionale. Nel ranking mondiale FIP sono quasi 60 i giocatori egiziani ad avere almeno un punto: una quarantina di uomini e circa venti donne. Il miglior piazzamento nel ranking maschile è di Youssef Hossam, numero 249 e capace di raggiungere un paio di finali in tornei di categoria FIP Rise (la quarta delle cinque complessive, in ordine di importanza), mentre poco più indietro di lui si trova Georges Wakim, numero 264 e uno dei soli due egiziani capaci di vincere un torneo FIP, nel 2022 in coppia col connazionale Aly Zaghloul (attualmente n.380). Nel femminile, invece, la numero uno del paese è Laila El Nimr (numero 210 e finalista nel FIP Rise Il Bosco nel maggio del 2023 con la connazionale Yasmeen Ebada, n.289), seguita da altre egiziane fra le prime 300 della classifica.

Traguardi che iniziano a farsi sempre più importanti e stimolano il lavoro della Federazione, diviso in tre ambiti principali. Uno è appunto l’organizzazione di tornei del Cupra FIP Tour per spingere i giocatori locali a competere a livello internazionale, mentre il secondo è la formazione di una nuova generazione di giocatori juniores che possano diventare competitivi a buoni livelli entro la tarda adolescenza. A questo obiettivo si collega il terzo pilastro del lavoro federale: sviluppare, attraverso collaborazioni con coach internazionali di alto livello, un gruppo di allenatori qualificati che possano favorire un ampliamento del numero di giocatori di padel in grado di competere a livello internazionale. Un percorso che tanti altri paesi dovrebbero prendere come esempio.


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