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A nemmeno vent’anni, Tino Libaak è già campione del mondo con l’Argentina e vicino alla top-30 del ranking, ma col partner Juan Tello punta a salire molto in fretta. “La chimica col compagno – dice – è fondamentale: rende il gioco più fluido”. Lui lo sa bene: ha imparato da Bela e ora studia Tapia
22 febbraio 2025
Tino Libaak ha un futuro da stella e questo si è già capito lo scorso anno, quando è riuscito a vincere il Mondiale con l’Argentina da protagonista assoluto, permettendo alla sua nazionale di battere la Spagna in finale col successo nel match decisivo a fianco di Leo Augsburger. Talento smisurato, incosciente giovane (come canta Achille Lauro) ed enormi margini miglioramento, per un giocatore che ha interrotto la sua partnership con Augsburger (ora a fianco di Pablo Cardona) e nel 2025 ha debuttato in coppia con Juan “El Gato” Tello.
“Il padel? Per me è un grande amore”, dice Libaak, che ha capito molto presto cosa volesse fare da grande. “Ho iniziato a 7-8 anni, poi ho smesso perché avevo anche il calcio fra i miei pensieri. Ma a 10 anni ho deciso che volevo fare questo nella vita. Nel 2022 sono andato in Spagna per allenarmi lì, dove c’è l’epicentro del padel. Ma resto molto legato all’Argentina e ai miei amici, non mi sono mai staccato del tutto. È stato difficile coniugare la scuola e il padel, infatti a un certo punto avevo abbandonato gli studi. Nel mio percorso mi ha sempre aiutato la volontà di fare ciò che amo: ha influenzato positivamente la mia vita e la mia carriera”.
Nato il 9 agosto 2005, a neanche 20 anni Libaak è destinato a diventare uno fra i primi giocatori del mondo. Lo sa lui e lo sanno anche i campioni di oggi, che spesso lo designano come dominatore delle prossime stagioni. In questo 2025 ha iniziato bene, arrivando fino ai quarti di finale a Riyadh a spese anche di una coppia forte come quella formata da Paquito Navarro e Lucas Bergamini. Usciti ai quarti di finale contro Yanguas e Coki Nieto (dopo una battaglia di tre set), Tino e Tello hanno già messo le basi per una stagione da protagonisti.
“La chimica col compagno di squadra? È fondamentale dentro e fuori dal campo. Conoscere il proprio partner rende il gioco più fluido e meno forzato. Allenarsi al meglio è determinante per pensare più velocemente in campo. Quando giocavo con Leo (Augsburger, ndr) facevamo tutto di puro istinto. Poi ho capito che era fondamentale avere una strategia di gioco efficace ed è quello che ho sviluppato nel corso dei mesi e degli anni”.
A influire positivamente nel percorso di Libaak anche la partnership con la leggenda Fernando Belasteguin, suo compagno per gli ultimi tre mesi del 2024. “Vederlo allenarsi come se fosse la prima volta a pochi mesi dal ritiro mi ha dato una spinta enorme. Ho imparato moltissimo guardando i migliori: ad esempio grazie ad Agustin Tapia. Provo a prendere il meglio dai giocatori più forti e a utilizzarlo come insegnamento”.
E anche Tino parla di un argomento molto importante in questo momento, quello della tenuta mentale. “Vado da una psicologa da quando ero giovanissimo ed è fondamentale. Dobbiamo allenare sia la mente che il corpo, perché va tutto di pari passo”.
Libaak, a differenza di suoi colleghi più grandi come lo stesso Belasteguin, si è approcciato al mondo dei professionisti nell’epoca del boom del padel. “È un privilegio vivere questa era, perché è quella più bella per il nostro sport. Il padel è tutto ciò che ho ed è anche un fenomeno di aggregazione sociale. Credo che dopo la pandemia sia cambiato qualcosa in positivo e ogni anno va sempre meglio”. Già, così come la carriera di Tino: sempre in crescita. Verso un futuro da star.