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Il P1 di Kuwait City incorona le due coppie più forti del mondo, sempre più inarrivabili in classifica. Sanchez e Josemaria si prendono il nono titolo stagionale e si garantiscono il numero uno di fine anno, mentre Coello/Tapia fanno 12 e allungano a 35 la serie di vittorie consecutive
di Marco Caldara | 18 novembre 2024
Gli altri ci provano, loro vincono. Sempre o quasi, e in tutti i continenti. Anche il P1 di Kuwait City, ultima tappa della tournèe di un mese fra Nordafrica e Medio Oriente iniziata col P2 di Newgiza e proseguita col mondiale di Doha e proseguita a Dubai, ha incoronato le solite due coppie: nel maschile Arturo Coello e Agustin Tapia, sempre più numeri uno, nel femminile Ari Sanchez e Paula Josemaria, che addirittura la vetta della classifica di fine stagione se la sono già garantita con ancora tre tornei da disputare da qui al termine dell’anno, compreso un Major e le Tour Finals di Barcellona.
Quando sono al cento per cento, le due spagnole propongono un ritmo inarrivabile per tutte e a “The Arena Kuwait” l’hanno ribadito, prendendosi il nono titolo stagionale e raccogliendo la fiducia necessaria per tornare ad allenarsi in vista del super obiettivo di vincere anche ad Acapulco a fine mese e diventare le prima capaci di conquistare tutti i quattro Major nell’arco della stessa stagione. In Kuwait, Ari e Paula si sono prese il titolo senza cedere alcun set, vincendo tre tie-break su tre: un modo per dimostrare che quando la tensione sale e la palla scotta, batterle diventa ancora più complicato.
7-5 7-6 il punteggio della finale contro le numero 2 Gemma Triay e Claudia Fernandez, capaci di impegnarle per oltre due ore ma costrette ad arrendersi “ai punti”, per usare un termine tipico della boxe. Non è bastato nemmeno il vantaggio di 5-2 nel secondo set: le rivali le hanno riprese e poi hanno dominato il tie-break (7-1). “A inizio settimana – ha detto la Josemaria – non sapevo nemmeno se sarei riuscita a giocare a causa di un problema al ginocchio, e per questo devo ringraziare lo staff medico del torneo che mi ha dato una grossa mano”. Lo conferma la compagna: “Non posso fare altro che ringraziare Paula – ha detto Ari –, che anche in una settimana così difficile è scesa in campo al mio fianco. Stiamo vivendo un sogno”.
Se per le due è arrivato il nono titolo del 2024, per Arturo Coello e Agustin Tapia è addirittura il dodicesimo, settimo negli ultimi sette tornei disputati. La storia è ormai nota: da quando si sono resi conto che il duo Galan/Chingotto stava recuperando prepotentemente terreno, hanno alzato ancora il livello, fino a non perdere più una singola partita. Tanto che fa quasi notizia il set lasciato per strada in semifinale contro gli ottimi Garrido/Bergamini, solamente il secondo dalla famosa sconfitta nella finale di Genova, diventata il clic per migliorarsi ancora e aprire una serie di 35 vittorie consecutive.
L’altra notizia della settimana in Kuwait è la sconfitta in semifinale proprio di Galan e Chingotto, che per la prima volta da quando dividono il campo hanno mancato l’appuntamento con la finale, fermandosi a 14 consecutive. A batterli una coppia in crescita come Franco Stupacuk e Mike Yanguas, i quali avevano iniziato la lunga trasferta col titolo nel P2 di Newgiza e l’hanno chiusa con un risultato per certi versi ancora più significativo, imponendosi per 6-3 6-1. Ma di battere anche Coello e Tapia, per ora, non se ne parla: la finale, giocata in uno stadio gremito, è finita 6-4 6-2 per i più forti, passati in 79 minuti. C’è stato equilibrio solo fino al 4-4 del primo set, poi i numeri uno hanno conquistato otto dei successivi dieci giochi.
“Siamo superfelici e consapevoli di tutto quello che stiamo ottenendo in questa seconda parte della stagione – ha detto Coello – ma non vogliamo fermarci”. “È facile – ha aggiunto Tapia – giocare con un compagno che vince punti, difende e copre il campo. Rende il mio lavoro più facile. È stato un torneo molto bello”. L’ennesimo di una stagione che ha già un posto nella storia.
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