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Premier Padel nei Paesi Bassi, una nazione da top-5 al mondo

I dati FIP dimostrano come la dirompente crescita degli ultimi anni abbia reso i Paesi Bassi la quinta nazione al mondo per numero di campi. Questa settimana a Rotterdam tocca alle stelle, ma il paese propone anche tanto altro: il più affascinante torneo FIP, tanta attenzione ai giovani e due top-100 nel femminile

di | 11 settembre 2024

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Gli spalti dell'Ahoy pienissimi per un incontro delle qualificazioni del P1 di Rotterdam

Argentina e Spagna non fanno più notizia, l’Italia quasi e la Svezia segue a ruota. Ma la crescita del padel sta andando fortissimo anche in una quinta nazione, europea, che questa settimana ospita il suo evento di punta a livello internazionale. Si tratta dei Paesi Bassi, casa del P1 di Rotterdam che nelle prime giornate ha fatto il pieno di appassionati ed entusiasmo all’Ahoy, il più celebre palazzetto dell’intera nazione. È lì che Premier Padel è sbarcato per la prima volta, dopo un assaggio di circuito maggiore ad Amsterdam fra 2022 e 2023, col vecchio World Padel Tour.

Data la crescita dello sport, da quelle parti Premier Padel non poteva mancare: basti pensare che negli ultimi anni i club sono passati dai 160 del 2020 ai 650 di oggi (dati FIP), e il numero di campi è lievitato in soli quattro anni da 330 a 2.720. Ne consegue che i Paesi Bassi sono diventati la quinta nazione al mondo per numero di campi, alle spalle delle quattro citate in apertura. Una crescita che la dice lunga sulla fame di padel di un paese che ha ancora enormi margini di crescita, in particolare nella capitale Amsterdam che – secondo le stime economiche – risulta la capitale europea dove è più consigliato investire nell’apertura di una nuova struttura dedicata allo sport della pala.

Curioso scoprire che uno dei pionieri del padel nel Paesi Bassi è stato Guus Hiddink, storico allenatore di calcio con trascorsi alla guida di squadre di altissimo livello e anche di varie nazionali, compresa la sua. Nel 2006, quando sedeva sulla panchina del PSV Eindhoven, fece costruire un campo presso il centro di allenamento del team. Le misure non erano regolamentari, ma lo scopo era soprattutto quello di far divertire i calciatori e anche questo ha contribuito al boom degli anni successivi.

Ma, come detto, i Paesi Bassi non sono solo campi, club e attività di base, perché hanno da sempre un ruolo importante anche nel circuito internazionale. Lo dimostra il fatto che il primo storico torneo del Cupra FIP Tour come lo conosciamo oggi non si è disputato in Spagna o in Italia, ma proprio nei Paesi Bassi. Era il giugno del 2019 e si giocò un FIP Rise al TPC di Alkmaar, con vittoria dell’argentino Fermin Ferreyra e del venezuelano Roberto Rodriguez.

Da allora, la Federazione Olandese (dal 2020 è la stessa del tennis come la nostra FITP, dopo la fusione della vecchia Nederlandse Padelbond con la KNLTB) è diventata una delle più attive nell’organizzazione di tornei ufficiali FIP, per i “pro” ma anche per i ragazzi. Negli ultimi anni il paese ha accolto 15 tornei del Cupra FIP Tour, di cui 12 combined e tre categoria maschile, oltre a 11 tornei Promises, giocati in ben 10 città diverse. Un dato, quest’ultimo, che dimostra l’attenzione prestata al movimento giovanile e il desiderio di svilupparlo il più rapidamente possibile.

Fra i tornei FIP dei Paesi Bassi c’è quello che probabilmente, grazie alla location, è il più famoso del Cupra FIP Tour: si tratta della Copa Utrecht, che si gioca in uno scenario a dir poco affascinante col campo “avvolto” dagli spalti a mo’ di teatro. Per informazioni chiedere al nostro Simone Cremona, che quest’anno è arrivato in finale ed è rimasto estasiato dalla cornice.

L'affascinante campo centrale della Copa Utrecht, torneo FIP Rise che si gioca d'estate

L'affascinante campo centrale della Copa Utrecht, torneo FIP Rise che si gioca d'estate

In crescita anche i giocatori dei Paesi Bassi: nel ranking FIP sono ben 39 i giocatori e 30 le giocatrici olandesi con punti. E fra le donne, grazie a due top-100, il paese segue solo Spagna, Italia, Argentina, Portogallo e Francia. A vantare un ranking a due cifre sono Marcella Koek (numero 75) e Stephanie Weterings (89), capaci quest’anno di arrivare agli ottavi di finale nel Major di Doha. Particolarmente riconoscibile la seconda, una che nei tornei non passa mai inosservata in virtù delle braccia interamente tatuate. Ed è anche lei la più vincente di tutte, con cinque titoli in carriera a livello FIP e il grande sogno di fare bene al Roland Garros, location simbolica per lei che viene dal tennis.

Ancora più curioso il caso della numero 3 olandese Rosalie Van Der Hoek (n.120), un’altra che si è innamorata del padel da tennista, ma ha deciso di non decidere e col tennis si divide sul serio: basti pensare che nel 2023, solamente due settimane dopo aver superato un turno in doppio sulla sacra erba di Wimbledon, andò a vincere un FIP Rise in Egitto.

Più lontani gli uomini: il miglior è Sten Richters al numero 187, seguito da Bram Meijer (192). Ma vincono anche loro, con 4 titoli in coppia all’attivo nel circuito FIP. Per chiudere, il ranking nazionale: i Paesi Bassi sono al decimo posto nel ranking femminile e al tredicesimo in quello maschile, e hanno chiuso gli ultimi Europei di Cagliari con un quinto (uomini) e un sesto posto (donne). Proveranno a confermarsi al prossimo mondiale, a cavallo fra ottobre e novembre in Qatar.

Stephanie Weterings, una delle due top-100 del padel olandese

Stephanie Weterings, una delle due top-100 del padel olandese

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