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È partito, con l’inaugurazione della prima sede in provincia di Pescara, il progetto del ct della nazionale Gustavo Spector. Obiettivo creare un network di centri padel che colleghi l’Italia intera, garantendo qualità, professionalità e divertimento a tutte le categorie di giocatori
di Marco Caldara | 22 maggio 2021
Il nome Spector Padel House l’hanno scelto lo scorso gennaio gli appassionati di tutta Italia, rispondendo a un sondaggio che proponeva le varianti “House”, “Factory” e “Club”, e dimostrando così di aver compreso in anticipo – e a scatola chiusa – l’essenza del nuovo progetto targato Gustavo Spector. Perché da quando a fine 2020 il ct della nazionale ha lasciato il CityPadel di Milano per intraprendere un’avventura personale, il suo obiettivo principale è diventato quello di lanciare il network numero uno di padel club nel nostro paese, rendendo la disciplina accessibile a tutti e costruendo sia un servizio che funzioni allo stesso modo per ogni tipologia di giocatore, sia un’esperienza che vada oltre a ciò che succede in campo. Da lì, la scelta (azzeccata) del nome “house”, casa, termine che dà l’idea di un posto dove sentirsi bene in famiglia, in mezzo a persone care.
Il progetto Spector Padel House nasce per rispondere a una delle esigenze di uno sport in enorme crescita, e che quindi necessita di strutture all’avanguardia e metodi d’insegnamento certificati. Il progetto di Spector, classe 1969 da Tucuman (lo stesso anno di nascita del padel, sarà un caso?), è quello di portare qualità, competenza e professionalità su tutto il territorio italiano. Sia attraverso la realizzazione di nuovi padel club, da lui seguiti in prima persona attraverso la collaborazione con insegnanti formati col metodo Spector, sia con l’affiliazione a dei centri già esistenti, che possono aprire una Spector Padel Academy sposando la filosofia di insegnamento di “Gus”, e implementare così la propria offerta.
Il termine Academy non deve spaventare: non si tratta affatto di un prodotto indirizzato solo agli agonisti come avviene per esempio nel tennis, dove le accademie nascono per accogliere quegli atleti che puntano a diventare giocatori. In questo caso, invece, l’obiettivo è creare un’esperienza su misura per tutti, da zero a hero: da chi vuole mette piede su un campo per la prima volta a chi vuole crescere imparando da insegnanti di qualità, a chi ha semplicemente bisogno di un’oretta di svago per staccare dallo stress della quotidianità. Spector definisce il padel “lo sport più democratico che esista”, perciò sa bene che ogni persona che gioca può farlo con esigenze e obiettivi diversi. Pertanto, il suo progetto prova anche ad avere una risposta per tutti, abbinando professionalità e divertimento, prima, durante e dopo l’ora (od ora e mezza) di gioco.
“La nostra idea di Academy – ha detto Spector, autentico guru della conoscenza del gioco sul territorio italiano – è quella di un luogo dove ogni giocatore si senta come a casa propria. Il maestro può educare sui campi, sulla tecnica e sulla tattica, sulla preparazione atletica, ma anche sulla correttezza in campo e fuori, e su valori come lealtà e aggregazione, fondamentali nel padel. Oltre alla parte sportiva, ci piacerebbe che all’interno del nostro progetto i ragazzi più giovani trovassero anche uno spazio per restare in gruppo dopo gli allenamenti, socializzare con gli amici e svolgere i compiti scolastici”.
Il primo centro del progetto Spector Padel House è stato inaugurato lo scorso 25 aprile a Montesilvano, in provincia di Pescara, sui campi del nuovo Magister Village (ex Maracanà Centro Sportivo), che ha appena cambiato faccia e per la rinascita ha puntato fortissimo sul padel. Il responsabile dell’area tecnica è il coach argentino Nicolàs Brusa, che lavora insieme all’istruttore Mario Orta. Entrambi hanno affrontato un periodo di formazione con Spector, per assorbirne il metodo garantire così la giusta professionalità a ogni tipologia di allievo. “Siamo arrivati al via di questa avventura – hanno detto dal Magister – carichi ed emozionati, stanchi ma felici, dopo mesi di intensa fatica. In un periodo difficile e di apparente inattività, abbiamo sognato, progettato e infine realizzato la nostra visione di sport e aggregazione”.
Pur impegnato con i raduni della nazionale in vista degli Europei di fine giugno, Spector – che nei giorni scorsi era a Roma, al Bola Padel Club insieme ai migliori giocatori d’Italia – continua a lavorare ai prossimi sviluppi del suo grande progetto tricolore. In cantiere tante idee e diverse sorprese che gradualmente vedranno la luce, e porteranno alla diffusione di Spector Padel House in tante altre regioni d’Italia, con nuove aperture in varie forme diverse. Per rendere il padel di qualità alla portata a tutti.
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