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Alcaraz vince, ma non si piace: “Troppi alti e bassi”

Costretto al quarto set dall’olandese De Jong, Carlos Alcaraz ammette le sue difficoltà. “Impossibile – dice –pretendere di non avere momenti difficili, ma il mio è durato un set e mezzo. Troppo”. Anche Tsitsipas avanti in quattro set con qualche rischio: “Penso partita per partita, altrimenti la mia mente inizia a fantasticare”

29 maggio 2024

Giocare di più è positivo per prendere il ritmo, ma nei primi turni dei tornei del Grande Slam è sempre meglio vincere il più velocemente possibile per risparmiare energie. Un pensiero condiviso da Carlos Alcaraz e Stefanos Tsitsipas, che in un mercoledì (di nuovo) piovoso sono diventati – sotto il tetto – i primi due qualificati per il terzo turno del Roland Garros.

Da parte mia – ha detto Alcaraz – è stato un match con molti alti e bassi dal punto di vista mentale. Come ha detto anche Djokovic, è impossibile pretendere di affrontare un incontro senza attraversare qualche momento difficile, ma è meglio che certi momenti durino un game, non un set e mezzo. Invece ho giocato molto male nel terzo set e nel quarto ho dovuto lottare per portare a casa l’incontro. Il servizio non mi ha aiutato particolarmente. Devo però dare merito al mio avversario: nel terzo set ha iniziato a giocare davvero bene e mi ha impressionato. Come ho detto più volte, in tornei come questi ogni giocatore ti può mettere in difficoltà. Devi necessariamente rimanere concentrato in ogni singolo punto, in ogni turno, e dare sempre il massimo per vincere. Il ranking non conta nulla e il mio avversario l’ha dimostrato. Io sono al top della classifica, lui è fuori dai primi 100, ma c’è stata grande battaglia”.

In particolare – ha aggiunto – nel terzo set ho fatto molta fatica. Avrei dovuto cercare di giocare meglio gli scambi ed essere disposto a colpire quattro, cinque, sei, sette palle per vincere il punto. Invece sono andato in difficoltà, sbagliando sempre prima. È frustrante, ma lo devi accettare continuando a pensare che arriveranno momenti migliori. Ho mancato anche tante palle-break. Avrei dovuto mettere maggiore energia nell’affrontare certe situazioni. In generale credo si sia visto un bello show, anche se avrei preferito rimanere in campo meno tempo. Dall’altro lato, giocare di più aiuta a prendere il ritmo, ma l’obiettivo è sempre risparmiare energie in vista dell’incontro successivo”.

La buona notizia del giorno, in casa Alcaraz, è che il problema all’avambraccio sembra rientrato, anche in una Parigi bagnata che non gli sta rendendo la vita facile. “Il braccio – ha detto – sta bene, e nel corso del match non ho avuto alcun fastidio. Ma le condizioni molto umide, che in certi frangenti dell’incontro rendono le palle molto grandi, mi mettono un pochino in guardia”.

Alcaraz ha parlato anche del match di Nadal contro Zverev, da lui seguito direttamente dalla tribuna così come fatto dai numeri uno del mondo Novak Djokovic e Iga Swiatek. “Rafa – ha spiegato Carlos – ha già detto che tornerà al Roland Garros per le Olimpiadi, ed è per questo che non c’è stato alcun tributo in suo onore. È stato un bel match da vedere, lo dico come appassionati di tennis. Non avevo mai avuto la possibilità di vedere giocare Nadal dal vivo al Roland Garros, ed era un’esperienza che volevo vivere. Ha perso, ma da parte sua è stata una buona prova”.

STEFANOS TSITSIPAS

È sempre complicato quando, dopo che ti trovi in vantaggio di due set e stai eseguendo alla grande il tuo piano di gioco, il tuo avversario inizia a giocare benissimo, come successo oggi. Dopo essere rientrato dal toilet break, Altmaier mi è parso molto più carico rispetto ai primi due set. Lì è iniziato un altro match, un testa a testa molto più combattuto. In questo genere di situazioni bisogna essere capaci di non perdere il controllo delle proprie emozioni e non lasciarsi condizionare troppo dal cambio di situazione. Ho perso il terzo set e sono finito sotto di un break nel quarto, ma mi sono detto di provare ad accettare la situazione e cercare di venirne fuori. Un approccio che mi ha permesso di riuscirci”.

“In campo ciò che provo a fare è cercare una soluzione alle situazioni che mi vengono proposte dal mio avversario. Naturalmente nei primi turni l’obiettivo è quello di risparmiare energie in vista della fase calda del torneo. Per questo, sono felice di come ho saputo reagire in un momento complicato, cercando di essere paziente. Sono fiero di essere riuscito a evitare il quinto set. Come gestire un toilet break dell’avversario? La cosa ideale da fare è rilassarsi e accettare il fatto che l’avversario voglia provare a prendersi del tempo per rinfrescarsi le idee e cambiare approccio. Tuttavia, se devo essere chiaro e onesto, non credo che oggi la pausa (dopo due set, ndr) abbia cambiato troppo la situazione, anche perché entrambi siamo riusciti a tenere il servizio fino al 6-6 del terzo”.

“Nel corso di un torneo mi piace pensare partita dopo partita, tanto che non so nemmeno chi affronterò al terzo turno (Sonego o Zhang, ndr). Per me è importante concentrarmi su un avversario, senza badare a chi mi toccherebbe affrontare ai quarti o in semifinale. Visto che la mia immaginazione sa essere molto grande, ho imparato a rimanere il più possibile nel presente, per impedire alla mia mente di fantasticare troppo”.

“Avere al mio fianco una persona che vive il tennis come lo vivo io (la fidanzata Paula Badosa, ndr) mi aiuta molto. So che, se ci sono alcuni aspetti della mia vita professionale sui quali ho bisogno di un confronto, lei mi può capire e dare una mano, perché attraversa quotidianamente le stesse dinamiche. Facciamo la stessa vita e condividiamo la stessa passione, quindi so di poter fare affidamento sulle sue considerazioni. Ci capiamo, comprendiamo l’uno le abitudini dell’altra e viceversa, e parliamo molto di tennis con l’obiettivo di aiutarci a vicenda in determinate situazioni. Parliamo di attrezzatura, di aspetti sui quali possiamo migliorare. Lei dice che vorrebbe il mio diritto, io le rispondo che deve arrangiarsi con ciò che ha. Io invece desidererei la sua risposta. Ma abbiamo anche tanti momenti nei quali ci disconnettiamo completamente dal mondo del tennis. Sappiamo combinare bene entrambe le cose”.

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