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Anche Nole applaude Musetti: “Mi pareva impenetrabile”

Dopo la maratona di cinque set che l’ha promosso agli ottavi del Roland Garros, Djokovic ha speso grandi parole per Lorenzo Musetti. “Tutto ciò che ha fatto – ha detto – l’ha fatto alla grande. È stato probabilmente il mio miglior match giocato qui, uno dei più esaltanti”

02 giugno 2024

Non capita spesso che un superfenomeno come Novak Djokovic si soffermi così a lungo a celebrare la prestazione dell’avversario. Perché quelle dette dal campione serbo al microfono sul Philippe Chatrier, dopo la battaglia contro Lorenzo Musetti, non sono state le solite parole di circostanza. Segno che Lorenzo ha colpito (di nuovo) anche il numero uno e, seppur battuto, dal duello di Parigi può definitivamente rilanciare la sua scalata verso la top-10. “Devo fare i complimenti a Lorenzo – ha detto Djokovic – perché ha giocato una grandissima partita. Lo rispetto molto ed è un peccato che abbia perso, ma uno dei due stasera, o ormai dovrei dire stamattina, doveva perdere. Ma Lorenzo è stato incredibile, è arrivato davvero vicino alla vittoria e insieme abbiamo prodotto una grande battaglia”.

Sono stato fortunato all’inizio del quarto set – ha aggiunto mister 24 Slam –, perché in quel momento era Musetti il miglior giocatore in campo. Facevo fatica a contenere il suo gioco e trovare delle soluzioni. Mi pareva impenetrabile. Tutto ciò che ha fatto l’ha fatto davvero bene, con grande qualità. Ha commesso pochissimi errori e in quella fase mi sono trovato in grande difficoltà”.

Il pubblico – ha detto ancora –  merita un grande ringraziamento, perché dal 2-2 del quarto set mi ha dato una grande energia. Da quel momento sono diventato un giocatore diverso. Questo è stato forse il mio miglior match mai giocato qui, o il più esaltante. È incredibile che così tanta gente sia rimasta fino alle 3 del mattino, anche se vedo molti bambini e loro dovrebbero invece essere già a dormire (ride, ndr). Quanto a me, ora chi dormirà? Con tutta questa adrenalina sarà impossibile prendere sonno. Quindi, se qualcuno degli spettatori ha intenzione di andare a festeggiare, ci sono anche io”.

Prima di Djokovic, si era qualificato per gli ottavi di finale Daniil Medvedev, a segno in quattro set contro il ceco Tomas Machac. Il tutto anche grazie a Gilles Simon, da qualche tempo nel suo staff e al primo Slam nella nuova veste di allenatore. “Cosa mi piace di lui? Ha la mentalità del vincente, cosa per me molto importate. In lui percepisco il desiderio che io vinca, e questo mi trasmette energia. Ma mi dà un aiuto prezioso anche a livello tecnico e tattico. Si parla di dettagli, perché ovviamente il mio gioco non si può cambiare, ma ci sono vari accorgimenti ai quali ci si può adattare nel corso di un incontro. Prima e dopo gli incontri, con Gilles discutiamo molto su cosa si possa fare meglio, su determinate scelte tattica. In sostanza, nel lavoro con Simon non c’è niente di incredibile, ma è processo molto produttivo”.

“Contro De Minaur (suo prossimo avversario, ndr) sarà una battaglia. Entrambi ci muoviamo molto bene e sappiamo attaccare con uguale efficacia, ma allo stesso tempo nessuno dei due ha un colpo che può essere determinante per chiudere gli scambi. Quindi gli scambi saranno lunghi, perché ci difendiamo bene. Io e Alex abbiamo avuto tanti ottimi incontri: alcune volte ha vinto lui, altre io. A volte sono state ottime partite, altre meno. Ma sono state tutte divertenti. Non vedo l’ora ci giocare: sarà la prima volta contro di lui sulla terra e verrà fuori un match interessante”.

“Cosa ne penso di Iga Swiatek? È davvero una grande giocatrice. Vince numerosi tornei, anche se Sabalenka, Rybakina e Gauff provano a rendere la vita difficile. Credo che Iga stia dimostrando con continuità come mai è lei la numero uno. Gioca alla grande. Non c’è molto di più che possa aggiungere: è una grande giocatrice e merita di essere in testa alla classifica”.

“Tre personaggi della storia del tennis coi quali mi piacerebbe andare a cena? Il primo deve essere Novak. Mi piacerebbe avere una conversazione onesta, nel quale io faccio domande e l’altra persona risponde, in privato, senza telecamere, parlando onestamente. Quindi Novak è la persona giusta. Altri due? John McEnroe, non sarebbe una brutta compagnia. E per ultimo Yevgeny Kafelnikov, che non conosco molto”.


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