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Andreeva, lacrime e rabbia: Keys ai quarti a Wimbledon

La “baby” russa domina per un set e mezzo la statunitense, poi subisce la rimonta, piange ma non molla: ci pensa la giudice di sedia a rovinare il finale comminandole un “penalty point” eccesivo che consegna il match-point a Madison che non fallisce

di | 10 luglio 2023

Le lacrime di Mirra Andreeva (foto Getty Images)

Un finale ingiusto - come modalità, non per chi ha vinto - per una partita bellissima. Si conclude negli ottavi la favola di Mirra Andreeva a Wimbledon, terzo Slam stagionale in corso sull’erba dell’All England Club di Londra e che quest’anno - di nuovo aperto a tutte e con punti validi per il ranking mondiale dopo il pasticcio del 2022 - distribuisce un montepremi record: 44.700.000 sterline. 

La 16enne di Krasnojarks, n.102 del ranking, promossa dalle qualificazioni, ha ceduto 36 76(4) 62, dopo oltre due ore di lotta, alla statunitense Madison Keys, n.18 del ranking e 25 del seeding. La 28enne di Rock Island, Illinois, alla nona presenza in tabellone torna così nei quarti - che rappresentano il suo miglior risultato - ad otto anni di distanza dalla prima vota (2015). L’americana allunga a 9 partite la sua striscia positiva dopo aver conquistato il suo settimo trofeo in carriera ad Eastbourne, proprio alla vigilia dei “The Championships”.

Ma Keys ha rischiato grosso perché Andreeva, per un set e mezzo ha dominato il match. Madison inizia bene (2-0) nel primo set ma Mirra recupera immediatamente (2-2) dimostrando di poter tenere lo scambio da fondo con la sua avversaria. La statunitense tiene fino al 3-2 poi per sette game di fila la russa è praticamente inarrestabile.

Mirra Andreeva colpisce di diritto (foto Getty Images)

Andreeva chiude 6-3 e parte con un break di vantaggio (3-0) anche nel secondo parziale. Keys è già brava ad evitare il doppio break sia nel quarto game (3-1) che nel sesto (4-2), poi qualcosa cambia: Mirra “si ricorda” di avere solo 16 anni e dopo aver fallito la chance del 5-1 comincia a sbagliare qualcosa.

Madison la riagguanta sul 4 pari sfruttando una maggiore varietà di schemi e di colpi ed alla fine decide il tie-break: Keys sale 3-0 e 4-2, Andreeva la riagguanta sul 4 pari ma poi perde gli ultimi tre punti (7-4) e si lascia andare ad un gesto di stizza (per il quale probabilmente non si rende conto di essere stata ammonita).

Nella frazione decisiva l’americana annulla due palle-break in avvio (1-0) e poi è lei a strappare la battuta alla russa (2-0) confermando il vantaggio (3-0). Mirra non riesce a trattenere quelle che sono lacrime di frustrazione, ancora più evidenti al cambio campo, ma non molla. Prova a restare in scia (3-1 e 4-2) e nel settimo gioco, con il miglio drop-shot che le riesce in tutta la partita si procura una chance di riaprire l’incontro ma Madison, concentratissima e molto efficace sotto rete, le chiude la porta in faccia (5-2).

Nell’ottavo game avviene l’incredibile: Andreeva manca tre opportunità del (5-3) e dopo la terza ha un altro scatto di rabbia - anche perché quasi cade rischiando di farsi male - con annesso lancio di racchetta, che a Wimbledon viene punito molto duramente. Se ne accorge nel peggiore dei modi Mirra che rimedia un “penalty point” dalla giudice di sedia Louise Engzell: risultato match-point per Keys. Andreeva lo annulla con una prima vincente ma “Hawk-eye” dice che la palla e fuori, e sulla seconda della russa l’americana piazza una risposta di diritto micidiale e poi viene a prendersi il punto a rete.

Madison Keys esulta (foto Getty Images)

A fine match Andreeva non stringe la mano alla giudice di sedia, che ha applicato il regolamento un po’ troppo alla lettera… ma la 16enne di Krasnojarks - esplosa ad aprile vincendo i suoi primi due ITF ai quali partecipava (i 60mila dollari di Chiasso e Bellinzona, sempre in Svizzera) - imparerà la lezione. Grazie ai punti di Wimbledon Mirra arriverà a ridosso delle top 60, non male per la teen-ager cresciuta nel mito di Federer ma impressionata dalla grinta di Nadal.

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