-
Slam

Favola Cobolli a Melbourne: “Emozioni che non riesco a descrivere”

Il tennista romano lotta, soffre, batte in 4 set il russo Kotov e festeggia il 3° turno agli AO. La dedica è per De Rossi. Ora sfiderà l’idolo di casa Alex De Minaur

di | 17 gennaio 2024

La gioia di Flavio Cobolli (Getty Images)

La gioia di Flavio Cobolli (Getty Images)

La partita della svolta, l’aveva definita…. e svolta sia! Flavio Cobolli è stremato, sopraffatto dalle emozioni, quasi non riesce a esultare… il terzo turno degli Australian Open merita però un sorriso, e una carezza al tatuaggio dedicato a Daniele De Rossi: “Non sapevo bene come esultare – spiega in conferenza stampa – il suo arrivo alla Roma mi ha messo in difficoltà. Ho alzato la maglia dove ho tatuata la frase della sua fascia di capitano. Inoltre, ero molto stanco e non ho avuto la forza. Ero solo contento e ho tenuto per me le emozioni”. 

Iniziato con la ‘beffa’ del ‘fuori di uno’, e passato attraverso il percorso a ostacoli delle qualificazioni, il torneo australiano sta assumendo i contorni di una favola: “Sono contentissimo – spiega - , ci sono delle emozioni dentro di me che non riesco a trasmettere. Non mi sento ancora a mio agio in questo contesto; io vengo dal ‘casino’ e qui invece è tutto perfetto. Non mi sento ancora all’interno, ci vorrà del tempo per abituarmi ma ho meritato di essere qui e non vedo per quale motivo io non possa rimanerci a lungo”.  

54F20258-6510-4867-B487-526DF1337FD2
Play

La partita, come previsto, è stata estremamente complicata: “Complicatissima direi. Il primo turno si è fatto sentire, non ero al 100% però grazie ad un buon riscaldamento e al recupero del giorno prima sono riuscito a dare tutto quello che avevo. Lui mi mette sempre in difficoltà, è un giocatore strano, non si capisce mai bene quello che fa. L’ho studiato bene e alla fine credo di averlo messo io in difficoltà molto di più”.   

La gioia di Flavio Cobolli per la prima vittoria Slam all'Australian Open (Getty Images)

Con questo risultato Flavio è virtualmente numero 75 del ranking, classifica che gli consentirà di entrare direttamente nei tabelloni più importanti del tour: “Guardo sempre le classifiche – spiega - , ma di solito lo faccio per gioco. Ovviamente sono felicissimo del mio ranking ma non cambia la programmazione o, per meglio dire, non cambia geograficamente. Andrò comunque in America ma invece di fare le quali sarò in tabellone”.  

Tra la favola e una vera e propria apoteosi c’è l’idolo di casa e testa di serie numero 10 Alex De Minaur: “Il tifo contro non mi da’ noia, anzi. Mi piace, mi esalto in quelle situazioni. Alex è molto forte, inutile dire che dovrò fare del mio meglio. La partita comunque me la giocherò, il suo stile non mi infastidisce; anche se ovviamente tutto quello che fa lo fa in modo eccezionale, penso di potermela giocare”.   

“E’ un contesto nuovo ma voglio rimanerci il più a lungo possibile”

 “Ho vinto in quattro invece che in cinque set, meglio - ha detto ancora il 21enne romano -. Si era leggermente complicata alla fine del terzo, io stavo iniziando a giocare un po’ peggio, lui era salito di livello, ho dovuto prendere un po’ di tempo per rimettermi un attimo in sesto, per pensare a quello che dovevo fare e a quello che era meglio per me per metterlo in difficoltà. Sono molto contento della prestazione di oggi anche se ho giocato leggermente peggio rispetto al primo turno però fisicamente sto bene e anche mentalmente. E questo dovrebbe essere d’aiuto per giocare il terzo turno”.

“Ho iniziato la partita un po’ teso, anzi molto teso rispetto al solito: non è una caratteristica che sento mia quindi quando la tensione mi sovrasta gioco molto peggio di come so che posso fare - ha aggiunto Cobolli -. I primi tre game sono stati un disastro però il break mi ha aiutato molto: mi sono un attimo calmato. Mi sono detto ‘ora posso giocare, posso vincere, ci sono’. Da lì in poi è andata molto meglio, ero più tranquillo, solo che ero molto stanco: quello sul 4 pari al terzo è stato un errore di eccesso di adrenalina, di voglia di vincere. Quindi non lo reputo un errore. Sono stato bravo”.

“Nello spogliatoio non mi sento molto a mio agio: avere accanto Djokovic, Sinner, Alcaraz … mi dico ‘che c’entro’. Ci vuole ancora del tempo per abituarmi a stare in questi contesti - ha ammesso Flavio -. Ma voglio rimanerci e il più a lungo possibile. Sono un ragazzo un po’ timido: vedo un po’tutti come onnipotenti. Spero di farci amicizia al più presto e di sentirmi meglio”. (Dario Castaldo per SuperTennis)

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti