A cavallo tra la specialità del singolo e la specialità del doppio. A cavallo tra le epoche del tennis. Sempre con la stessa passione, leggerezza e una grande capacità comunicativa. Simone Bolelli e Andrea Vavassori continuano ad attraversare il tabellone degli Australian Open e, in attesa della sfida di quarti di finale, condividono pensieri e parole con la stampa italiana presente down under: il gruppo azzurro, Sinner, il sonno, le abitudini, gli hobbies e le nuove generazioni. Bole e Vava parlano di tutto, e lo fanno con entusiasmo: “Io devo dormine almeno otto ore – dice il bolognese, facendo riferimento alle parole rilasciate il giorno prima da Sinner sul suo rapporto con il sonno - , se dormo meno il giorno dopo ne risento. E’ importantissimo per recuperare dopo un allenamento duro o dopo una partita, è fondamentale. Se finisco tardi e non riesco ad addormentarmi subito la qualità del sonno non è buona e la mattina dopo mi sveglio non totalmente riposato”.
Vavassori conferma e svela: “Io prima di addormentarmi scrivo sempre qualcosa – spiega - ; mi rilassa, è una mia routine, l’ho ideata con il mental coach e mi aiuta a mettere ordine nella mia testa. Durante i tornei scrivo di tennis e la sera prima delle partite metto su carta un po’ di idee, la tattica, gli schemi; gli altri giorni scrivo cose sulla vita… mi piacerebbe scrivere un libro, magari a fine carriera”. Film leggeri e serie tv, invece, per Bolelli: “Mi piacciono, mi fanno rilassare, e proprio ieri ho finito di vedere ‘Squid’”.
La coppia numero 3 del seeding passa molto tempo insieme, anche fuori dal campo; sono le colonne di un gruppo-Italia sempre più numeroso e unito: loro due, Paolini-Errani, Errani- Vavassori, Cobolli, Bronzetti, i coach, i preparatori atletici... Un feeling speciale che ha permesso a tutti di fare un salto di qualità: “Il nostro è un bel gruppo – ripete spesso Vavassori – ci sosteniamo e cerchiamo di aiutarci il più possibile”.