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Le due leggende hanno ‘aperto’ l’edizione 2024 dei Championships parlando del loro documentario. Dalle 80 sfide ufficiali ai momenti difficili della malattia: "Ci prendiamo cura l’una dell’altra"
di Francesca Paoletti | da Wimbledon | 30 giugno 2024
Le grandi rivalità dello sport difficilmente sono riuscite a trasformarsi in grandi amicizie: “Non è stato tutto rose e fiori in effetti – spiegano – , e anche la stampa all’epoca provava a metterci una contro l’altra. Ma con il passare degli anni ci siamo avvicinate. Ogni domenica, nel giorno delle finali, rimanevamo sole negli spogliatoi, lì eravamo solo Martina e Chris… nessun membro del team…. Martina mi offriva il suo cibo, parlavamo e ci rilassavamo in attesa del nostro match. Alla fine una era devastata, l’altra era felice, ma sempre pronta a dare conforto. Tutto questo ha permesso alla nostra rivalità di diventare una bella, sincera e onesta amicizia”.
La Evert, classe 1954, ha vinto 7 Roland Garros, 6 Us Open, 2 Australian Open e 3 Wimbledon, il primo nel 1974: “Ricordo pochissimo di quel giorno – racconta – , so solo che mai e poi mai mi sarei sognata di vincere quella edizione in cui c’erano Billie Jean King e Evonne Goolagong che, decisamente, erano migliori di me su erba. E poi ricordo che nel 2° turno il mio match fu interrotto per oscurità su 9 pari nel terzo set con la Hunt. Quando tornai in albergo chiesi a Jimmy (Connors all’epoca suo fidanzato, ndr) cosa avrei dovuto fare per vincere e lui disse ‘vai a rete sul suo rovescio’. ‘Ma io non vado a rete’, risposi. ‘Vai a rete sul suo rovescio perché ha lo slice e non potrà mai farti un passante’. Il giorno dopo andai a rete tre volte, per la prima volta nella mia vita, e vinsi quel match”.
La Navratilova, classe 1956, ha vinto 3 Australian Open, 2 Roland Garros, 4 Us Open e 9 Wimbledon (tra il 1978 e il 1990): “Ricordo maggiormente il primo e l’ultimo titolo a Church Road – racconta – ; il primo perché ero la persona più felice del mondo e allo stesso tempo la più triste, perché la mia famiglia non era lì a vedermi… e in quel momento non sai se riuscirai a vincere un’altra volta un torneo del genere. L’ultimo titolo, invece, perché ero vicina alla mia ‘data di scadenza’ e perché stabilii un record”.