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Per Djoker, messo in difficoltà da Fritz, non è un vantaggio aver giocato prima in vista della semifinale. “Ci sono due giorni di riposo, non credo sia un vantaggio determinante. Il tema della programmazione è diventato sempre più discusso: non so darvi una risposta precisa su cosa si dovrebbe fare, ma sicuramente bisogna mettere i giocatori nelle migliori condizioni per esprimersi"
23 gennaio 2024
Come sempre è RoboNole. La vittoria in 4 set di Djokovic contro Fritz vale l'undicesima semifinale in carriera a Melbourne e la 33esima vittoria consecutiva agli Australian Open per il serbo, che qui non perde dal 2018. “Applausi a Taylor - dice Novak - per la grande partita che ha giocato stasera. Nei primi due set non riuscivo a trovare equilibrio, c’era anche molto caldo ed era difficile adattarsi. Non vedevo l’ora che arrivasse l’ombra sul campo, è stata una partita difficile dal primo game, che è durato 16 minuti. Ho vinto 4 palle break su 21 occasioni? Contro Fritz non è mai facile, è un grande battitore. Almeno sono riuscito a strappare il servizio quando contava e in maniera inattesa ho fatto più ace di lui. Va riconosciuto a Taylor che ha giocato benissimo, con aggressività e stando vicino alla linea di fondo”.
Qualcuno gli fa notare che Sinner e Rublev sarebbero entrati in campo molto più tardi di lui, ma a sentire Djoker non è un vantaggio in vista della semifinale. “Ci sono due giorni di riposo, non credo sia un vantaggio determinante. Il tema della programmazione è diventato sempre più discusso: non so darvi una risposta precisa su cosa si dovrebbe fare, ma sicuramente bisogna mettere i giocatori nelle migliori condizioni per esprimersi. Sappiamo che l’ATP sta cercando di intervenire sulla questione orari, ma gli Slam sono un discorso a parte. E’ chiaro che con le partite maschili al meglio dei 5 set si rischia di arrivare lunghi nella programmazione. In passato ho visto partite terminare alle 3 o alle 4 del mattino, forse per il pubblico può essere anche eccitante. Lo è meno per noi giocatori. E’ chiaro che poi bisogna rispettare il volere delle televisioni, che investono un sacco di soldi per questi tornei e per raggiungere milioni di persone in tutto il mondo”.
Nole torna a parlare del caldo, che sarà un problema anche nella semifinale e nell’eventuale finale. “Ho usato ghiaccio e asciugamani continuamente? Quando si gioca su un campo duro, il calore viene assorbito dalla superficie. Quindi, per noi giocatori, il calore è probabilmente ancora più forte di quello che si sente sugli spalti. E’ molto difficile controllare il battito cardiaco e la respirazione: le borse del ghiaccio abbassano la temperatura del corpo e sono fondamentali. Non è stata una partita piacevole per me, l’ho detto al mio box a fine gara”.
Nole, fra i suoi mille record, ha raggiunto Monica Seles, con 33 vittorie consecutive a Melbourne. “Non sapevo di condividere con lei questo record, la adoro. Sono felice, perché Jelena Gencic, con cui sono cresciuto e che chiamo ‘la mia mamma tennistica’, mi ha sempre parlato di Monica. Quando l’ho incontrata la prima volta ero molto nervoso ed emozionato. Sulla striscia vincente dico che più si allunga e più migliorano le mie sensazioni. Questo campo è sicuramente uno dei campi simbolo della mia carriera e non lo dimentico”. L’ultima nota è sulla possibile fusione tra ATP e WTA, ma Nole non si scompone. “Credo che sia più una collaborazione che una fusione, sicuramente può fare il bene del tennis, che è ciò che ci interessa”.
Fritz, che con Nole ha perso 9 partite su 9 e ha vinto solo 3 set (peraltro tutti in Australia), non ha mai trovato la chiave per mettere in difficoltà veramente il serbo. “Ho giocato due grandi set, il problema è arrivare a farne 5 così - dice l’americano in conferenza stampa - e quando non si ottengono punti gratuiti con Nole è dura, perché lui non concede niente”.
Sicuramente salvare le prime 15 palle break può essere visto in ottica positiva per Taylor. “E’ stato fantastico, non ricordo di averne mai annullate così tante. Ma prima o poi sapevo che sarebbe arrivato il break, non dovevo mettermi nella posizione di rischiare così tanto. Il mio record negativo con Nole? Almeno 5 di questi incontri sono stati giocati quando ero molto giovane, ero un giocatore diverso. E’ chiaro che lo score è scoraggiante, ma sento che non è tutto da buttare”.
L'americano torna a parlare della chiave di questa partita. “Il livello del mio servizio si è abbassato all’inizio del terzo set e anche nel quarto, e con lui non te lo puoi permettere. Poi ho avuto un calo di tensione: può starci, avevo giocato dei set durissimi”. Si torna a parlare degli orari anche con Fritz. “E’ difficile, ne ho parlato con Medvedev. Se finisci tardi e poi giochi di pomeriggio, con questo caldo, è un grosso problema che può scombussolare il programma, sia per l'allenamento che per dormire”.