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Slam

Djokovic sul coprifuoco: "Forse è meglio iniziare prima"

Il pluricampione serbo, a caccia del suo quinto Wimbledon consecutivo, spiega la chiave della partita. “Sono riuscito a leggere i momenti chiave e a rispondere quando contava veramente”

10 luglio 2023

Voleva finire ieri sera, ha dovuto continuare oggi e ha avuto qualche intoppo, ma Nole Djokovic è riuscito a ottenere il pass per i quarti di Wimbledon dopo il successo su Hubert Hurkacz. “Due partite completamente diverse - dice - perché giocare sotto il tetto cambia tutto. Il terreno è più umido e scivoloso e ovviamente non c’è il vento. Faccio i complimenti a Hubert: sapevo che era un grande battitore e che sull’erba poteva essere pericoloso, ma non pensavo potesse servire così”. Il pluricampione serbo, a caccia del suo quinto Wimbledon consecutivo, spiega la chiave della partita. “Sono riuscito a leggere i momenti chiave e a rispondere quando contava veramente”. Poi un pensiero sul coprifuoco, che spesso interrompe le partite serali dei Championships. “Difficile spostarlo in avanti vista la zona residenziale in cui ci troviamo. Forse si potrebbe iniziare prima, credo che iniziare a mezzogiorno possa fare la differenza ed evitare queste cose”. Djoker ammette di essere stato frustrato al termine del terzo set, quello che aveva riaperto il match. “E’ meglio non dirvi quello che dicevo a me stesso, ho sentito la pressione perché lo vedevo servire in quel modo. Poi mi sono detto di resettare tutto ed è andata meglio. Con Hurkacz è sempre un problema: serve a 130 miglia all’ora sulle righe. Giocare è molto difficile”. 
 
Si parla anche della preparazione di Nole per questi match serali con Wawrinka e Hurkacz e dell’imprevedibilità di non sapere l’orario di inizio. “E’ il tennis: io mi sono allenato alle 13.30 circa e ho cominciato ad aspettare il mio momento. Oggi pensavo di avere ancora un’ora e 30 minuti, invece c’è stato un ritiro nel femminile (Haddad Maia, ndr) e dopo 20 minuti stavo giocando. Funziona così. E poi Wimbledon è così, ha una sua tradizione. Anzi, dico che negli ultimi due anni non è stato positivo aver avuto la possibilità di allenarci sul Centrale. Preferirei per il campo che non fosse mai utilizzato prima dell’inizio del torneo. Lo dico perché l’erba è una superficie delicata”. Con il 23 sulle scarpe, che ricordano gli Slam vinti da Nole, si prosegue la cavalcata fino al 24° Slam. “Non sapevo nemmeno che Asics avesse pensato a questo. E’ una bella cosa per un grande traguardo. Non sarà un grosso problema cambiare numero se dovessi vincere qui”.

 

L’ultimo pensiero è su Andrey Rublev, il suo prossimo avversario. “Giocatore fantastico, con un grande dritto. E’ un grande professionista, un lavoratore. Un ragazzo degno della top 10, è uno dei giocatori più costanti su tutte le superfici. Tatticamente sarà tutto diverso rispetto a Hubert. Andrey non ha un servizio potente come lui, ma sicuramente gioca meglio da fondo ed è veloce”.
 
Era difficile fare meglio di così per Hubert Hurkacz, che è stato in grado di riaprire la gara con Djokovic, dopo aver fatto benissimo anche ieri. “Giocare contro Nole è una sfida incredibile. E’ un grande avversario e anche una gran persona, abbiamo giocato 4 set molto combattuti. Ho cercato di metterlo in difficoltà servendo al massimo, eravamo molto vicini come livello e credo sia stata anche una gran partita. Poi l’atmosfera del campo centrale è bellissima”. Qualcuno chiede al polacco se avrebbe preferito continuare fino alle 23 locali la partita di ieri, sospesa intorno alle 22.40, ma Hurkacz risponde sereno. “Non sarebbe comunque finita ieri, l’unico modo era perdere 6-1 il terzo, quindi meglio così. Ho provato a resettare e fare qualche modifica per la ripresa e penso di aver fatto bene”.


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