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Fognini: “Dispiaciuto, oggi ho fatto fatica ma ai punti l’avrei vinta io”

Bautista Agut ha chiuso 64 al quinto set. Fabio elogia Sinner e ‘new age’ azzurra: “Ci stiamo rifacendo gli occhi con Jannik, lo guardo e sorrido”

di | 06 luglio 2024

Fabio Fognini (Getty Images)

Fabio Fognini (Getty Images)

Una ‘maledizione’ lunga 14 edizioni, un tabù che Fabio Fognini anche in questa occasione non è riuscito a sfatare. Il terzo turno dei Championships si fanno nuovamente amari per il tennista ligure che ha ceduto in cinque set a Roberto Bautista Agut. Una delusione mitigata però dalla consapevolezza che il suo gioco, su questi palcoscenici, può regalargli ancora gioia e soddisfazioni: “Sono dispiaciuto perché sto giocando bene – spiega - , a punti l’avrei vinta io, ma questo sport dà e questo sport toglie, non ho nulla da recriminare. Oggi è stato un set a parte, non si può parlare di tennis perché era difficile giocare; lui è stato leggermente più solido di me e l’ha portata a casa. Ieri ero un altro giocatore, oggi invece ho fatto fatica, il fisico ne ha risentito e ho accusato un po’ di tensione. E’ difficile analizzare un set e un tie break così, c’è solo il dispiacere per non aver potuto concludere quello che ho fatto di bello ieri. Ero più teso e il mio gioco non ha pagato ma lo sport è bello per questo, e ti fa inc…. anche per questo. A tennis gioco meglio, a punti gioco meglio, ho perso e ha meritato lui. Tutto qui. Rimane comunque la soddisfazione di aver raggiunto di nuovo un terzo turno a Wimbledon”.  

Fabio Fognini (Getty Images)

Il bilancio di questo suo 14.mo Wimbledon è decisamente in attivo: “Sono state due ottime settimane – ammette - , dopo 3 anni di assenza sull’erba devo dire che mi sono divertito. Ora sono un po’ dispiaciuto ma il bilancio è assolutamente positivo. Gioco perché amo ancora questo sport, non devo dimostrare nulla a nessuno, sono contento perché sto giocando bene e mi sto divertendo”.
 
Con i suoi 37 anni, Fabio ha attraversato tutte le ‘epoche’ del tennis italiano recente. Da veterano e, soprattutto, appassionato di questo sport, gioisce per il momento d’oro del nostro movimento: “Ci stiamo rifacendo gli occhi con Jannik e tutti gli altri giovani – conclude - . E’ bello vedere la passione che Sinner sta portando in Italia e questa è una grande cosa. Dopo che per 20 anni si è parlato solo di Roger, di Rafa e di Nole, ora tocca agli italiani. Io ho sempre tifato per il tennis, anche se ovviamente la vivevo da agonista e c’era sempre la rosicata sportiva se perdevo, adesso guardo il tennis e sorrido. Siamo in tanti e parlano di noi, finalmente in Italia si parla del nostro sport, non è più solo calcio calcio calcio”.  
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