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Djokovic vola: "Sento ancora il fuoco dentro"

“Non è la prima volta - dice Nole - che mi capita di crescere alla distanza durante un torneo. Il recupero fra un match e l’altro è stato perfetto: so come lavorare sul mio corpo e giorno dopo giorno sto andando nella direzione giusta”

21 gennaio 2024

Novak Djokovic è un ciclone: il serbo polverizza il francese Mannarino vincendo 6-0 6-0 6-3 e stacca il biglietto per i quarti di finale degli Australian Open. E’ la 32esima vittoria di fila a Melbourne per Nole, che in sala stampa si gode il successo.

“Un risultato così rotondo? Ricordo quando successe contro Robby Ginepri al Roland Garros, fu una delle mie prime apparizioni nel tabellone principale di Parigi. Oggi nel terzo set c’è stata tensione: il pubblico voleva vedere una partita combattuta e supportava Mannarino, forse è stato anche un bene perdere un game, per ritrovare concentrazione e vincere la partita. Ho giocato una buona gara, servendo bene e trovando 1-2 punti a game senza fare troppa fatica, ho cercato di rispondere con qualità e sbagliare poco, ho avuto una buona percentuale di prime. Sono soddisfatto, soprattutto perché giocavo contro un avversario particolare, che gioca un tennis singolare, fatto di tocchi di classe e con un rovescio piatto. Pratica un tennis tipo ‘gatto col topo’, facendoti scivolare fuori dal campo”.

Nole, che affronterà Taylor Fritz (successo su Tsitsipas negli ottavi di finale), era partito in maniera poco brillante a Melbourne, ma ora sembra al top. “Non è la prima volta che mi capita di crescere alla distanza durante un torneo. Il recupero fra un match e l’altro è stato perfetto: so come lavorare sul mio corpo e giorno dopo giorno sto andando nella direzione giusta”.

Djoker, che non perde nel primo Slam dell’anno dal 2018, è focalizzato sulla possibile 11esima vittoria in Australia. “Conosco tutti i giocatori e i loro punti deboli? E’ vero, ma bisogna fare sempre i compiti a casa. I miei avversari possono alzare il loro livello dell’1-2% e mascherare i loro difetti. Devo sempre farmi trovare pronto. C’è sempre una metodologia di lavoro, con il mio coach, per affrontare ogni avversario. Io amo il tennis, mi piace vederlo e mi sono divertito come un matto a vedere il super tie-break fra Blinkova e Rybakina, uno dei più emozionanti mai visti. In generale osservo con interesse le grandi partite, fondamentali per studiare i miei avversari”. 
 
Qualcuno gli chiede della motivazione di rimanere lì, dopo 24 Slam, sempre concentrato e mentalizzato a vincere, anche sul 6-0 6-0. “Vincere i Major, fare record, essere al top: per me questi sono traguardi da raggiungere costantemente. Amo il gioco e la competizione e penso di essermi guadagnato anche il diritto di scegliere quali tornei voglio giocare, anche perché la distanza dalla famiglia è sempre più un peso, quindi provo a bilanciare le due cose. I momenti che mi piacciono di più in campo? Amo il break point. La possibilità di strappare il servizio all’avversario in momenti concitati. E poi, se succede in uno Slam, è sempre più affascinante”.
 
In questa conferenza stampa si torna a parlare di ritiro. “Smetterò quando capirò di non essere più competitivo per vincere un grande torneo, finché andrà come in questi anni proseguirò. Pensavo di iniziare la stagione in maniera più rilassata, invece non è così. Sono sempre in tensione e anche oggi, in una situazione netta di punteggio, discutevo col mio angolo. Voglio solo godermi il tennis e sentire il fuoco dentro, cosa che mi succede in ogni partita. Mi diverto, senza dimenticare la grinta, che è la cosa più importante per andare lì fuori a competere con altri ragazzi”. 

MARTA KOSTYUK

La prima delle tre ucraine in gara negli ottavi, Marta Kostyuk, ha raggiunto il suo primo quarto Slam. E ovviamente è entusiasta: "Ho avuto grandi sensazioni in campo, mi sentivo bene e francamente per me non è una sorpresa essere arrivata a questo livello. Ho lavorato tanto e voglio proseguire su questa strada. Rispetto al mio primo risultato importante qui, nel 2018, è cambiato tutto. Ma dico sempre che il cambiamento nella vita è una costante, e da allora ho già sperimentato forse sei diverse versioni di me stessa. Sono contenta del fatto che, malgrado siano passati già diversi anni, mi sento ancora fresca e motivata".

"Le altre ucraine? Spero che mi possano raggiungere nei quarti, sarebbe fantastico per il nostro Paese. Quello che sta accadendo è incredibile, è incredibile che l'Ucraina e Kiev non siano cadute dopo tre giorni dall'inizio della guerra. Quello che mi dà fastidio è avvertire che a volte pare tutto tornato alla normalità. Non è così e la guerra c'è ancora: io, rispetto a giocatrici di altri Paesi, ho questo compito ulteriore, di dovermi far carico di mantenere viva l'attenzione del nostro mondo su quanto sta accadendo. A volte non capisci perché il mondo vada in questa direzione, ma cerco di non mollare e andare avanti".

Onda ucraina a Melbourne

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