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Slam

US Open: lo chiamavano Pallino…Cinà si racconta

Il palermitano, classe 2007, è testa di serie numero 14: “Non potevo che scegliere questo sport, vincere NY è il mio sogno”

di | 03 settembre 2023

Federico Cinà (FP)

Federico Cinà

Ve lo ricordate Pallino? Il bambino vispo e appassionato sempre presente nelle foto che raccontano l’epopea Vinci – Errani? Ora Pallino è cresciuto e come ampiamente scritto nel suo destino… è diventato un tennista. Federico Cinà, è figlio di Francesco, storico coach di Roberta Vinci, è un ottimo prospetto azzurro e in questo Us Open jr 2023 è accreditato della testa di serie numero 14. Pur alla prima apparizione in questo torneo, nessuno conosce l’atmosfera Slam tanto quanto lui: “Da piccolo sono venuto in questi tornei praticamente ogni anno – racconta il palermitano, classe 2007 – ; giravo il tour con mio padre ed è stata una esperienza bellissima. Stare a contatto con i campioni, vivere da vicino gli anni di Roberta e Sara mi ha aiutato a capire cosa deve fare un professionista, come si muove e come gestisce le situazioni. E’ stato bellissimo e utilissimo”. 

Ora anche lui è un professionista, peraltro già osservato con attenzione da avversari e addetti ai lavori: “In campo sono sempre tranquillo, provo a rimanere sempre concentrato su tutti i punti e non perdo mai la testa, credo sia il mio punto di forza. Provo ad essere sempre molto aggressivo, a cercare la rete quando posso e anche con la prima di servizio provo a spingere sempre. Atleticamente, invece, devo crescere ancora e mettere un po’ di muscoli nel fisico. Lavoro ogni giorno per giocare in questi tornei, sono bellissimi e poi questo è di gran lunga il mio Slam preferito. Mi piace tutto, l’atmosfera, le condizioni…. Il mio sogno è vincere gli Us Open!”.  

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La passione di famiglia, il papà coach, una lunga esperienza da “amuleto” negli anni più belli del tennis italiano femminile…. Federico non poteva scegliere uno sport diverso: “Ho sempre voluto far questo, fin da bambino. A due anni prendevo la racchettina e volevo giocare, sempre… non c’è mai stata una alternativa”.  

Poco meno di un mese fa Cinà ha vissuto, con la maglia azzurra, una giornata magica: “A Le Touquet, in Francia, abbiamo vinto la Summer Cup under 16 ed è stato un momento bellissimo – racconta - . Lo scorso anno avevamo perso in finale e io avevo anche avuto matchpoint in doppio. Ci siamo presi una bella rivincita, è stato bellissimo. Il nostro è un gruppo fantastico”.  

Da bambino, e nei primi anni da junior, Cinà ha avuto la possibilità di palleggiare con molti campioni di questo sport, ma non è mai riuscito a farlo con il suo preferito: “E’ vero, non sono mai riuscito a palleggiare con Djokovic, il mio idolo. Ho avuto l’opportunità di farlo, invece, con Alcaraz…. bellissimo”.  

Federico Cinà

Oltre ad aver 'respirato' gli aspetti più belli e quelli più complicati della vita di un tennista professionista, Cinà da bambino ha vissuto dalla prima fila alcuni dei momenti che hanno segnato la storia del tennis italiano: “La partita di Roberta contro Serena giocata proprio qui a New York è stata una esperienza indimenticabile – ricorda – , forse il ricordo più profondo che ho di quegli anni. C’era una adrenalina indescrivibile in quei momenti, è stata una bellissima giornata… mi piacerebbe un giorno poter vivere una cosa del genere”.  

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