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“Proverò - spiega Daniil - a ripagare questa gente per il supporto. Sono entrato insieme ad Arthur e pensavo che il grande applauso fosse per lui, ma quando ho capito che era per me sono rimasto positivamente sorpreso. Sono davvero commosso, non mi aspettavo tutto questo”
05 luglio 2023
Daniil Medvedev è insolitamente rilassato, dopo il suo successo a Wimbledon sul britannico Fery. Un debutto ritardato dalla pioggia, che però non ha fatto scomporre il russo. “Ieri dovevo giocare - spiega - e mi sono preparato più volte per farlo, ma sappiamo che a Wimbledon queste cose succedono. Quando ho saputo che la partita era stata rinviata, sono andato a rilassarmi. Oggi ho giocato sul campo 1 e qui non ho mai perso, quindi sono molto contento”.
Sull’accoglienza straordinaria del pubblico dei Championships, che lo ha applaudito - al ritorno dopo l'assenza forzata dei russi nel 2022 - anche se giocava contro un beniamino di casa, Daniil ha commentato positivamente. “Proverò a ripagare questa gente per il supporto. Sono entrato insieme ad Arthur e pensavo che il grande applauso fosse per lui, ma quando ho capito che era per me sono rimasto positivamente sorpreso. Ieri mi sono rilassato con il telefono, oggi ho ricevuto questa accoglienza. Devo solo evitare di diventare un pazzo egoista e dare indietro tanto affetto a questa gente. Sono davvero commosso, non mi aspettavo tutto questo”.
Medvedev, che sull’erba ha sempre avuto parecchie difficoltà, parte a fari spenti, ma vuole inserirsi nella lotta al vertice. “Fery è un ottimo giocatore da serve&volley, ha fatto la sua partita. Io ho avuto spesso la sensazione di poter essere più incisivo con i miei colpi. Non so se la sua è stata una strategia giusta, quando perdo me lo chiedo sempre se ho fatto bene o male a giocare in un certo modo. Arthur può crescere: tra i primi 500 giocatori del mondo tutti possono metterti in difficoltà. Lui ha tutti i mezzi per entrare in top 100. Quanto a me, posso dire che sulla terra so che sto costruendo qualcosa, me ne sono accorto a Monte-Carlo e Madrid. Qui ancora non mi sento sicuro, non mi sento pienamente a mio agio. I campi principali sono molto lenti, questo è particolare e va in controtendenza con la superficie. Sto cercando di trovare un equilibrio sull’erba, vedremo quanta strada farò a Londra”.
Sul fronte femminile, Anett Kontaveit è raggiante quando si presenta in conferenza stampa dopo la vittoria sull’azzurra Lucrezia Stefanini. “Sono stati giorni difficilissimi per tutti i giocatori, con questa pioggia che ha condizionato l’inizio del torneo. Ma contro il clima puoi fare poco”. Visto che Wimbledon sarà l’ultimo torneo della sua carriera, qualcuno le chiede se non si senta delusa di aver giocato “soltanto” sul campo 6, ma lei risponde con serenità. “Sono solo contenta del risultato. E’ una decisione degli organizzatori e non posso farci niente, io ero felice di avere al mio fianco la mia famiglia a sostenermi”.
Una decisione che non verrà cambiata, nonostante molti abbiano provato a convincerla. “Ormai con questa degenerazione al disco lombare della schiena non riesco a finire una gara senza dolore, è la decisione più giusta. Continuerò a studiare psicologia dopo il tennis. E’ stata una decisione sofferta e difficile, ma più che ponderata”. L’ex numero 2 del mondo vuole però lasciare il segno in questo torneo. “Ho cominciato a sentire questi dolori soltanto lo scorso anno, provavo a prendermi del tempo libero e poi a rientrare, cercando di migliorare, ma non succedeva. Poi ho cominciato a sentire un dolore costante, anche se qui mi sento bene, ho preso qualche antidolorifico”. Il finale della sua carriera sarà documentato da Netflix per un capitolo di Break Point, e Anett sorride. “Siete qui per me, vero?”, dice rivolgendosi alla troupe. “Penso di sì, e questo è molto bello”.
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