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“Il fatto di aver perso in finale qui contro Rafa e contro Jannik - continua il russo - mi dà ulteriori motivazioni per riprovarci. In quelle occasioni ho giocato un tennis eccellente, sono state tra le migliori partite della mia carriera, anche se le ho perse. In Australia mi trovo molto bene e voglio cercare il primo titolo qui”
14 gennaio 2025
Il solito Daniil Medvedev: soffre, corre, sbuffa, rompe la racchetta (e una telecamera), vince. Poi, davanti alla stampa, deve rendere conto un po' di tutto questo, cercando anche di far capire come sia stato possibile spuntarla solo al quinto di fronte a Kasidit Samrej, thailandese, numero 418 Atp.
“Non conoscevo molto il mio avversario, così col mio team siamo andati a vedere qualcosa online, per capire come giocava. Sapevamo che è uno che cerca molto il colpo vincente, ma nei match precedenti sbagliava anche tanto. Stavolta per almeno due set mi ha dato l'impressione di sbagliare poco: faceva tutto giusto e anche se io non stavo giocando male mi sono trovato in difficoltà. Sono contento di aver tenuto duro e di esserne uscito”.
Altra cosa da spiegare: quando alla fine, in campo, il russo ha detto che sì, se Samrej continuerà in questo modo potrà avere tutto dalla vita: soldi, ragazze e casinò.
“Soldi, ragazze e casinò? Oddio, ho detto la prima cosa che mi è passata per la testa, ma il successo può essere riportato ovunque: per esempio su famiglia, case, qualsiasi cosa si voglia. Ad ogni modo, scherzando col mio team, ho detto che adesso Samrej dovrà vincere il prossimo Challenger cui prende parte. Se gioca così lo potrà fare”.
“Non so quanto mi costerà aver rotto la telecamera sulla rete, ma non credo costi così tanto e la multa dovrebbe riguardare il fatto di aver rotto la racchetta. Sono rimasto molto sorpreso dalla solidità della telecamera: la racchetta era spezzata e la camera era danneggiata ma non aveva perso un solo pezzo. Molto molto solida”.
“Sarei stato più contento se avessi vinto in tre, ma questo è il tennis e dobbiamo accettarlo. Scherzando, ho detto che avevo bisogno di qualche ora nelle gambe per prendere il ritmo, ma trovarsi sotto per 2 set a 1 non è certo una bella sensazione. So che sui social media finirà soprattutto la mia racchetta rotta, ma sono contento di come sono rimasto concentrato e solido, anche dopo aver perso il terzo set. Non volevo trovarmi sul volo di ritorno già domani”.
“Il fatto di aver perso in finale qui contro Rafa e contro Jannik mi dà ulteriori motivazioni per riprovarci. In quelle occasioni ho giocato un tennis eccellente, sono state tra le migliori partite della mia carriera, anche se le ho perse. In Australia mi trovo molto bene e voglio cercare il primo titolo qui”.
Per lo sconfitto Samrej, invece, una nuova esperienza comunque positiva. “Era tutto nuovo per me, alla prima volta in un campo così importante. E all'inizio ero molto nervoso, nel primo set non sono riuscito a combinare nulla. Il mio coach mi aveva detto di mantenere il focus su me stesso e sui miei colpi, senza guardare troppo in giro. Me lo sono ricordato e questo in qualche modo mi ha aiutato”.
L'esempio è l'ultimo grande thailandese ad aver raggiunto il livello dei top players: Paradorn Srichaphan, numero 9 al mondo nel 2003. “Uno dei miei obiettivi è riportare il tennis a essere uno sport popolare in Thailandia, il mio Paese. Dove oggi in pochi lo seguono”.
Sorride anche Emma Raducanu, uscita bene da un match sofferto contro la russa Alexandrova, battuta in due tie-break.
“Il mio servizio ha vissuto di alti e bassi, andava un po' per conto suo. Ma ho cercato di accettare la cosa, quando servivo bene e quando non riuscivo a farlo. Inoltre sapevo che stavo rispondendo in modo efficace e questo mi ha aiutato a restare tranquilla. Si tratta di un colpo chiave, lo sappiamo, ma cerco di non farmi condizionare troppo da come sto servendo, altrimenti questo si ripercuote nello scambio e perdi fiducia”.
“Fisicamente mi sentivo bene, faceva caldo ed è stato un match lungo, anche se di soli due set. Ma non mi sentivo al limite, sono uscita dal campo che avevo ancora energie e mi sento pronta per questo tipo di sfida. Non avrei avuto problemi, fisicamente, nell'affrontare un eventuale terzo set”.
“Gli Slam sono gli eventi più stimolanti del Tour, per me come per tutti gli altri. Ci sono tante motivazioni e tanti stimoli, ma è importante focalizzare l'attenzione sul proprio tennis, senza distrarsi. In particolare i primi turni sono rischiosi e sono fondamentali per entrare bene nel torneo e per avere chance. Il mio obiettivo quest'anno? Trovare equilibrio, sia dopo una vittoria che dopo una sconfitta, altrimenti è un disastro”.
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