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Rybakina favorita? "Consapevole, ma penso solo a me stessa"

La vincitrice del titolo del 2022 è rimasta la testa di serie più alta in un tabellone femminile che è andato perdendo pezzi pregiati quasi ogni giorno. E adesso è la favorita per il secondo trionfo, tanto più che a Church Road ha vinto 18 match su 20 giocati

08 luglio 2024

Due anni fa vinse Wimbledon. Poi, dopo aver superato in finale (in tre set) Ons Jabeur, arrivò in sala stampa e fu messa di fronte a una domanda che la fece piangere. Lei, nata a Mosca, pur giocando per il Kazakistan si trovò coinvolta nelle (inevitabili) questioni sulla guerra in Ucraina, a quel tempo cominciata da pochi mesi. E rispose così: “Non ho deciso io dove nascere”.

Oggi Elena Rybakina si è costruita una sorta di corazza mediatica, a costo di risultare più fredda, meno coinvolta dalle curiosità dei giornalisti. È rimasta la testa di serie più alta in un tabellone femminile che è andato perdendo pezzi pregiati quasi ogni giorno. E adesso è la favorita per il secondo trionfo, tanto più che a Church Road ha vinto 18 match su 20 giocati. Come Steffi Graf. Che effetto fa?

ELENA RYBAKINA

“Non sapevo di questa statistica – dice Elena – ma ovviamente fa piacere essere accostata a questi nomi. So di giocare bene sull'erba, ma il fatto di essere la favorita adesso non cambia granché le cose. Io devo sempre entrare in campo e cercare di vincere contro chi è rimasto in gara. E peraltro sono tutte giocatrici molto forti”. Diplomazia a fiumi. E anche qualche banalità: “Sono felice se la gente mi considera la favorita per il titolo, ma il cammino è lungo”.

Più interessante, invece, il confronto con la sua stessa versione di due anni fa: “Sono cambiata molto, ho più esperienza. Nel 2022, avanzando nel torneo diventavo sempre più nervosa. Oggi invece mi sento consapevole del mio ruolo, so cosa sta accadendo e ho fiducia nei miei mezzi. Certo, essere nervosi fa parte del gioco, può capitare che accada, ma adesso dura qualche minuto e non un set intero come prima”.

Ma vedremo mai, un giorno, una Rybakina che festeggia davvero dopo una grande vittoria? “Non saprei dirlo, è il mio modo di fare... Magari un giorno, ma dipenderà dalla situazione, dal torneo. Però ora non mi è mai uscita nessuna celebrazione particolare”. Freddezza al potere, insomma. Ora nei quarti c'è Elina Svitolina, una che invece sul campo le emozioni le mostra eccome: “Lei è una tosta, che difende bene, legge alla grande il gioco altrui. Ma io cercherò di pensare solo a me stessa, provando a servire in maniera incisiva”.

ANNA KALINSKAYA

Dall'altra parte, la sconfitta, Anna Kalinskaya. “Ho avuto un problema al polso – spiega la russa, compagna di Jannik Sinner – e sentivo di non poter andare avanti, perché le cose non stavano migliorando. Di certo ritirarsi è frustrante, è triste. Ma sono un essere umano e può capitare. Ora l'importante è capire qual è il problema e fare in modo che non si ripresenti in futuro”.

“Wimbledon è uno dei miei tornei preferiti, amo stare qui. E onestamente già non vedo l'ora di tornare l'anno prossimo, per stare bene e potermi giocare le mie chance fino in fondo senza problemi. Sotto un certo punto di vista, questo torneo per me è stato comunque importante. Durante la settimana ho avuto altre conferme sul fatto di poter giocare ad alto livello, la fiducia nel mio tennis è cresciuta ancora”.

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