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Sinner e Draper a 12 anni scoprirono l’America insieme. Lo sapevi?

I percorsi di crescita dei protagonisti della semifinale degli Us Open 2024 si allinearono per una settimana nel 2013, per il loro primo grande torneo oltreoceano. Primi passi di grandi storie tennistiche che allora erano sogni

di | 06 settembre 2024

Jannik Sinner e Jack Draper (foto ATP Tour web site)

Jannik Sinner e Jack Draper insieme in doppio (foto ATP Tour web site)

Jannik Sinner e Jack Draper sono amici. In un recente video di The Tennis Channel, in cui si chiedeva ad alcuni dei grandi protagonisti del circuito mondiale che altro giocatore avrebbero chiamato in caso di emergenza, mentre Alcaraz e Rune hanno risposto all’unisono “Novak Djokovic”, Jannik ha detto molto pacatamente “Jack Draper”.

Il britannico ha raccontato a sua volta di conoscere Jannik da molto tempo, ricorda di averci giocato contro in doppio a livello juniores, da sedicenni o giù di lì, e di averlo anche scelto come bersaglio durante la partita, perché era il più scarso della coppia avversaria.

Per la cronaca si trattava del torneo ITF Junior di Berlino 2017 e Sinner giocava insime al veronese Davide Tortora, un anno più grande di lui e poi approdato al tennis universitario americano con la maglia della Mississipi State University di Starkville.

Erano i quarti di finale e, sempre per la cronaca, Sinner e Tortora vinsero quella partita 4-6 6-4 10-7, qualificandosi per le semifinali. Lo scoprimmo, insieme a Michelangelo Dell’Edera e Alessandro Mastroluca, andando a ricostruire la storia della formazione di Jannik, per libro pubblicato quest’anno da Giunti Editore, “Diventare Sinner”.

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Nel corso di quelle ricerche, che ci permisero di risalire fino alla prima partita ufficiale di Jannik, quando non aveva ancora 9 anni, al Nike Junior Tour di Bolzano 2010, abbiamo ritrovato un altro importante momento in comune nel percorso di crescita di Sinner e Draper, un momento molto significativo.

Si tratta del primo grande evento internazionale cui hanno partecipato, ancora solo dodicenni: il Master finale del Nike Junior Tour 2013. La manifestazione, riservata ad under 12 e under 14, lanciata dal colosso sportivo di Portland nel 1998 per fare scouting in giro per il mondo, prevedeva tappe locali nei paesi più importanti per l’azienda dello”swoosh” (così si chiama il “baffo” che rende costose scarpe e megliette) e un Master mondiale finale con i migliori. Ebbe subito grande successo: nel 2000 vide trionfare un ragazzino che di nome faceva Rafael Nadal.

Nel 2013, anno in cui Sinner si fece conoscere in Italia per aver raggiunto le semifinali della Coppa Lambertenghi, Campionati Italiani under 12, pur giocando ancora a tennis solo due volte alla settimana, da allievo in Alto Adige del maestro Heribert Mayr, Jannik partecipò anche alla tappa locale del Nike Junior Tour, presso il TC Rungg. E se la aggiudicò.

Jannik Sinner a 12 anni nel volume Diventare Sinner

Jannik Sinner a 12 anni nel volume Diventare Sinner

In quel periodo il circuito giovanile aveva costruito una partnership con Club Med. L’appuntamento che qualificava per il Master mondiale di dicembre in Florida venne organizzato a fine settembre a Scoglitti, in provincia di Ragusa, nel grande villaggio del Club Med di Kamarina. E Jannik vinse a mani basse.

Della sua finale contro il biellese Gabriele Felline esiste la registrazione completa, ancora visibile su You Tube, con tanto di telecronaca.

La qualità del video è molto modesta ma il documento è molto interessante perché consente di vedere il neo dodicenne di Sesto Pusteria in azione. Se ne possono apprezzare così sia il modo di giocare sia l’atteggiamento. Alla fine della partita si preoccupa diligentemente di passare lo straccio sul campo in terra rossa, uno spezzone di filmato spesso ripreso sui social e portato ad esempio di comportamento.

Il successo a Kamarina gli consentì in dicembre di volare in Florida, accompagnato da Manuel Gasparri, maestro del TC Rungg, dove allenava uno degli avversari più ricorrenti per Sinner, il suo coetaneo Sebastian Brzezinski. Si gioca in un altro Club Med, quello di Sandpiper, a Port St. Lucie in Florida.

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Jannik passò un turno battendo l’israeliano Roi Ginat prima di perdere dal polacco Wojcjek Marek, poi semifinalista. Ma nel tabellone da 32 giocatori che comprendeva ragazzini vincenti provenienti da tutte le parti del mondo c’era anche il piccolo Jack Draper, 4 mesi più giovane del “rosso” di Sesto Pusteria (Jannik è nato il 16 agosto 2001, Jack il 22 dicembre).

Draper, anche lui alla sua prima grande avventura internazionale, è già più competitivo e raggiunge le semifinali di una gara che vedeva in campo anche l’argentino Juan Manuel Cerundolo, il kazako Timofej Skatov, per citare due attuali protagonisti del circuito professionistico.

Perse in due set contro il bulgaro Adrian Andreev, poi vincitore di quel torneo. Ironia della sorte mentre Sinner e Draper stanno per giocarsi la semifinale agli Us Open, Andreev è n. 223 del mondo e sta per giocare gli ottavi di finale del Challenger ATP di Genova contro il giovane italiano Giovanni Fonio, n. 316 del mondo.

Per Andreev quel trionfo è rimasto sicuramente memorabile. Per Jannik e Jack quella loro prima “scoperta dell’America” è probabilmente un ricordo molto sbiadito. Li aspettava ben altra America e in cuor loro era già a quella che pensavano anche da piccoli apprendisti, magari classifica FIT 3.4 (cioè Quarto gruppo di Terza Categoria) come era allora l’attuale n.1 del mondo.

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Questo e tanti altri passaggi fondamentali del percorso di crescita di Jannik Sinner si trovano in “Diventare Sinner”, il volume pubblicato da Giunti Editore e FITP, che sta avendo grande successo in tutte le librerie e su Amazon.

Enzo Anderloni, Michalangelo dell’Edera e Alessandro Mastroluca che l’hanno realizzato, hanno ripercorso il cammino di Sinner a partire dagli anni dell’infanzia, quando è stato campione italiano di sci (slalom gigante) per poi scegliere il tennis e confrontarsi con i suoi coetanei all’interno del Sistema Italia, sviluppato a partire dal 2010 dalla FITP.

In pochi anni lo si vede passare dalle gare a squadre provinciali e regionali ai Campionati Italiani giovanili, dagli under 11 agli under 16. Arrivano poi la prima convocazione in magli azzurra con gli under 14 e i primi tornei internazionali nel circuito ITF Under 18. La conquista del primo punto ATP e l’ingresso nel circuito professionistico. Fino alla vittoria del primo ATP Challenger a Bergamo nel 2019 e al trionfo alle Next Gen ATP Finals che lo lanciano in meno di 5 anni ai vertici, alla conquista della Coppa Davis, alla vittoria del primo Slam in Australia, al raggiungimento della prima posizione mondiale.

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