Contro il giovane fenomeno Andreeva, la tennista di Bagni di Lucca ha dato vita ad una partita quasi perfetta: “Non so se oggi ero favorita anche perché avevo perso con lei la settimana scorsa. A 17 anni aveva fatto molto meglio di me a livello Slam quindi era una situazione strana per tutte e due. All’inizio ero parecchio nervosa, facevo fatica ma poi ho fatto il break e mi sono un po’ sciolta. Ci sono stati game combattuti ma alla fine è filato tutto liscio. Sono contenta di come l’ho gestita, lei è una tennista completa, difende bene, serve bene, è fortissima e non è una cosa banale giocare in quel modo a 17 anni”.
Sabato in finale l’ostacolo più duro: “Con Iga sarà dura, non so se sarò nervosa ma credo di si… anzi, spero di essere un po’ nervosa. La tensione deve esserci, è una finale di prestigio contro una tennista che ha già vinto 3 volte. L’obiettivo è fare prestazione, divertirmi e godere il momento. Sto cercando di organizzare per far venire i miei genitori, è giusto che vengano, è un momento pazzesco anche per loro e li voglio qui con me”.
Jasmine è la terza italiana in finale a Parigi dopo Schiavone ed Errani: “La finale della Schiavone nel 2010 la ricordo benissimo – racconta - , ero al circolo davanti alla tv con altri ragazzini. Il ricordo è vivo e alla fine ricordo la gioia di tutti. Eravamo felicissimi anche perché in quel momento sembrava una cosa fuori dal mondo. Ora ci stiamo prendendo gusto, dopo Francesca è arrivata la Pennetta e ora c’è Sinner…. Slam, numeri 1, ci stiamo facendo l’abitudine e tutto sembra normale, anche se normale proprio non lo è. E Sara? – e le scappa una risata - Mi spiace ma la sua finale non la ricordo proprio, ero un po’ più grande… forse stavo facendo altro!”.