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Slam

Tiafoe raggiunge Fritz e sogna: “Oggi nessuno è imbattibile”

Uno fra Frances Tiafoe e Taylor Fritz riporterà gli Stati Uniti in una finale Slam maschile, 15 anni dopo Andy Roddick. “Felice sia toccato alla mia generazione – dice Tiafoe –: si sapeva che era questione di tempo. E oggi non è più come un tempo: anche i più forti sono vulnerabili, specialmente nella seconda parte dell’anno”

04 settembre 2024

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Nel 2022 si era arreso in cinque set a Carlos Alcaraz, salutando con qualche rimpianto, ma Frances Tiafoe si è appena guadagnato l’occasione di riprovarci. Battendo Grigor Dimitrov, lo statunitense ha ritrovato la semifinale dello Us Open e se la giocherà contro l’amico e connazionale Taylor Fritz, in un duello da 50 e 50. “Mi spiace per il finale (Dimitrov si è ritirato nel quarto set, ndr), ma per tre set il livello del match è stato molto alto”, ha detto Tiafoe. “Credo – ha proseguito – che il mio piano di gioco sia stato perfetto. Gli ho dato un po’ troppo spazio nel secondo set, ma ho comunque continuato a mettergli pressione. Ho giocato molto bene. Solo il servizio non mi ha soddisfatto a pieno. Ma mi sono mosso bene, ho risposto bene, l’ho obbligato a lottare per vincere ogni punto. Sono super felice di essere di nuovo in semifinale qui”.

“Sono arrivato a New York – ha detto ancora – molto convinto, dopo la finale a Cincinnati. È sempre bello giocare in un luogo che ti ha già dato varie soddisfazioni. Ma non ho guardato particolarmente lontano, anche perché rispetto ad alte volte la mia testa di serie non è così buona. L’unica cosa che ho pensato è che avrei affrontato Shelton (al terzo turno, ndr). Dopo aver vinto con lui ho iniziato a guardare partita dopo partita, ed eccomi in semifinale”.

Sono molto felice che sarà uno della mia generazione a riportare gli Stati Uniti in una finale Slam. Con Fritz, Paul e Opelka è da una vita che sentiamo dire che siamo noi la generazione giusta. Ne abbiamo parlato spesso. Ci abbiamo provato tutti. Taylor è stato nei primi 10, io anche. Paul è sempre più vicino, anche Shelton. Si sapeva che era solo questione di tempo. Non è più come una volta: arrivavi ai quarti, sapevi di dover giocare con Nadal e già guardavi i voli di ritorno. Oggi le possibilità ci sono e nessuno è imbattibile, specialmente nella seconda parte della stagione nella quale ci ha giocato di più non è più così fresco e quindi diventa più vulnerabile. Mi auguro di poter essere io a riportare gli USA in finale”.

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TAYLOR FRITZ

“Stavolta ho evitato quella tensione delle occasioni precedenti, me la sono giocata bene, sono eccitato dall'idea della prima semifinale Slam. È cambiato l'atteggiamento rispetto al torneo: adesso sono sempre concentrato sul prossimo incontro, so che c'è davanti a me un altro match, che devo restare concentrato. Non mi accontento più di un quarto di finale e allo stesso tempo mi trovo a mio agio giocando questi match”.

“Ho dovuto sistemare un po' il servizio quando lui ha cominciato a rispondere meglio. E non è stato semplice, sapevamo cosa aspettarci l'uno dall'altro e abbiamo dovuto cercare le contromisure. Non era solo una questione di scambi, ma di posizione in risposta e di varietà in battuta”.

“Mentre gli altri americani andavano più avanti di me, cercavo di trovare scuse per proteggere il mio ego. Mi dicevo che stavo perdendo sempre coi migliori, spesso con Novak (Djokovic, ndr). Poi però quest'anno ho perso contro Musetti a Wimbledon, dove lui ha giocato meglio di me. E mi sono detto che forse era il caso di lasciare da parte questa scusa e guardare avanti. Tiafoe? Sarà elettrizzante, per noi e per il pubblico. La cosa bella è che almeno un americano sarà in finale”.

ALEXANDER ZVEREV

“Semplicemente, non ho fatto nulla per meritare di vincere. Una delle mie peggiori prestazioni in carriera. Frustrante. Il mio rovescio... non ricordo quando l'ho giocato così male per tutta la partita. Il mio diritto e il mio servizio a volte non erano nemmeno male, ma poi alla fine sbagliavo cose che di solito non sbaglio mai. Frustrante. Con questo non voglio togliere meriti a Taylor: ha giocato bene, ha ovviamente meritato di vincere ma io non ero io. E non so darmi una spiegazione per quello che è accaduto”.

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