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Tsitsipas su Arnaldi: "Grande lottatore, ha qualcosa di raro"

“Non vincevo da alcuni mesi - spiega ancora il greco - e nel Principato ho ritrovato forza: uscire con il titolo mi ha riportato in una mentalità positiva. Ho pensato che con questo risultato alle spalle potevo davvero procedere con grande fiducia verso i prossimi tornei su terra battuta"

01 giugno 2024

“La mia miglior partita del torneo? No, meglio: una delle mie migliori partite in assoluto al Roland Garros”. Stefanos Tsitsipas si mostra più che soddisfatto, dopo aver dominato il cinese Zhang. Partita per alcuni scontata o poco più, ma che evidentemente al greco metteva un certo timore, considerando anche la buona vena dell'asiatico, in progresso anche sul rosso. “Sentivo che i miei colpi erano precisi, qualsiasi cosa decidessi, riuscivo a portarla a compimento. Una bella sensazione. Così ho anche migliorato la fiducia nel corso dell'incontro”.

Monte-Carlo, quel titolo vinto in maniera quasi inattesa, è stato uno spartiacque per Stefanos: “Non vincevo da alcuni mesi e nel Principato ho ritrovato forza: uscire con il titolo mi ha riportato in una mentalità positiva. Ho pensato che con questo risultato alle spalle potevo davvero procedere con grande fiducia verso i prossimi tornei su terra battuta. Come atleta, avere titoli come questo in bacheca è importante quando ci si avvicina a un torneo come il Roland Garros, che ha una grande storia. Sicuramente tutto questo aggiunge fiducia quando si inizia un Major”.

Il divertimento più grande? Colpire pulito, fare esattamente ciò che vuoi in campo e vedere la palla che cade precisamente dove avevi pensato di farla cadere tu. Una sensazione impagabile, per me, che porta gioia nel mio tennis. Questo porta anche a una sorta di sfida con se stessi: sei capace di farlo di nuovo? Bene, riprovaci. È stimolante”.

Si sente da queste parole, ma anche da una vera lettera aperta scritta al tennis, che Tsitsipas ama alla follia il suo sport: “Il tennis è la disciplina che ho scelto, ma so che per me ha una data di scadenza. Fin qui è stata la base della mia vita, la cosa con cui ho avuto sempre a che fare ogni giorno, senza soluzione di continuità. Non è possibile non essere legati, e il mio legame col tennis è molto forte. Questo sport mi ha permesso di vivere una vita che altrimenti non avrei vissuto. Mi ha permesso di mettermi degli obiettivi e di crearmi delle sfide, ma mi ha permesso anche di costruirmi dei sogni importanti e di raggiungere tanti miei desideri”.

Next stop, Matteo Arnaldi: “So cosa devo aspettarmi: l'ho visto a Barcellona, a Roma, qui a Parigi. La cosa che ho notato? Va in campo sempre per lottare, non si arrende mai. Questo fa la differenza. Alcuni giocatori li vedi che sono più passivi, aspettano maggiormente l'errore altrui. Lui no, lui entra subito nel match e io dovrò fare altrettanto, dovrò fare attenzione. Sarà un po' come guadare un fiume, dovrò cercare la strada giusta”.

Stefanos è uno dei tre fratelli Tsitsipas che hanno deciso di fare del tennis la propria vita. “I miei fratelli li supporto, come ho sempre fatto in passato, perché capisco perfettamente la loro voglia di vivere questo mondo. Petros sta provando a concentrarsi sul doppio, perché quello è il tipo di tennis che più gli si addice. Pavlos è più simile a me, sta ottenendo buoni risultati anche in singolare e quando lo vedo giocare mi ricorda me stesso qualche anno fa”. 

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