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Vondrousova regina di Wimbledon! Jabeur che disastro…

La ceca vince il suo primo Slam coronando due settimane da favola: in finale supera la favoritissima tunisina, sesta testa di serie, ancora una volta vittima della tensione e diventa la prima giocatrice non compresa tra le teste di serie a trionfare sui prati di Church Road nell'Era Open. Da lunedì sarà top ten

di | 15 luglio 2023

Marketa Vondrousova bacia il trofeo di Wimbledon 2023 (foto Getty Images)

Lo scorso anno una faceva la turista a Londra con il polso fasciato dopo l’operazione: l’altra si mangiava le mani per essersi fatta rimontare un set di vantaggio nella sfida per il titolo contro Rybakina. Dodici mesi dopo Marketa la turista, con una prestazione impeccabile per solidità e continuità, stringe tra le braccia il suo primo trofeo Slam: combina invece un mezzo disastro Ons che sbaglia tutto quello che è umanamente possibile sbagliare e che perde soprattutto sul piano dell’emotività. Risultato: è Marketa Vondrousova la nuova regina di Wimbledon, terzo Slam stagionale che si è concluso sull’erba dell’All England Club di Londra. A riprova che nel tennis la parola “impossibile” non esiste.

In finale (giocata con il tetto chiuso per l’allerta meteo dovuto alle forti raffiche di vento) la 24enne mancina di Sokolov, n.42 WTA, ha battuto 64 64, in un’ora e 20 minuti di partita, la tunisina Ons Jabeur, n.6 del ranking e del seeding, per il secondo anno di fila fermata sul più bello. Vondrousova è la 59esima campionessa Slam, la 24esima a Wimbledon: è la prima giocatrice non compresa tra le teste di serie a trionfare sui prati di Church Road nell’Era Open, la prima di sempre dopo Billie Jean King (1963). Marketa diventa anche la terza ceca a vincere Wimbledon nell’Era Open dopo Novotna (1998) e Kvitova (2011 e 2014), ma la statistica non tiene conto della “divina” Martina Navratilova (diventata poi statunitense) in tribuna ad applaudire, e di Hana Mandlikova (poi diventata australiana). 

Più dei numeri - con la ceca che mette a referto 10 vincenti a fronte di 13 gratuiti mentre per la tunisina sono 25 vincenti ma anche 31 gratuiti -, raccontano la finale le parole delle due protagoniste. “E’ la sconfitta più dolorosa della mia carriera”, dice Jabeur senza riuscire a trattenere le lacrime ma poi aggiunge immediatamente: “So quello che hai passato e tutti gli infortuni che hai avuto, sono felice per te”. E fa una promessa al pubblico ed al suo team: “Non voglio mollare, tornerò più forte di prima: un giorno ce la faremo, ve lo prometto”.

“Lo scorso anno qui facevo la turista con il polso fasciato: ora non ho ancora capito esattamente cosa sia successo, è incredibile”, dice Vondrousova che poi si rivolge al marito, arrivato per la finale insieme alla sorella di Marketa dopo essere rimasto a casa a badare al gatto per tutto il torneo: “Domani è il nostro primo anniversario di matrimonio ed è bellissimo averti qui con me”. Poi dopo aver ricordato al suo coach la scommessa (dovrà prendere anche lui un gatto….) aggiunge: “Sono state due settimane estenuanti, ma sono davvero felice ed orgogliosa di me stessa”.

Tutta la felicità di Marketa Vondrousova (foto Getty Images)

La finale. In parità (3-3) il bilancio dei precedenti tra 28enne di Ksar El Hellar, prima giocatrice araba ad entrare nell’élite mondiale, e la 24enne mancina di Sokolov, con quest’ultima che ha vinto gli ultimi due, al secondo turno degli Australian Open ed al terzo di Indian Weels sempre quest’anno ma con la tunisina che si è imposta nell’unico confronto giocato sull’erba (primo turno Eastbourne 2021).

Nel primo set Ons parte meglio e per due volte prende un break di vantaggio (2-0 e 4-2) ma la tensione si taglia con il coltello. La tunisina, logica favorita per classifica ed esperienza, ma anche forse per il tipo di tennis in grado di produrre, però, va letteralmente nel pallone: cede due volte di fila il servizio, conquistando appena un “quindici” in due turni, ed incassa quattro giochi consecutivi da Vondrousova che incamera il 6-4 con un parziale pazzesco di 16 punti a 2.   

Marketa inizia la seconda frazione con lo stesso mood con cui ha chiuso il primo: strappa per la terza volta il servizio a Jabeur ed allunga a cinque game la striscia positiva (1-0). Che per poco non diventano sei: ma con la ceca avanti 40-0 arriva la reazione veemente della tunisina che alla seconda opportunità mette a segno il contro-break (1-1), con l’aiuto di due passanti, uno di diritto, l’altro di rovescio, e poi di giochi ne vince altri due salendo 3-1.

Vondrousova si riprende il break (3-2) e poi riagguanta la sua avversaria sul 3 pari. Nel nono game disastro Jabeur che sente la tensione in maniera paurosa e cacciando in rete il diritto regala il break e la chance alla sua avversaria di andare a servire per il titolo avanti 5-4. Doppio fallo sul primo dei tre match-point ma sul secondo la volée in allungo di Marketa la proietta nella storia (6-4). Con pieno merito.

La delusione di Ons Jabeur (foto Getty Images)

Ha pagato caro essere la favorita Ons, finalista 12 mesi fa su questi prati ma anche agli Us Open, prima giocatrice dopo Serena Williams (2018 e 2019) ad aver raggiunto la finale a Wimbledon per due anni di fila. Ha fatto la storia nel 2021 quando è diventata la prima giocatrice araba a raggiungere un quarto di finale a Wimbledon dove nel 2022 è diventata la prima araba e tennista nordafricano uomo o donna a raggiungere una finale Major Ma per diventare la prima campionessa Slam dovrà attendere ancora.

L'abbraccio a fine match tra Marketa Vondrousova ed Ons Jabeur (foto Getty Images)

Non solo primo trofeo Slam per Marketa, al secondo tentativo dopo la finale persa al Roland Garros 2019 contro Barty - il secondo titolo in assoluto in carriera dopo Biel 2017 (prima finale disputata) mentre poi ha perso quattro sfide per il titolo consecutive (Budapest, Istanbul e Roland Garros 2019, Giochi Olimpici Pechino 2021) - ma anche ingresso perentorio in top ten: da lunedì andrà ad accomodarsi sulla poltrona numero 10, lei che al massimo era stata n.14 a luglio 2019. Il tennis ha trovato un’altra protagonista, quanto grande si vedrà.

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