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Elisabetta supera in due set la colombiana Osorio. Jasmine strappa un set a Kvitova (n.9). Subito fuori Camila, contro la neo francese Gracheva, e Lucia, contro la rumena Cristian. Eliminata anche la qualificata Stefanini, battuta dall’estone Kontaveit: Errani sconfitta da Brengle nella prosecuzione del match interrotto martedì
di Tiziana Tricarico | 05 luglio 2023
Elisabetta Cocciaretto firma l’unica vittoria azzurra nel tabellone femminile 2023 a Wimbledon, terzo Slam stagionale di scena sui prati dell’All England Club di Londra e che quest’anno - di nuovo aperto a tutte e con punti validi per il ranking mondiale dopo il pasticcio del 2022 - distribuirà un montepremi record: 44.700.000 sterline. E’ andata male invece a Paolini, Giorgi, Bronzetti, Stefanini ed Errani.
In un day 3 dove la pioggia ha comunque dato fastidio, la 22enne di Fermo, n.43 WTA, ha battuto al primo turno per 63 64, in un’ora e 14 minuti, la colombiana Camila Osorio, n.71 del ranking, alla terza partecipazione al Major british dove nel 2021 ha raggiunto il terzo turno.
La marchigiana, alla seconda presenza ai “The Championships” (lo scorso anno ha battuto Trevisan prima di cedere a Begu) aveva sconfitto la 21enne di Cùcuta nei quarti del WTA 125 sul cemento di Tampico lo scorso anno. Elisabetta parte fortissimo strappando la battuta a zero alla sua avversaria in avvio di primo set e concedendo poi il bis nel terzo game (3-0). Poi inizia ad avere problemi a mettere la prima in campo e la Osorio la riagguanta sul 3 pari. Dopo uno stop di un’oretta causa pioggia Cocciaretto brekka per altre due volte la colombiana e chiude 6-3.
Osorio prova a reagire all’inizio del secondo parziale procurandosi subito due palle-break: ne cancella una e di nuovo pausa pioggia. Ed alla ripresa il break per la colombiana arriva puntuale. La battuta per qualche game diventa un optional ed anche nel settimo gioco Elisabetta si complica la vita regalando l’ennesimo break alla colombiana (4-3). Però la marchigiana reagisce e con un parziale di otto punti a due ribalta la situazione (5-4). Nel decimo game Osorio commette due doppi falli di fila ed un gratuito ed arrivano tre match-point: il secondo è quello buono (6-4).
Giovedì al secondo turno Cocciaretto troverà la spagnola Rebeka Masarova, n.66 WTA, alla sua prima partecipazione a Wimbledon, che all’esordio ha eliminato al super tie-break l’egiziana Sherif, 31esima testa di serie. Tra Elisabetta e la 23enne do origini elvetiche (è nata a Basilea) non ci sono precedenti.
In chiusura di giornata (quando in Italia sono passate le 23) sul palcoscenico (inatteso) del Centrale esce a testa alta Jasmine Paolini. La 27enne di Castelnuovo di Garfagnana, n.44 WTA, ha ceduto 64 67(5) 61, dopo oltre due ore di lotta, alla ceca Petra Kvitova, n.9 del ranking e del seeding, due volte campionessa a Wimbledon (2011 e 2014) e con una semifinale (2010) ed altri due quarti all’attivo (2012 e 2013), dove è in gara per la 15esima volta.
Anche lo scorso anno Paolini perse all’esordio contro Kvitova dopo averle strappato un set (il primo) ma stavolta Jasmine ha dato davvero del filo da torcere ad una delle “regine dei prati” che per imporsi ha dovuto tirare ben 37 vincenti, a fronte di 38 gratuiti (11 contro 21 il bilancio dell’azzurra).
La 33enne mancina di Bilovec, vincitrice sull’erba di Berlino l’altra settimana del suo 31esimo trofeo WTA, si era imposta in tutte e tre le sfide precedenti con l’azzurra, alla terza presenza nel main draw dove non ha ancora vinto un match. Nel primo set Jasmine parte bene ma non riesce ad approfittare di una Kvitova un tantino troppo fallosa di diritto. Ben sostenuta dal servizio, però, la ceca molto presto trova la quadra del suo tennis e nel quinto gioco, alla seconda pala utile, centra il break (3-2) che poi conferma (4-2). Il vantaggio basta a Petra, che non rischia nulla e chiude 6-4.
Nel secondo parziale la partita si fa ancora più equilibrata, ed è tutto merito di Jasmine. Nel quarto gioco, il più lungo del match (12 punti) Petra annulla due palle-break con altrettanti ace al centro. Nel nono game è Paolini a cancellare, sempre con il servizio una palla-break di importanza capitale. Nel gioco successivo la giocatrice toscana si procura un’altra palla-break che stavolta è anche set-point che la ceca cancella con un servizio ad uscire e poi riagguanta la sua avversaria sul 5 pari (nonostante due doppi falli, peraltro i primi due della partita). Finisce per decidere il tie-break che Jasmine domina (5-0) arrivando a procurarsi sul 6-3 tre set-point: Petra annulla i primi due ma sul terzo il suo rovescio finisce in rete e l’azzurra chiude per 7 punti a 5.
Grande equilibrio anche in avvio di frazione decisiva, almeno fino al quarto game: Paolini annulla una prima palla-break ma sulla seconda commette doppio fallo e Kvitova sale 3-1. La ceca conferma il vantaggio (4-1) e poi con una risposta di rovescio incrociata che atterra sulla riga si prende un secondo break (5-1), chiudendo 6-1 con una prima vincente e con il quinto gioco di fila. Brava lo stesso Jasmine.
In precedenza male invece la più “erbivora” delle giocatrici italiane, Camila Giorgi. La 31enne di Macerata, n.48 WTA, è stata sconfitta 62 64, in un’ora e 26 minuti, dalla neo-francese Varvara Gracheva, n.41 del ranking (che a Bad Homburg aveva perso nei quarti con Bronzetti), alla seconda partecipazione a Wimbledon (nel 2021 era uscita all’esordio).
La marchigiana è incappata in una delle sue proverbiali “giornate no”, come testimoniano i 9 doppi falli (3 gli ace) e l’aver sfruttato una sola palla-break su sei: nonostante tutto ha messo a segno più vincenti della sua avversaria, 21 contro 20, ma anche una valanga di gratuiti in più, 27 contro 8.
La 22enne moscovita aveva sconfitto l’azzurra al secondo turno sulla terra del Roland Garros nel 2021. Camila gioca un primo set da incubo: triplo break con 6 doppi falli (tre in ciascuno dei primi due turni di battuta, comunque combattutissimi) e 5-0 Gracheva.
Con cinque punti consecutivi l’azzurra cancella tre set-point evitando il “bagel” (5-1), poi rosicchia un altro game prima di cedere 6-2.
Giorgi perde di nuovo la battuta nel terzo gioco della seconda frazione (2-1) dopo aver annullato la prima palla-break con un gran rovescio. La marchigiana non sfrutta due opportunità per il contro-break e Gracheva allunga sul 3-1. Nel quinto gioco Camila evita il doppio break (3-2) e si ripete nel settimo (4-3). Nel decimo game l’azzurra con un rovescio incrociato imprendibile annulla il primo match-point, poi manca due opportunità per il 5 pari, con una risposta di diritto lungolinea cancella anche il secondo match-point, poi fallisce la terza palla-break e con due ace la neo-francese chiude 6-4.
La marchigiana era in gara per la 12esima volta sui prati londinesi dove vanta i quarti nel 2018 (quando tolse anche un set a Serena Williams) ma anche gli ottavi nel 2012 (partendo dalle qualificazioni) e tre terzi turni (2013, 2015 e 2017). Quest’anno sull’erba la 31enne di Macerata ha passato un turno a Nottingham prima di fermarsi contro la statunitense Mandlik, ha perso all’esordio a Birmingham un match pazzesco contro Venus Williams, mentre ad Eastbourne ha centrato per la terza volta di fila le semifinali. A Wimbledon era lecito aspettarsi molto di più.
Una sorpresa l’uscita di scena all’esordio di Lucia Bronzetti. La 24enne riminese di Villa Verucchio, n.47 WTA (“best ranking” proprio alla vigilia dello Slam londinese), è stata sconfitta 63 64, in un’ora e 21 minuti di partita, dalla rumena Jaqueline Cristian, n.133 del ranking, all’esordio assoluto ai “The Championships”, ma più brava a gestire gli stop & go dovuti alla pioggia.
Cristian ha anche servito meglio (7 ace e nessun doppio fallo) ed ha raccolto molto più dell’azzurra con la seconda di servizio: a referto 18 vincenti contro 26 gratuiti (11 contro 22 il bilancio di Bronzetti).
“Non è stata una bella partita, lei sicuramente ha fatto la sua parte ma io ci ho messo del mio per perderla. E’ stato un approccio completamente sbagliato al match, forse ero troppo convinta che fosse una buona occasione, che fosse un buon turno per provare ad andare avanti, e non ho saputo gestire la partita - ha detto l'azzurra -. La settimana scorsa avevo giocato bene e onestamente speravo di far meglio qui. I primi giorni a Bad Homburg facevo fatica, pensavo che l’erba non mi piacesse poi tanto, ma partita dopo partita ho capito che il mio gioco si può adattare bene e con un tennis aggressivo, se colpisco bene la palla, posso far male. Per questo motivo, ripeto, speravo di far meglio qui, mi dispiace ma quel risultato non si cancella”
La 25enne di Bucarest aveva vinto entrambi i confronti precedenti con l’azzurra e anche stavolta parte piuttosto bene schizzando avanti 3-1 nel primo set. Fallita però una doppia opportunità del 4-1, la rumena si fa riagguantare sul 3 pari. Poi, però, dopo la sospensione è Cristian a scattare meglio dai blocchi chiudendo 6-3.
Nel secondo parziale è la romagnola a provare l’allungo (3-0) ma la rumena si rifà sotto (3-2). Lucia si riprende il break di vantaggio (4-2) ma Jaqueline la riagguanta sul 4 pari e poi non si ferma più chiudendo 6-4 con il quarto gioco vinto consecutivamente.
La romagnola, che giocava a Wimbledon solo per la seconda volta (dodici mesi fa era stata battuta all’esordio dalla statunitense Li), quest’anno aveva disputato un solo torneo sui prati, a Bad Homburg, dove però aveva raggiunto per la prima volta una finale sull’erba (stoppata da Siniakova).
Semaforo rosso per Lucrezia Stefanini, n.111 WTA, promossa dalle qualificazioni (dove nel turno decisivo aveva annullato un match-point alla taiwanese Hsieh) nel suo primo main draw ai “The Championships”, che ha ceduto 64 64, in un’ora e mezza di gioco, all’estone Anett Kontaveit, n.81 del ranking, all’ultimo torneo della sua carriera (ha annunciato il ritiro per problemi alla schiena).
La 27enne di Tallinn, alla nona presenza in tabellone, ha raggiunto per tre volte il terzo turno (2017-2019).
“Era il mio esordio a Wimbledon e nei primi minuti ho avvertito un po’ di tensione. Nonostante le interruzioni, la confusione e tutte le difficoltà, contro una giocatrice così forte e di tale esperienza, ho provato principalmente a divertirmi e a vivere al meglio questa esperienza - ha detto la giocatrice toscana -. Dopo i primi minuti mi sono sciolta, sono entrata nella mia bolla e ho pensato solo a divertirmi e a fare quello che dovevo fare. Nel primo set ho avuto delle chances ma dal 4 pari lei ha fatto uno scatto e tutto è scivolato via molto velocemente. Lei ha giocato molto bene, ha messo in campo tutta la sua esperienza e si è visto”.
“Sapevo della sua decisione di ritirarsi a fine torneo - ha aggiunto -, ne ho sentito parlare molto in questi giorni ma non mi ha influenzato. L’ho vista allenarsi bene ed era concentrata, inoltre vivendo questo torneo con leggerezza ha potuto giocare con il braccio libero. Io ho visto di fronte a me una giocatrice in formissima che ha lottato su ogni palla. Speravo non fosse così in forma ma non è stato così…. onestamente non sembrava una giocatrice prossima alla pensione”.
Nella loro prima sfida Kontaveit centra il break nel gioco d’apertura del primo set (1-0), lo conferma (2-0) e poi difende il vantaggio anche dopo il primo stop & go. Proprio prima della seconda sospensione per pioggia (40 minuti), però, Stefanini mette a segno quel contro-break che già aveva sfiorato nel quarto game (4-4). Si ricomincia e l’estone si riprende il break (5-4) e poco dopo anche il set (6-4), dopo aver cancellato la palla del 5 pari all’azzurra.
Il mood positivo di Anett prosegue anche nella seconda frazione con Lucrezia che cede la battuta nel terzo game e Kontaveit che conferma il vantaggio (3-1). La 25enne di Carmignano - che gioca sia diritto che rovescio a due mani e che prima di quello londinese in carriera aveva giocato nel tabellone principale solo in un altro Slam, gli Australian Open lo scorso gennaio dove aveva anche superato un turno - però non molla e, dopo aver mancato la chance del contro-break nel sesto game, nell’ottavo riaggancia la rivale su 4 pari. L’estone però non si scompone, alza il livello del suo tennis e con un parziale di otto punti ad uno archivia la pratica (6-4).
Saluta anche Sara Errani: la 36enne di Massa Lombarda, n.79 WTA, perde 63 61, in un’ora e 18 minuti, la prosecuzione della sfida contro la statunitense Madison Brengle, n.114 del ranking, all’ottava partecipazione con il terzo turno raggiunto nel 2017 e nel 2021 come miglior risultato. Il match era stato interrotto martedì con l’americana in vantaggio 63 3-0 (0-30 con la romagnola al servizio).
Errani aveva sempre battuto la 33enne di Dover, Delaware, nei tre confronti precedenti, compreso l’unico giocato sui prati, quelli del WTA 125 di Gaiba dello scorso anno (primo turno).
Tre break in avvio di primo set: poi l’americana riesce a tenere un turno di battuta dopo aver annullato all’azzurra la chance del 2 pari e prova il primo allungo (3-1). Nel settimo gioco Brengle, molto efficace soprattutto con il diritto, si prende un secondo break (5-2). Dopo qualche minuto di stop per pioggia il match ricomincia: Sara si riprende uno dei due break (5-3) ma Madison sfrutta il game di risposta per chiudere 6-3, giocando meglio e soprattutto non sbagliando nei momenti importanti.
La musica non cambia in avvio di secondo parziale: nel secondo gioco Errani non sfrutta quattro opportunità per l’1-1 e cede nuovamente la battuta (2-0). Brengle ne approfitta e sale 3-0. Nel quarto game con Sara al servizio sotto 0-30 arriva la pioggia, quella vera: match interrotto e campo coperto. E martedì sera la decisione del rinvio definitivo. Alla ripresa, dopo oltre 24 ore, Errani cede di nuovo la battuta (4-0), poi si riprende uno dei due break (4-1) ma Brengle vince gli ultimi due game e archivia la pratica (6-1)
La veterana azzurra era al via nel main draw per l’undicesima volta (la 14esima complessiva ai “The Championships”) e non è mai andata oltre il terzo turno (raggiunto nel 2010 e nel 2012).