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Djokovic vs Alcaraz, l'ottava sinfonia promette spettacolo

Uno in corsa per completare il Career Grand Slam, l'altro per incrementare il suo bottino negli Slam. Entrambi in forma e senza aver vissuto insidie sino a qui. Mai opposti ai quarti, per il vincitore si tratterebbe del primo gradino di un trittico verso la finale

di | 19 gennaio 2025

Novak Djokovic e Carlos Alcaraz (Getty)

Novak Djokovic e Carlos Alcaraz (Getty)

Anche i pronostici di tanto in tanto si avverano. E così a giocarsi un posto per la semifinale degli Australian Open saranno Novak Djokovic e Carlos Alcaraz. Mai trovatisi di fronte prima di una semifinale o di una finale, i due avranno ora modo di farlo in quello che, per il vincitore del match, già si annuncia come primo gradino di un trittico che avrà in un'ipotetica semifinale contro Alexander Zverev il suo secondo atto e nella finalissima contro il numero uno del mondo Jannik Sinner il capitolo finale. Suggestioni? Forse. Ma se il pronostico è stato rispettato una volta, allora è anche lecito aspettarsi che conceda il bis.

Ci arrivano in forma, Novak e Carlos. Lo spagnolo leggermente più fresco, vuoi per l'età vuoi per aver giocato un set in meno del serbo nell'ottavo che lo ha visto prevalere grazie al ritiro di uno stremato Jack Draper. Più arrabbiato il serbo, di quella cattiveria agonistica che gli australiani, nella figura di  Tony Jones, anchorman di Channel 9, reo di aver preso in giro i tifosi serbi radunatisi sotto la sua postazione e di aver rivolto al serbo insulti e frasi offensive, hanno pensato bene di andare a stuzzicare col risultato di vedersi negata dal serbo la consueta intervista di fine match dopo la vittoria contro Jiri Lehecka in attesa di scuse che chissà quando arriveranno.

La posta in palio sarà comunque importante. Perché all'orizzonte, per i due, c'è la possibilità di chiudere il Career Grand Slam - e Alcaraz diventerebbe il più giovane ad esserci mai riuscito - o di salire a quota 25 trionfi nei Grand Slam staccando definitivamente Margaret Court e diventando così il leader all time in questa speciale classifica. 

"Se pensassi a tutto quel che Djokovic ha vinto non dovrei nemmeno giocare", ha scherzato Alcaraz in conferenza stampa, forte di un record di 4 vittorie e nessuna sconfitta nel suo 2025, apparso in forma come non mai in Australia dove mai si era spinto fino a queste fasi del torneo. "Non vedo l'ora - ha replicato da buon navigato il serbo - "Al momento del sorteggio in molti avevano previsto questo incrocio e ora eccoci qui". 

L'ultimo confronto in sede Slam è la finale vinta l'anno scorso da Alcaraz a Wimbledon: tre set senza storia contro un Novak arrivato a Londra senza aver giocato nemmeno una partita sull'erba e con un ginocchio fresco di operazione per la lesione al menisco rimediata un mese prima al Roland Garros. Alle Olimpiadi però, sui campi in terra battuta di Parigi, fu Novak a prendersi la rivincita giocando il match più bello della sua stagione, per un oro a lungo inseguito da aggiungere a una bacheca cui mancava solo quel trionfo per dirsi veramente completa. Prima, era stato ancora Djokovic a imporsi nella semifinale delle Nitto ATP Finals del 2023 e resta, quello, l'unico match ad ora giocato dai due sul veloce indoor. 

Poco per poter stilare previsioni, abbastanza perché il match si riveli aperto e imprevedibile. "Abbiamo avuto lunghe battaglie e giocato lunghi scambi - ha riflettuto Nole in conferenza - Mi ricorda delle partite che ho giocato contro Nadal in termini di intensità e energia". "Beh, lui non è proprio il giocator che vorresti affrontare ai quarti - ha continuato a riflettere invece il murciano - ma se non fosse stato lui, dai quarti in poi in uno Slam, affronti comunque i migliori giocatori del mondo. Approccerò il match come sempre, conosco le mie armi e so di poter giocare bene contro di lui: questa è l'unica cosa a cui penserò prima di scendere in campo". Vero o meno che sia, impossibile per entrambi non pensare a tutte le implicazioni - torneo, ranking, record e quant'altro - che il match porterà con sé. Un motivo in più per aspettarsi un match all'insegna dello spettacolo, per buona pace del pubblico australiano, recentemente poco educato nei confronti del serbo, e con Zverev e Sinner spettatori interessati ed eventuali prossimi protagonisti di un altro capitolo di questi Australian Open destinati comunque a restare ben impressi negli annali di questo sport.

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